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Sempre appena messo piede sulla pensilina della stazione , mente e cuore mi hanno catapultato nel mio passato e rivissuto l’atmosfera di una sera fine ottobre in piena guerra.
Ero salito sul treno a Trento consapevole del rischio cui andavo incontro , per portare a termine la missione affidatemi.
Lo scompartimento era occupato da una sola persona con la quale quasi subito instaurai un rapporto amichevole anche se lo trovai troppo ciarliero. Forse per le circostanze in cui ci trovavamo ed anche per la stolta convinzione di non essere uditi (le spie erano disseminate ovunque), mi confidò le sue idee sulla guerra e sui nazisti che avevano occupato anche Venezia. Arrivò al punto di narrarmi che in certe calli oscure soldati tedeschi venivano malmenati e poi lasciati andare per la loro strada. Forse percepì il mio entusiasmo e la mia voglia di libertà e di veder sconfitta la Germania perché il tono della sua conversazione si fece via via sempre più cordiale sino al punto da offrirmi una prelibatezza eccezionale per quei tempi: una fetta di salame.
Io pur corrispondendo alla cordialità ero rimasto prudentemente riservato. Era un imperativo per i membri della Resistenza. Per il bene di se stessi e dei compagni di lotta i cui nomi avrebbero potuto essere carpiti con la tortura.
Non vidi le fattezze di quell’uomo né sul vagone né all’arrivo sul piazzale della stazione al buio per via del rischio di attacchi aerei.
Non sapevo dove andare e mi rivolsi allo sconosciuto che mi aveva seguito , di cui non vedevo il volto ma conoscevo le idee rassicuranti, se poteva indicarmi un albergo.
“Venga con me”
Mi condusse nella vicina Cannaregio. Quando giungemmo dinanzi all’albergo, vicino alla stazione , vidi in cima alle scale illuminate da una fioca lucerna “la reception
“Bepi c’è un amico. Ha bisogno di una stanza per stanotte.
“Fallo salire!”
Quando giunsi al cospetto del signor Bepi mi accorsi con un brivido che mi attraversò la schiena che nell’adiacente salottino erano comodamente seduti alcuni ufficiali tedeschi.
Recuperai la disinvoltura e presentai i miei documenti falsi.
Vidi il mio interlocutore esaminare la mia foto e impallidire e tornare ad esaminare i suoi registri.
Allora si sporse verso di me per bisbigliarmi : “ lei figura fra i segnalati”.
Con l’espressione sembrava dire a se stesso “in che pasticcio mi ha messo il mio amico…”.
Con suo grande rischio mi assegnò una camera. Attraverso la parete sentivo la conversazione dei tedeschi nella camera adiacente.
Partii il giorno dopo con una profonda gratitudine. Se mi avessero scoperto avrebbero arrestato anche lui per non aver avvertito la polizia come gli era stato ordinato. Con me sarebbe stato consegnato alla Gestapo.
A guerra finita sono tornato a Venezia scendendo sempre nello stesso albergo. La sola notizia che ebbi del signor Bepi mi giunse dolorosamente inaspettata: una polmonite fulminante se lo era portato via.
Sono rimasto tutti questi anni con questo peso sul cuore: non aver stretta la mano a quell’uomo per ringraziarlo ancora di tutto cuore.
Poi il personale sempre diverso alla reception mi dissuase dal tornare in argomento.
Quest’anno, in questa mia ultima andata a Venezia, vigilia di Natale è avvenuto un miracolo o almeno così a me è parso.
Al momento di saldare il conto mi sono trovato di fronte una bella ragazza alta con lunghi orecchini che le pendevano dalle orecchie ed incorniciavano il suo bel viso.
Non so quale impulso mi spinse a ricordare quella notte del ’43. Forse l’accenno alla mia anzianità di cliente. Nominai il signor Bepi.
“Conosco questa storia l’ho sentita raccontare tante volte da mio nonno!!”. Rimasi senza parola.
Quando mi ripresi :”Stringo a lei la mano signorina ricordando suo nonno e le auguro buon Natale”
“Buon Natale a lei signore anche……..da nonno Bepi”
Voce argentina. A me parve una musica che giungeva da lontano.
Giovanni
33 commenti:
Questo racconto bellissimo è un vero regalo di Natale, mi fa venire le lacrime agli occhi , che già in questi giorni ce le ho in continuazione.Grazie .
Una storia commovente e vera di quei tempi duri dove bastava una una sola parola e finivi alla Gestapo, per fortuna questa è a lieto
fine.
auguri per un lieto e sereno Natale.
