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lunedì 6 dicembre 2010

Dalla Grotta con Amore

Scritto da Giovanni N.
Ci siamo tornati per la seconda volta quest'anno a luglio. Eravamo circa ad un migliaio di chilometri, all'estremo nord della Francia,
ma abbiamo voluto includerla, forzando la marcia, fra le nostre tappe. Perché?
Nel  tentare di rispondere comincia il difficile di queste brevi note.  Infatti non ho intenzione di ripetere cose dette e ridette, tanto meno per chi non ha bisogno di raggiungere Lourdes per scoprire Dio.
Lo faccio, convinto che una visita a Lourdes non è solamente un momento di raccoglimento religioso per i credenti, ma anche una notevole esperienza umana per tutti, spalla a spalla con l'umanità sofferente. Come nella notte, quando migliaia di fiaccole accese si spostano nell'ampio piazzale quasi fossero una lingua di lava incandescente e l'umanità, resa omogenea da un misterioso denominatore comune, si ritrova avvicinata, spoglia di presunzione e avverte il senso del niente che siamo.
E uno dei miracoli di Lourdes che si rinnova ogni giorno da maggio ad ottobre.
Arrivando nella cittadina, della cui topografia ci si impossessa facilmente, la prima cosa che colpisce sono le numerose stradine fiancheggiate da innumerevoli negozi, in una successione ossessiva: vendita di santini, madonnine, recipienti per raccogliere l'acqua nella Basilica, crocifissi, candele e via dicendo:  un brutto impatto, diciamolo francamente e la sensazione di un grosso business,  anche se tutto rigorosamente fuori dall'immenso spiazzo recintato della Basilica.
Solo dopo essere stati dentro il recinto "sacro",  dopo aver trovato un'oasi di pace e silenzio, tornando in mezzo al brusio della gente che sciama fra i negozi  ed i numerosissimi  bar e piccoli ristoranti,  si comincia a fare una netta distinzione d'aspetto turistico dominato dalle leggi di mercato che nessuno può sovvertire (e poi perché?) e  l'aspetto religioso e di conseguenza umano. Tutti quei negozietti e bar illuminati sino a tarda notte contribuiscono a creare  un'atmosfera di animazione,  sulla cui importanza dirò più avanti.
Nel pomeriggio, si snoda attorno al grande piazzale la processione al seguito di un sacerdote con l'Ostensorio d'oro sotto il baldacchino di color solare. E dietro segue gente delle più diverse razze,  lingue, età  e ceto. E loro:  gli storpi, gli immobilizzati nei letti da anni. Loro liberati dall'ansia, accettati, non più emarginati,  parte integrante di quel popolo in processione,  con volti sereni,  alle volte persino sorridenti. Loro partiti dalle case o dagli ospedali senza che nelle teste sia passata l'idea che le gambe avrebbero ricominciato a sorreggere o gli occhi a rivedere la luce. Perché il punto è questo:  nessuno si attende il miracolo, ma conta di abbeverarsi di forza morale,  per una maggiore capacità di sopportazione.
Vicino agli infermi, a sorreggerli, a trainare le carrozzelle col tettino blu, ci sono i barellieri con le bretelle di cuoio, uomini di mezza età e giovanissimi:  gente delle fabbriche,  degli uffici,  delle scuole,  che non percepisce nessuna ricompensa ed ha rinunciato alle ferie.
Vi è anche un'altra presenza che colpisce per la compostezza,  la professionalità e l'impegno:  l'esercito bianco.  Medici ed infermiere.
Per consentire ad una vecchia donna distesa in una barella di partecipare, abbiamo visto bianche infermiere seguire la processione al  fianco dell'inferma,  tenendo levata in alto la flebo: dopo la processione le carrozzine con i malati meno gravi (gli altri vengono subito ricoverati) si riversano nelle stradine, trainati dai loro pazienti e resistenti  barellieri:  gli infermi cicalecciano, scherzano fra loro e con gli assistenti. Sembrano aver dimenticato la miseria del corpo mentre sostano nei  negozi  e nei bar con i "sani" in una straordinaria normalità.
Ad ora tarda, in alcuni locali, si levano  allegri canti di ragazzi e ragazze:  accompagnano  coetanei  ammalati nella straordinaria animazione di una notte.  In un mondo imbarbarito, accecato d'odio,  sempre in bilico fra pace e guerra,  ci si rasserena a vedere certe cose;  per esempio una ragazza bianca che accompagna abbracciata una ragazza nera, per aiutarla a camminare.  La parola "apartheid" non viene neppure in mente, rappresentando una  realtà  ancor  più lontana ed assurda.
Ma  a Lourdes  ci vanno anche coloro che,  a vederli  da fuori,  sembrano non aver nulla, i cosiddetti sani che in qualche occasione si tradiscono con una lacrima prepotente e furtiva. Quanti  sono,  spalla a spalla così?
Forse per un giorno, un solo giorno almeno,  si riesce a comprendere il senso di una parola abusata: fratellanza.  Forse sono pessimista.  Forse qualcosa accompagna anche dopo:  i credenti  e - a questo punto credo poter  ribadire la convinzione - i non credenti.
Giovanni Noera
image cc by Michael Beat

