Testo di Doc
Di questo regista austriaco avevo visto un inquietante film di tematica sado masochistica (la pianista) ed un altro (il nastro bianco) di cruda preconizzazione del nazismo.
Questo film, Amour, non sfugge ad un certo impianto triste.
Georges (Jean-Louis Trintignant) ed Anne( Emanuelle Riva) sono due anziani insegnanti di musica e concertisti. La loro quieta e risolta vita in una piacevole casa parigina, viene sconvolta dall'irruzione della malattia di Anne.
Il primo ictus, con ricovero ospedaliero, trasforma Georges in un attento infermiere e viene consolidato un patto di amore tra i due, in sintesi di un non accanimento terapeutico. La malattia di Anne, però, progredisce ed in un momento di conscia disperazione lui la soffoca. La libera?
Un atto d'amore dettato dalla di lei sofferenza, a mio parere.
E' un film da contenuti forti, calligraficamente lento, claustrofobicamente ambientato, sorretto dalla recitazione splendida dei due protagonisti.
Da vedere in un momento di disposizione interna serena.
Doc
28 commenti:
dev'essere davvero interessante...
ciao ambra, buona giornata!!
Ciao,Ambra!
Sono passato dall'altro blog ed il post era sullo stesso tema. Mi avete fatto venire la voglia di vederlo anche se, ripeto anche qui,ormai sono diventato ultrasensibile a queste realtà e sto male a vederle.
Ci
Allora il periodo giusto per me. Grazie Doc!
struggente e bello...un caro abbraccio stef
E un argomento molto delicato!
Ciao Ambra
buon pomeriggio.
In quel frangente Georges la libera.
Anche questi atti estremi si fanno per amore.
nella tua prefazione si legge
"un patto d'amore tra i due,in sintesi di un non accanimento terapeutico"
Lui la libera ,con sofferenza e amore,ma sa che sta facendo la cosa giusta,non quella facile....
Il commento qui sopra del monticiano mi ha ricondotto alla scena del piccione, anch'esso liberato da Trintignant.
Mi ha colpito moltissimo questo episodio (pur considerando la sua simbologia e il fastidioso successivo ripetersi dell'entrata nella casa) più di quello del cuscino perché mentre quest'ultimo era un atto d'amore, quello del piccione era una violenza gratuita come altri momenti violenti del film. Per intenderci, ad esempio, lo schianto lacerante e improvviso della porta d'ingresso ad opera dei pompieri o anche la scena dell'infermiera che se ne va in una sequela di insulti pesanti.
Vado nei dettagli per non focalizzarmi sul nucleo centrale e sul significato del film. Segno che non ero abbastanza serena per vedere questo film.
Ma meno male che l'ho visto.
Georges la libera
difficile da dire anche se
razionalmente lo condivido, ma non so nella realta' cosa farei
La sofferenza è tremenda!
ma decidere di togliere la vita ad altri e' qualcosa che non mi appartiene come cultura , poi.....all'estremo non so.....
Argomento difficile
buona serata
ciao
No ho visto il film, ma tratta un tema molto attuale.
Saluti a presto.
Devo proprio andare a vederlo.
Avrei voluto vedere "Il nastro bianco"!
Non l'ho ancora visto, ma non voglio perderlo.
Ho visto un paio di scene che mi hanno stretto il cuore.
Loro due mi sono parsi di una bravura notevole.
Cristiana
Non l'ho ancora visto, non sono precisamente nella disposizione d'animo giusta. Serena, in realtà, in certo modo lo sono, ma in preda ad un continuo rimescolamento emotivo, una commozione che mi prende di continuo, dunque non so che effetto mi farebbe. Di Haneke, dotatissimo regista lucido, chirurgico, composto, di materie esplosive tratte dagli abissi dell'animo umano che ci vuole un enorme coraggio e mano ferma ad affrontare, ho molto temuto - e molto sono stata attratta da - Funny games, il suo film d'esordio, e ho visto solamente Niente da nascondere, minimale, asfissiante e straniante parabola sulla misteriosa oggettività della verità e sull'oscurità del senso di colpa. Oltretutto Trintignant, già superbo attore, recita qui per la prima volta, moralmente e fisicamente infragilito, dopo la morte violenta della figlia ad opera del suo compagno. Sicuramente questo dettaglio avrà aggiunto verità e intensità drammatica al suo personaggio e al lavoro del regista, che non l'avrà scelto a caso forse anche per questo. Un film, come tutti quelli di Haneke, scomodo, lacerante, forse insostenibile. Per questo, immagino, da non perdere.
Ciao Ambra, l'ho già scritto anche nell'altro blog, mi avete completamente attirato la mia curiosità, lo vedrò sicuramente.
Buon sabato
Lu
Un felice week end a te...ciao
Vado spesso al cine, ma questo l'ho saltato, anche se l'occasione per vederlo l'avevo. Probabilmente hai ragione tu, "... da vedere in un momento di disposizione interna serena",
Ho letto molte recensioni positive su questo film e anche tu mi confermi che è veramente da vedere. Mi interessano queste tematiche, queste situazioni e queste atmosfere per cui cercherò di vederlo al più presto. Un caro saluto, Fabio
Conosco gli altri di film di questo regista, ma non questo.
Sicuramente una tematica molto struggente e una scelta molto personale.
Bye!
ho letto anche l'altra recensione e devo dire che ora però sono più indecisa se vederlo o meno, solitamente non amo questo genere di film , il tema mi sembra davvero molto molto forte.
Non conosco i film di questo regista ma da quanto leggo la durezza della realtà è molto forte, ora come ora non sarei disposta a vederlo.
Cara Ambra
Anch'io non ho visto il film ma ho letto la critica e varie recenzioni,che sono molto positive.
Ne approfitto per dirti che domenica prossima io ci sarò alla festa dei blogger. Grazie e ciao
che dire, lo cercherò! ;)
Ti comunico che domenica a Nonantola è stato fantastico, tantissima gente è venuta!! un abbraccio ciao
Ho ho limpressione che proprio perso un gran bel film...
Ho visto il film.un vero capolavoro che non avrei mai voluto perdere.fabrizio
Visto. Grazie, sarebbe stato davvero un peccato perderlo. Concordo in toto con quello che ho riletto ora nel post!
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