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mercoledì 30 ottobre 2013

Nepal, il viaggio continua

Donne nepalesi
Post di Fabrizio
Bhaktapur
Procedendo nel mio viaggio nella valle a circa un centinaio di chilometri da Kathmandu c’è la bellissima cittadina di Bakthapur splendido esempio di agglomerato rurale che i Nepalesi chiamano ancora “città dei devoti” per le sue grandi piazze piene di templi che sono i migliori esempi di architettura religiosa Newari.
Anche qui ci sono una moltitudine di viuzze con ancora, in alcuni casi, la pavimentazione di ciotoli che riporta ancora una volta a una immagine di paese rurale.
Il centro è vietato al transito automobilistico anche perché si incontrano animali liberi come mucche, muli, pecore e anche trattori.
Il mercatinoe la mucca in centro città
Nelle piazzette ci sono deliziosi mercati di prodotti della campagna.
Bakthapur è nota per la lavorazione della terracotta e si trovano ancora in alcune piazze grandi esposizioni di orci e vasellame vario e vicino i forni fumanti per la cottura delle terrecotte.
L'esposizione di terrecotte in piazza
Il forno per la cottura delle terrecotte
La vita scorre con i classici ritmi della vita di paese e le case hanno cortili comuni per raccogliere l’acqua e fare quattro chiacchiere al tepore del sole e magari giocare a tavole o a scacchi.
Insomma è un bellissimo salto nel passato ed è per questo che per salvare questo spaccato di vita rurale tipicamente Newari,  protetta dall’UNESCO, si deve pagare un biglietto di ingresso per visitare la cittadella.

Nagarkot
Nagarkot è senz’altro il posto migliore per vedere l’Himalaya dal letto della vostra camera d’albergo come nel caso del mio hotel  posto nel punto più alto del crinale che fronteggia uno dei più ampi panorami della catena dell’Himalaya.
La catena dell'Himalaya
Himalaya
Per trovare una buona visibilità si consiglia di arrivare a Nagarkot prima del calare del sole, dormire in loco e alzarsi all’alba, cosa che ho fatto dal mio albergo, vecchia villa Nepalese, che in più aveva una torretta per godersi un vero spettacolo a centottanta gradi.
Avrei tanti altri racconti di bellissimi paesi incontrati nel mio peregrinare cosi come la bellissima città di Patan ormai assorbita dalla grande Kathmandu.

Patan, Durbar Square
Patan, Tempio in Durbar Square
Il nome in sanscrito vuol dire “città della bellezza” per la maestosità della sua piazza, Durbar Square, forse l’insieme più affascinante di templi e palazzi di tutto il Nepal. Patan ha anche una lunga tradizione buddhista che ha influenzato anche i suoi templi hindu.
E qui termina il mio viaggio in Nepal, almeno per ora.
Fabrizio


29 commenti:

Pino Palumbo ha detto...

Quanto sono diverse da noi queste civiltà! Le tue foto sono splendide (o forse splendido è quell'angolo di mondo!). L'Himalaya dà un senso di maestosità, saggezza e...infinito!
La vita quotidiana testimoniata dalle tue foto è carica di "...cultura del passato innestata nel un mondo del presente...progredito..."
Nella seconda foto pi Patan però...se escludiamo il Tempio e la costruzione subito dietro... le case sullo sfondo che contornano la piazza, potrebbero essere uno scorcio di Torino!...

Un saluto..con invidia (ironizzo...)
Ciao

Unknown ha detto...

Un viaggio come questo è sempre stato il mio sogno nel cassetto!

Bellissimo.
Antonella

Enrico ha detto...

Stupendo! Grazie per averci reso parte di questo tuo viaggio meraviglioso tramite foto e descrizioni!

nanussa ha detto...

grazie di averci mostrato queste bellissime foto del viaggio!!
ciao buona giornata!!

Erika ha detto...

Splendido viaggio e ottimi scatti.

Melinda Santilli ha detto...

Stupendo questo viaggio nel cuore del buddhismo, che è la mia filosofia!
Grazie, perchè purtroppo a causa della salute non potrò mai visitare quei luoghi e leggerli nel tuo post mi rende felice.
Un abbraccio

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Sogno spesso di fare un viaggio così.
Saluti a presto.

Nella Crosiglia ha detto...

Che viaggio da favola caro Fabrizio , direi veramente un viaggio dentro la bellezza intesa nel più ampio dei modi!!!
Grazie Ambra per averci dato questa opportunità e grazie Fabrizio per il tuo bellissimo reportage!::))

Ambra ha detto...