26 commenti:

Tomaso ha detto...

Cara Ambra leggendo il tuo racconto, mi è passato davanti i ricordo di una decina di anni fa quando andai a Lourdes con mia moglie e altre due copie.
Io non so scrivere le emozioni che si provano sempre in qualsiasi ora del giorno,
la cosa più suggestiva è alla sera davanti alla cattedrale quelle fiaccolate, quelle file infinite di infermi, mi sono rimasti nel cuore e credo che non potrò mai cancellare dalla mia mente.
Ne sono sicuro chi non lo ha provato non piò nemmeno immaginare.
Un abbraccio forte con l'augurio di una buona settimana,
Tomaso

nanussa ha detto...

non ci sono mai andata e mi dispiace molto devo provvedere appena posso...........
A lourdes e' un vero viaggio per la nostra anima!! come scrivi ci sono proprio tutti, gli angeli e qualche persona che per un giorno segue come una pecorella la processione!!!
Non bisogna guardarsi troppo intorno.. non tutti sono come noi... (bravi o cattivi che siamo)
a lourdes si va per pregare per noi e gli altri ......e sperare in un giorno migliore!!
Almeno e' come io la penso......ovviamente ognuno ha un suo modo di pensare che io rispetto sempre.
ciao e buona giornata!!

nanussa ha detto...

ciao ambra, vieni a prendere il mio dono per te.
sceglilo tu quale vuoi lo trovi alla sezione premi-doni, trovi un banner sulla destra del blog che ti porta sulla pagina.
baci, ciao e buona giornata!!

Emilia ha detto...

Anche io non ci sono mai stata, ma deve essere davvero un'esperienza unica...
Un caro saluto
Giulia

Mr. Tambourine ha detto...

Neanche io ci sono stato né veramente ci andrei, ma il tuo racconto è molto toccante.

Adriano Maini ha detto...

Racconto toccante, così come é toccante per me vedere attraverso i vetri dei treni dei pellegrini che passano lentamente sotto casa mia ed immaginare tanto dolore.

Ambra ha detto...

@ Tomaso, nanussa, giulia, Mr. Tambourine, Adriano Maini.
Grazie carissimi di averci visitato e dei vostri interessanti commenti che corrispondono al mio modo di pensare. E grazie a nanussa per il dono che ho prelevato e che puoi vedere qui a sinistra.
Ciao a tutti.

Anna Righeblu ha detto...

Non ho mai provato ma ho sentito anche altre testimonianze, molto toccanti. Sì, credo che comunque la si viva, anche a distanza, sia un'esperienza molto emozionante.
Ciao Ambra, un abbraccio

Seguace di Gesù ha detto...

Giovanni grazie di questo post, che condivide l'atmosfera e esperienze in un luogo così speciale.Il post è anche molto opportuno in questa data, già che domani si celebra la festa dell'Immacolata. Che la Madonna vi benedica!

ale ha detto...

Non ci sono mai stata, ma mi piacerebbe!Deve essere un luogo speciale!

Gianna ha detto...

