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Benvenuti nel blog collettivo creato da Ambra

venerdì 8 aprile 2011

Solo un momento

Post di Giovanni N.
Quante volte con il pensiero Daniele era corso a quei giorni della giovinezza in Friuli?
Tante ma sempre era scattato nel suo cervello un blocco come se la natura volesse proteggerlo da ricordi troppo dolorosi. I ricordi risalivano addirittura a quando era ragazzo e viveva a Resiutta con i genitori. Un periodo abbastanza felice fin quando morì sua madre. Allora aveva sentito dentro di lui che qualcosa era finito per sempre.
Ma quella mattina le notizie trasmesse dalla radio sul tremendo terremoto in Friuli,  gli diedero una emozione troppo forte per non influire sulla rapidità delle sue decisioni. Il modo migliore per avere notizie era andare sul posto subito e cercare di avere notizie dei vecchi amici.
Sbrigate in fretta alcune incombenze, Daniele prese l'auto e puntò verso il Friuli.
Passata Udine, dovette fermarsi. Si era fatta sera e gli fu sconsigliato di proseguire col buio.
Trovò rifugio nell'angolo per gli attrezzi di una baracca di legno. Non si accorse che una parete lo separava da un altro vano forse più ampio e si stupì quindi quando più tardi dall'altra parte di essa, udì provenire una voce di donna che cantava canzoni napoletane.
“Sono dappertutto quelli “ brontolò benevolmente, sentendo un gran piacere.  Perchè era oppresso ed entrato moralmente  e psicologicamente nella paura generale.
Bussò alla parete non per fastidio, ma per partecipazione liberatoria. Gli fu risposto. Cominciò un dialogo : toc, toc  picchiettati sul legno, eloquenti come frasi. Finchè subentrò il sonno.
Nel cuore della notte fu svegliato da una forte scossa di terremoto. A Daniele non era ancora accaduto di sentirne di così' terrificanti. L'angustia che i picchiettii alla parete avevano attenuata , tornò più profonda galoppando sulle onde sismiche, fin dentro la baracca scricchiolante, fin dentro la sua anima.
Per trovare conforto, istintivamente bussò alla parete, alla ricerca di un segno di vita. Non ebbe nessuna risposta, ma poco dopo udì cigolare la porta che qualcuno apriva. Accese la torcia , diresse il fascio di luce in quella direzione e vide, con meravigliata gioia, una donna ancor giovane con grandi occhi dilatati e imploranti: era entrata la solitaria occupante della baracca, forse priva del mistero di cui , in altre occasioni l'avrebbe ammantata, ma che percepì di una umanità intensa, tenera e calda, qual mai sino ad allora ne aveva avuta esperienza; che gli si presentò come se lo conoscesse e le sembrasse naturale chiedergli conforto. Non ebbero bisogno di parlare, entrambi sospinti dallo stesso desiderio di sopravvivenza si strinsero forte.
Di buon mattino si congedarono con una carezza ed un arrivederci ed anche sulla strada, dinanzi a quel precario asilo, si ripeterono confortanti speranze.
Quando salì sull'auto ed avviò il motore Daniele  scoprì di non aver saputo nulla , neppure il nome, di quell'essere semplice, dolce e spaventato. Allora considerò, stupendosene, come creanze, abitudini e formalismi erano diventati anche per lui così presto, ricordi delle assurde barriere della vita di ogni giorno, quando il pensiero della morte non sembra neppure una realtà che ci riguardi. Ma, al momento del distacco, la necessità umana di fissare un ricordo lo spinse a chiederle: “come ti chiami?”
“Margherita e tu?”
“Daniele”.
Innestò la marcia. La macchina sussultò per le ruote che avevano slittato sul terriccio.
Atteggiò il gesto della mano ad un ultimo saluto e fu subito dietro la curva. Non la rivide mai più.
Giovanni N.
image cc by spoon

21 commenti:

il monticiano ha detto...