Uno di quei soggiorni - come li chiami tu - fatto per arricchire la mente e sciogliere i nodi che stringono l'anima. Un luogo dove non si può che acquisire serenità.

Anonimo ha detto...

Sono arrivato per caso su questo blog. Una piccola correzione:

La città di Bakhtapur dista non "circa un centinaio di chilometri da Kathmandu", ma 13 chilometri. Sono certo si tratta solo di un erore di battitura.

Saluti,

Navyo Eller
Kathmandu

❀~ Simo ♥~ ha detto...

Diverse culture....grazie per la condivisione.Un abbraccio

Sciarada ha detto...

Ciao Fabrizio, quanto mi auguro che questa realtà rimanga protetta nella sua semplice bellezza senza essere intaccata da quel mondo che ha perso la dimensione umana!
Ciao Ambra e un abbraccio a voi!

Unknown ha detto...

Luoghi incantevoli e beato chi li ha visitati, come Fabrizio.
Grazie di averci mostrato queste immagini.
Cristiana

Fabrizio ha detto...

Non un errore di battitura ne un refuso....ho sbagliato!!!!Bisona pero anche capire che il Nepal come l'India tutto e' approssimativo ,per esempio la mia guida "Lonely Planet"i km dal centro di Karhmandu a Baktapur sono 35 in internet secondo altre gui si va da !6 a !9 a 22etc.Non dimentichiamo che a Kathmandu non esistono i nomi delle vie ma solo numeri civici.Per andare in qualche villaggio della valle si calcole la distanza in tempo di percorrenza
Per esempio da Kathmandu a Baktapur in macchina e non in calesse ho impigato quasi 2 h.

Fabrizio ha detto...

scusate ma ho laFBBRE!!!!!! Ma per il momento non deliro!!!!!!!

fioredizagara ha detto...

Sebbene in modo indiretto ho goduto di uno spettacolo molto raro da vedere. Ti auguro un buon fine settimana

Carmine ha detto...

gran bello per un attimo ho chiuso gli occhi e mi è sembrato di essere anche io

L'angolo di raffaella ha detto...

Ciao Fabrizio, che meraviglia!!!
Ho viaggiato con te e la mia anima si allargata, si espansa e mi ha dato serenità e bellezza.
Buon fine settimana

Beatris ha detto...

Un bellissimo viaggio dentro luoghi di infinita bellezza e saggezza!
Splendidi scatti, i miei complimenti!
Buona giornata da Beatris

Cristina I. ha detto...

Grazie Fabrizio per avere condiviso questa esperienza con noi. Per un attimo mi e' sembrato quasi di essere li'. A presto.

La lanterna dei sogni ha detto...

Molto interessante questo racconto di viaggio. Luoghi mistici di grande fascino e meraviglia.

Grazie anche per le bellissime immagini...

Blogaventura ha detto...

Fantastico questo reportage con immagini che mi hanno fatto volar lontano. Un salutone, Fabio

Fabrizio ha detto...

Cara Melinda,spero che tu stia meglio,il buddismo non è solo la mia filosofia ma anche la mia religione.Sono contento che il mio post ti abbia reso felice!

Fabrizio ha detto...

Adesso che la febbre è quasi sparita spero di fare meno strafalcioni ortografici.
Vi ringrazio molto dei bei commenti.Spero in Febbraio di poter tornare a Kathmandu per una decina di giorni e al mio ritorno magari vi racconto delle nuove impressioni.
Grazie ancora a tutti voi e a presto!

Unknown ha detto...

bello bello mi piace
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Unknown ha detto...

Leggendo e osseravndo i post di Fabrizio vemgo rapita ogni volta... la foto dell'esposizione di ceramiche in piazza mi ha lasciato a bocca aperta...
e che dire del gigante Himalaya al tramonto...davvero suggestiva...
Grazie per condividere!
Un saluto

riri ha detto...

Grazie per questo bellissimo post che fa conoscere nuovi orizzonti, le foto sono stupende e suggestive. Un caro saluto a tutti voi.

Pupottina ha detto...

ciao Ambra. scusa l'assenza di quest'ultimo periodo, ma ho cominciato a stare troppo sui social network e quando passo dal blog dimentico di leggere la moderazione dei commenti o ne leggo solo alcuni.
queste immagini del viaggio in Nepal sono davvero belle e mostrano una cultura molto diversa dalla nostra.
scusa ancora. un abbraccio

Sandra M. ha detto...

Ci porti quasi per mano...che senso di pace!