Giovanni, ho apprezzato molto il tuo post.
Hai fatto un'analisi molto vera sui pellegrini a Lourdes.
Spero di andarci pure io un giorno...

Ambra ha detto...

@ Anna Righeblu
Anch'io, Anna, non ci sono mai stata, sicuramente sarebbe un'esperienza forte

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Non ci sono mai andato;ma sarebbe piacevole.Serena giornata a presto

Ambra ha detto...

@ Mirta
Mirta, grazie della tua visita e delle tue parole

Ambra ha detto...

@ Alessandra
Ciao Alessandra, come dicevo ad Anna anch'io non ci sono mai stata. Sicuramente è un luogo speciale, ma quella moltitudine di persone mi creerebbe qualche disagio.

Giovanni ha detto...

@ Mirta
Cara Mirta "luce nel cuore" grazie della tua visita. sì ti confermo che una visita lascia nel cuore una luce che non ti lascia più. Ciao giovanni

Sciarada ha detto...

Ciao Giovanni, interessante questo post che apre la via a infinite riflessioni, sicuramente Lourds è un oasi dove la sensazione vera di fratellanza è manifesta, ma mi piace pensare che anche nel resto del mondo ci sia e che sia semplicemente meno percepibile perchè siamo meno predisposti a sentirla!

Giovanni ha detto...

@ Alessandra
Cara Alessandra ti auguro di andarci presto. Quando ciò avverrà informami. Là troverai tutto e sarai rigenerata nello spirito. Ciao giovanni

Sandra M. ha detto...

Giovanni io devo dire grazie ed anche confessare che con superficialità avevo messo Lourds nell'angolino dei luoghi da ricordare con un certo fastidio. Sono adata tempo fa , in periodo estivo. Non ho potuto vedere la marea umana e sofferente che viene così bene descitta qui. Hanno quindi avuto il sopravvento gli aspetti "commerciali" più fastidiosi. Inevitabili, verissimo; e nemmeno mi scandalizzano. Però mi avevano, quella volta, infastidito a dismisura. Forse luoghi come questo vanno visti e rivisti e "ascoltati" nuovamente, in periodi diversi della propria vita.
Grazie per questo viaggio.

Unknown ha detto...

Non sono mai andato a Lourdes, non sono mai andato a Fatima, non sono mai andato a Medjugorje, ma sono stato una volta a Loreto. Tutte le altre volte la Madonna è venuta da me. Ora non vorrei creare pellegrinaggi inutili a casa mia, perchè non guarisco nessuno ma ho a che fare con Erba (CO). Lì la Madonna è nell'aria, compare anche nel salone delle fiere e si litiga anche per il brevetto di fabbrica. I prelati se la contendono. "La mia è più azzurra e fa più miracoli della tua". Sembra assurdo ma è la verità nuda e cruda. I veggenti dei Balcani la vedono tutti i giorni e di tanto in tanto qualcuno da Monza (ormai abitano in Italia) va a Erba da padre Livio di Radio Maria o da don Mario di Radio Mater (il primo a mettere in "on air" Maria). Dove c'è Dio c'è negozio, tutto è mercificato. Ci sono quelli che credono, e quelli che non sanno (nel vero senso della parola) a che santo votarsi per guarire. Avere problemi gravi fa sentire nudi, fa dimenticare tutto, lavoro, denaro, odio, affetti terreni. Si è già a mezz'aria, per spirito di sopravvivenza sperando di restare bene coi piedi per terra.
Mi rendo conto che le mie parole non possono piacere a tutti, ma delle volte credo che più uno crede e meno dovrebbe temere la morte e la malattia, almeno per essere coerente con se stesso. Un giorno (lo so) mi convinceranno ad andare in gita parrocchiale in uno di quei posti, ma non ne trarrò beneficio al mio credere più o meno. A me non piacciono le bancarelle alle feste di partito, figurarsi in quei posti lì, dove non puoi portarti a casa l'acqua benedetta in una statuetta di plastica a 5 euro. Lo so, mi direte, "ma se quello aiuta a credere" va bene anche quello si lo so. Dovrebbe essere così ma io continuo a pensare a quello che per grazia del divino ci fa soldi e non so perchè funziona. E' un furto ai fedeli.
A Erba c'è tutto cattedrali e peccatori (Rosa e Olindo per tutti). L'ultimo venerdì del mese mi pare, c'è la benedizione della spesa e dei medicinali. La chiesa (li tira molto Padre Pio) è dietro il supermercato... meglio non ci pensi. Vengono dalla Svizzera a far benedire l'emmental ...
Lo so che non potete credermi ma è così...
Forse tutto questo non è umano, ma non può essere nemmeno Divino.