Tiziano
La storia mi è piaciuta moltissimo.A Natale succedono sempre i miracoli, caro Giovanni!!!!
Sereno Natale a te e a tutto lo staff!!!!
Davvero è IL racconto di natale, Giovanni! La vita a volte è davvero un romanzo.
Ti auguro buone feste anche da queste pagine, a te e Paola.
Auguri a tutti voi del "mondo Seneca".
Sandra
che bella questa rievocazione storica Giovanni: dimostra che anche in periodo difficili ci sono stati uomini che hanno mantenuto la loro dignità di persone umane!!!
Buon Natale
Una bellissima storia.
Questo Natale a Venezia è un Natale straordinario, evocatore di un'epoca perdutasi nei meandri della storia.
Commovente questo filo della memoria che dal passato porta al presente.
Dopo questa emozionante storia,
ne approfitto per farti gli auguri di Buone Feste. Ciao
Bellissimo, non so se sia vero o meno ma può certamente esserlo
Che tempi dovevano essere quelli, certe volte la vita appesa a un filo.
Buone feste a te e a tutti voi.
ad Ambra e a tutti voi del blog una augurio di buon Natale e felice 2012 (e non ci sarà la fine del mondo)
francesco
Ci sono diverse, significative cifre di lettura di questo racconto. Prima di tutto, voglio sottolineare l'aspetto di spaccato reale e vivo di cosa é stata la Resistenza. Più importante, ancora, tuttavia la grande umanità e la giusta memoria di Giovanni.
buon natale ^_____^
Buon Natale e complimenti.
La storia che hai raccontato, Giovanni, è veramente bella e commovente.
Buon Natale a te, ad Ambra ed a tutti i volontari del gruppo Seneca.
Una storia ricca di ricordi..
Un augurio a tutti voi dall'Isola che c'è, buon Natale!!!
Ciao Giovanni, è grandioso questo legame tra generazioni diverse attraverso cui si può raccogliere non solo l'eredità di un ricordo ma anche gli onori che quel ricordo porta con se!
Buon Natale e strepitoso anno nuovo a tutti voi volontari Seneca, ai vostri cari e ai vostri assistiti!
Un abbraccio Ambra!!!
a volte dei piccoli gesti valgono una vita.
Buon natale
A tutti gli amici del gruppo Seneca Milano auguro un sereno e felice Natale, con tanta amicizia Elettra.
Ambra ti ringrazio infinitamente per la tua costante ,sincera e preziosa partecipazione, ad maiora!!!!
E' una storia commovente e bellissima su quanto il sentimento dell'amicizia, della solidarietà possa essere immenso, al punto da rischiare la propria vita. L'ho letto con vero piacere, bravissimo Giovanni. Un sereno Natale a te Ambra e a tutti quanti i volontari del gruppo Seneca!
serenità e gioia per queste feste. un grandissimo abbraccio. Alessandra
tantissimi auguri a te e alla tua famiglia per un sereno Natale auguriiiiii
Auguri a tutti voi e auguri alla cara amica Ambra per un sereno Natale ricco di gioia,un abbraccio.
Llegó la Navidad, es el momento de compartir alegrías con los familiares y amigos, el momento de paz y felicidad, que pases unas felices fiestas.
¡¡feliz Navidad!!
un abrazo.
Una vicenda molto toccante...
Grazie e Buon Natale a tutto lo staff di "Tra sogni e realtà" !!!
...non ho letto...ma auguri Ambra....e di riflesso al vostro gruppo.
ciaooo Vania
Tornare a Venezia è sempre emozione, confermo!!
Faccio con tutto il cuore a tutto il gruppo ed in particolare a te, cara Ambra, un auguro per un Santo Natale, che possiate trascorrerlo serenamente con le persone a voi care. Che la gioia di questa festa vi porti pace e vi doni speranza!
Un grande abbraccio
Un Sereno Natale per tutti voi, sempre meravigliose le vostre testimonianze.
Buon Natale
Giovanni
e alla Cara Ambra
... un racconto profondo e toccante ... a tutti voi BUON NATALE E BUONE FESTE!! GRAZIE DI ESSERCI! ^__^
Finalmente la febbre mi ha dato tregua, almeno per poter dedicate qualche momento agli amici blogger... Auguro a tutti voi un sereno Natale, un abbraccio affettuoso a te cara Ambra ed augurio speciale a tutte le persone che in questo specifico momento dell'anno sentono ancora più forte la solitudine che li accompagna, mi consola saper che ci sono angeli come voi :)
Felice Natale Ambra, un abbraccio.
Un abbraccio a voi tutti, l'immagine di Venezia è dolce ed emoziona sempre, come il racconto..
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