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lunedì 22 settembre 2008

Collaborazione, che conquista!!

Il testo che segue - raccontato da Roberta Garbagnati - scaturisce dal convegno del 18 settembre della Fondazione Manuli - “Alzheimer Café Milano. Un’isola in città per non sentirsi più soli” - a cui Roberta partecipa.
Riflessioni ed emozioni, pensando al percorso con la Fondazione Manuli.
Giovedì scorso sono stata al convegno sul tema dell'Alzheimer che la Fondazione Manuli ha promosso per i suoi primi 15 anni di attività.
Da tempo, nel corso della mia affannosa ricerca per trovare dei partners per Seneca con i quali lavorare in rete, avevo avuto modo di conoscere ed apprezzare la Fondazione Manuli.
Non so a quanti convegni ho partecipato in questi ultimi anni per aggiornamento, confronto, "spirito di servizio"……. Non ricordo di aver mai provato emozioni se non nei rari casi in cui ci sono stati interventi toccanti da parte del pubblico. I relatori: illustri, meno illustri, bravi, meno bravi, li ricordo quasi sempre asettici nelle loro dotte esposizioni.
Qui c'è stato qualche cosa di diverso. Ho sentito una vibrazione trasversale di emozioni che è passata al pubblico nel corso di tutti gli interventi. I relatori, c'erano davvero, non trasferivano solo dati e risultati di indagini.
Sono felice che, per quanto riguarda il problema dell' Alzheimer, Seneca abbia fatto i primi passi, ormai è già passato un anno, con l'appoggio della Fondazione Manuli che ci ha fatto da “apripista” in questa grande avventura e ci ha portato a percorrere un cammino nuovo intraprendendo percorsi sconosciuti, per rispondere a una maggiore gamma di bisogni di anziani in difficoltà.
Nel panorama generale dell'individualismo che contraddistingue anche le associazioni di volontariato, la Fondazione Manuli si è dimostrata una eccezione, mettendoci a disposizione la propria esperienza e metodologia di lavoro consentendoci di avviare il progetto di assistenza domiciliare rivolto ad anziani affetti dal morbo di Alzheimer. Seneca oggi ,dopo un anno di "apprendistato", collabora attivamente con la Fondazione con risultati eccellenti.
L'augurio che faccio a Seneca, al compimento del suo decimo anno di vita, è di poter instaurare per i prossimi, molti altri proficui rapporti di collaborazione con altre associazioni e fondazioni che consentano di allargare in modo sinergico le risposte alle esigenze sempre più pressanti degli anziani.
Roberta Garbagnati
image by marilena benini, cc/NonCommercial License

8 commenti:

Guido G. ha detto...

Complimenti per questa disponibilità alla collaborazione e per questo riconoscimento della validità e capacità dell'"altro", cosa non facile a trovarsi tra le associazioni di volontari.

Anonymous ha detto...

Ciao Roberta, hai ragione, la cosa principale nelle relazioni umane (quindi anche in quelle professionali) è la capacità di trasmettere emozioni, passioni, idee..... insomma, io non ho partecipato a tutti i convegni ai quali hai partecipato tu, ma condivido questa riflessione e la possiamo tranquillamente trasporre a qualsiasi ambito.
Molto spesso ci si fa scudo di numeri, ricerche, statistiche, dotte citazioni.... senza mettere in gioco il proprio essere, la propria personalità, le proprie intuizioni.
Vorrei utilizzare questo post per invitare tutti a ribellarci di fronte a questa dittatura dei dati e latitanza delle idee!
Quando avviene il contrario si avvertono le sensazioni positive che ci descrivi tu a questo ultimo convegno.
E' anomalo che sia un caso sporadico.... questa dovrebbe essere la normalità, soprattutto in campo sociale: pretendiamolo!

Fabio ha detto...

scusate, non ho firmato il post, lo faccio ora
Fabio

Ambra ha detto...

Si, hai ragione, Fabio. Però tu vuoi riformare una società che porta la maschera per nascondere le pulsioni del cuore. Perché mostrarle vuol dire diventare vulnerabili. E mi fermo qui, perché sarebbe un lungo discorso...

Fabio ha detto...

Ciao Ambra, la vulnerabilità c'è anche in chi si fa scudo di oggetti o reificazioni, quindi tanto vale presentarci per come siamo.
Bisognerebbe avere meno paura delle proprie paure, ecco, ammettendole (dopo averle riconosciute e classificate/analizzate) diventerebbero più padroneggiabili e ci si renderebbe conto di quanto è bello essere umani!!!

roberta ha detto...

Caro Fabio,
ti prometto che non demorderò e continuerò a a fare il "cane da tartufi" per identificare altre associazioni con le quali sviluppare progetti sinergici...Non puoi immaginare la fatica! Anche nel terzo settore, infatti, è dominante l'individualismo.I difetti umani, a ricaduta, si ripropongono ovunque....

Fabio ha detto...

Ciao Roberta,
per quel poco che possa dire avendo parlato con te solo quattro o cinque volte non c'è persona più adatta/capace per questo compito.
Le tue energie intellettuali e motivazionali sono non comuni, lo sappiamo!
Buon lavoro e grazie e nome di tutti

roberta ha detto...

Caro Fabio,
non sopravvalutarmi, sono semplicemente molto caparbia....nel bene e nel male....