Unknown ha detto...

Non pensavo venisse pubblicato quel mio commento li sopra. Ci vuole più coraggio a pubblicare il vero che il verosimile o addirittura il falso. Mi rendo conto che dette così, queste cose sembrano incredibili. Eppure sono così e chi si indigna può venire con me o chiedermi orari delle manifestazioni. A Erba c'è tutto per la Madonna (e non è certo un'imprecazione la mia). Il presidente di Radio Maria (Emanuele Ferrario) è un importante industriale caseario varesino, Dio sceglie ovunque i suoi pastori.
Io né credo né non credo, sono obbligato a sperare ci sia qualcosa lassù, per pensare che l'uomo è a immagine di Qualcuno, che c'è altra vita oltre la non vita, anche se il Paradiso adesso non può più essere nel semplice settimo cielo, ma molto, molto, molto più in alto, oltre il visibile con il telescopio Hubble (altrimenti alla Nasa avrebbero moltitudini di anime di interferenze, se noi stessimo alle conoscenza dei faraoni o delle tribù di Mosè . Non racconto balle, non sono nemmeno un teorico, sono fondamentalmente un tecnico di mestiere. Racconto la realtà così come si vede per immagini. Mi vengono alla mente gli acrobati esibitisi ieri (15 Dicembre) dal Papa. Il nome non poteva essere altrimenti, erano i fratelli Pellegrini ("Chi altri?" avrebbe detto George Clooney). Via la giacca (come degli stripper da lapdance) e tutti a torso nudo (dopo lo strappo del preservativo adesso mi tocca vedere anche questo). Adesso, in chiesa come in spiaggia (sono bigotto, lo so). Ora mi si dirà "per quegli esercizi occorrono prese sicure, mica si può fare in calzamaglia come gli esercizi spirituali" lo so, però il commento testuale del TGCOM è: " ...mentre il parterre, in parte composto da religiose, ha manifestato il suo entusiasmo sventolando i fazzoletti".
Ho visto in tivù la faccia del Pontefice sbigottita, meravigliata, gli occhi del bambino incantato davanti a tanta bravura, quasi a chiedersi, "ma come faranno?". Poi mi sono detto, "mannooo sei il solito superficialotto, la domanda che si faceva doveva essere un'altra. Quel Papa è un teologo tosto, rappresenta l'Uomo della resurrezione di Lazzaro. Uno che ti fa alzare un morto dal letto vuoi che si stupisca perchè un vivo alza un altro vivo?
Dio, quanto vorrei essere nella testa delle persone per capire quel che pensano e cosa dicono leggendo qui, ammesso qualcuno ci sia arrivato.

Ambra ha detto...

@ Sandra
Non sono mai stata a Lourdes, ma condivido il tuo fastidio. Mi resta il dubbio che esserci di persona forse cambierebbe qualcosa.

Ambra ha detto...

@ utente
Ciao utente. Ti dico francamente che condivido le tue spregiudicate considerazioni, consapevole che possano risultare un po' disinvolte. Credo di aver afferrato pienamente lo spirito che serpeggia fra le tue righe e, ripeto, condivido.

ELE ha detto...

Sei in passato hai linkato il mio blog e hai piacere di continuare a seguirmi, dovresti cambiare l'URL del mio spazioweb.
Da oggi Fenice si chiamerà:

http://graphicsphoenix.blogspot.com/

Ambra ha detto...

@ Fenice
Fatto.

Elio ha detto...

Veramente bello, Giovannino, questa tua descrizione. Sapevo che eri andato più volte a Lourdes ma mai me l'avevi descritto un vostro viaggio. Te ne sono grato perché rende veramente l'idea e sembra di esserci stati noi in persone. Grazie
Elio