Mi azzardo a dire che leggendo questo post di Giovanni N. descritto con delicatezza ho trovato in esso sentimenti che commuovono ed emozionano.


ps.per Ambra, ti ringrazio per la tua visita ma ho ritenuto di non inserire nel mio ultimo post la possibilità di commentare dato che il video non è "farina del mio sacco".

Gabe ha detto...

Un racconto profondo, una liberatoria di quello che nasce nel profondo di ogni persona sensibile
Buona giornata!

ilcuorecomeilmare ha detto...

Anche un solo momento della vita può essere l'intera vita.

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per Ambra..
Grazie della visita e buon veenrdì.

Gianna ha detto...

Giovanni, racconto intenso ed emozionante, come sempre!

Unknown ha detto...

Il tempo che passiamo sulla terra, è un tempo relativamente breve ... almeno così la pensiamo in molti... altri considerano il tempo un qualcosa di relativamente giusto, perchè forse considerano l'eternità esagerata per chiunque ... non so ... ma, è per questo che nell'ononirico ( si fa per dire), racconto di Giovanni, l'emozione di un contatto reale, sospinto da un qualcosa di più forte dell'iter quotidiano, come la trepidazione di una linfa vitale che è il puro desiderio dell'animo stesso, a rendere la vita, in un attimo estremo, il brivido di una sensazione eterna! ... che poi sarà il bellissimo ricordo malinconico, ironicamente detto,di un momento pò meno bello.
Complimenti!

Unknown ha detto...

Scusate ... volevo scrivere "onirico" racconto ... Pessimo errore!!!

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Rcconto molto intenso.Saluti a presto

riri ha detto...

Si percepiscono le forti emozioni da questo racconto di Giovanni che saluto ed aggiungo: " è vero noi napoletani siamo dappertutto", infatti ti scrivo da Torino:-))
Mi ricordo una scossa di terremoto a Napoli, ero ragazzina, ma ci furono pochi danni, io non me ne accorsi perchè mi stavo pettinando e sentii mia madre chiamarmi, ma ero troppo presa dai miei pensieri.
Un caro saluto a tutto il gruppo ed un abbraccio ad Ambra con cui ho più confidenza in rete:-)
Buon fine settimana.

Lufantasygioie ha detto...

grazie Ambra

Tomaso ha detto...

Mi a fatto commuovere questo delicato racconto, grazie Ambra che tramite te lo abbiamo potuto leggere.
Grazie a lautore Giovanni.
Buona serata amica.
Tomaso

Carla, i colori...pensieri della mia mente. ha detto...

tanta emozione per uno scritto che prende il cuore. grazie
ciaoooooo

Adriano Maini ha detto...

Mi ha ridestato l'emozione per quella lunga attesa di notizie che dovemmo sopportare per mio fratello, militare ad Udine in quei tristi giorni.

nanussa ha detto...

uno scritto molto profondo e commovente.

felice weekend!! a presto!

Seguace di Gesù ha detto...

Gioavanni un racconto pieno di emozioni... Un carissimo saluto per te e Ambra! Buona domenica!

Costantino ha detto...

Dico anch'io, un racconto emozionante.

tilli ha detto...

Intenso e commovente...


Per Ambra, se passi da me c'è una ricetta che ti farà piacere...
Buona domenica a tutti!

Ambra ha detto...

Si, un racconto intenso e pieno di dolcezza, ma anche di malinconia.

Erika ha detto...

Caro Giovanni hai saputo renderci partecipi di una storia veramente commovente, bella ma anche triste. Complimenti.
A presto

Unknown ha detto...

Racconto intenso
buona giornata Michele pianetatempolibero

giovanni ha detto...

A tutti coloro che hanno avuto la cortesia di leggere il racconto e di commentarlo cogliendone la poesia e la malinconia invio un sentito ringraziamento giovanni

Gingi ha detto...

Intenso... ma quanto delicato
Un sorriso