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domenica 9 novembre 2008

Lettera di un nipote a sua nonna

Il tempo era prezioso e scorreva molto velocemente. Prendevo l’autostrada, subito dopo essere uscito dal lavoro e correvo, correvo temendo di non aver potuto sentire il tuo respiro, anche questa volta, come l’ultima.
Quanto era diventato prezioso, il tempo.
Adesso misuravo ogni minuto, ogni minuto che mi regalavi, e lo trattenevo a me, con ingordigia, senza lasciarti mai la mano, inginocchiato a fianco del tuo letto e misurando il mio respiro con il tuo respiro.
E ripensavo alle occasioni perdute.
A quanti pomeriggi in più avrei potuto passare con te, ai racconti che tanto ti piaceva sentire, allo stupore che provavi vedendo che un nipote, anziche’ farsi i fatti suoi, preferiva passare il pomeriggio con te.
Ecco, mi domandavi se non  avevo amici con cui uscire, ci rimanevo male… perché non capivi l’importanza che avevi per me o volevi mettermi alla prova.
Non hai mai pensato di essere importante, hai sempre combattuto contro minacce immaginarie senza lasciarti andare, senza poter vedere o accogliere nel tuo cuore le persone che avrebbero voluto entrarci.
Io ce l’ho fatta, lo capivo da come mi guardavi, dal piacere che provavi quando ti facevo quei piccoli massaggi, insomma, non potevi non capire che io volevo con tutto il mio essere stare accanto a te.
Ed ora, gli ultimi giorni, gli ultimi respiri uniti nel mio respiro, calibrati sul mio battito, potevano passare ore, non ti ho mai sentita così vicina, posso sentire adesso quelle sensazioni bellissime e tremende.
Solo io e te, isolati ed uniti insieme in questa esperienza nuova che stavi facendo e che avevi temuto tanto, la morte.
Ti dicevo di non aver paura, di stare tranquilla perché c’ero io ad accompagnarti in questo nuovo cammino ed il tuo respiro, che ho cercato di accompagnare come camminandoti a fianco, come quando ti aiutavo a camminare e ti dicevo appoggiati a me.
Volevo essere li’, volevo che il mondo ci lasciasse soli in questi momenti preziosi, riuscivamo ad isolarci dal trambusto, dalle frasi di rito, dal dolore esibito che diventa solo manifestazione.
Io riuscivo a sentire il tuo respiro tanto ero vicino e ti accompagnavo nel tuo ultimo viaggio.
Spero che tu mi abbia sentito.
Nonna, spero in quei momenti di essere riuscito a farti sentire meno la paura, a farti sentire la mia presenza.
Ecco, ora che non ci sei più sappi che ho fatto tutto il possibile per accompagnarti, per darti conforto, per venire insieme a te fino a quella soglia dove tu sei passata senza che io potessi più vederti.
Spero che tu adesso stia bene. Lo sai quanto ti penso.
Lo sai adesso quanto erano importanti quei pomeriggi per me.
Ciao.
Fabio 
                        Image CC by mastino 70 NonCommercial-NoDervisLicense

8 commenti:

Ambra ha detto...

Caro Fabio, non ci sono parole che possano dire quanto fortemente il tuo sentire, quello che tu in assoluta autenticità e semplicità trasmetti di te, sia in grado di emozionare e non solo, di far riflettere e analizzare propri e altrui comportamenti in contrappunto.
E quella corrente d’amore che ti univa e ancora ti unisce a tua nonna è così commovente da aver voglia di piangere. Grazie Fabio.

Fabio ha detto...

Ciao Ambra, la foto che hai scelto è bellissima, ne capisco il senso e ti ringrazio per la tua sensibilità e delicatezza.
.... io non riesco a non piangere ogni volta che lo rileggo, è molto forte quello che ho vissuto, dei momenti bellissimi e tremendi allo stesso tempo che non dimenticherò mai

roberta ha detto...

Fabio,
nostro grande maestro di comunicazione, quanta forza, quanta intensità riesci a comunicarci attraverso la rivisitazione delle tue emozioni alle quali dai voce.
Davvero grazie, noi siamo solo la tua finestra sul mondo.
Roberta

mimma ha detto...

Fabio, quanto affetto per tua nonna si legge nelle tue righe. E sono sicura che tua nonna ha captato e apprezzato la sincerità dei tuoi sentimenti, la tua voglia di starle vicino e confortarla, soprattutto di non lasciarla sola al momento della sua uscita dalla scena terrena. E mi immagino questa tua nonna che da qualche parte lassù ti guarda compiaciuta e sorridente, di un sorriso colmo di riconoscenza: averne di nipoti così!

Rosalba De Francesco ha detto...

Caro Fabio,
che prezioso scrigno di emozioni e sensibilità!ma soprattutto la tua possibilita' scrivendo di comunicare.Grazie e.....che fortuna conoscerti
Rosalba

rosalba de francesco ha detto...

Riprovo a scrivere il mio commento ma non credo che riusciro?
Volevo dire a Fabio che e' una bella fortuna conoscere una persona che racchiude cotanta sensibilita' Rosalba

Fabio ha detto...

Beh, grazie a tutti voi che mi avete risposto con un commento. Sono anche io molto contento di conoscervi!
Buona giornata

cina Agosta ha detto...

Il racconto di Fabio mi ha commosso. Mi rivedo a vent'anni accanto al letto di mio nonno, che mi ha fatto da padre. Mi ricordo che, nonostante stesse molto male, un giorno mi rivolse un sorriso dolcissimo, che dimostrava il grande affetto che aveva per me. Quel sorriso lo porto sempre con me.