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Benvenuti nel blog collettivo creato da Ambra

domenica 13 dicembre 2009

Le nuove coppie

Le nuove coppie. Le vedi per la strada ogni giorno.
Lui è un vecchio che cammina a fatica, talvolta più speditamente ma non troppo. Lei è una giovane donna. Viene dalla Romania o dal Sud America o da qualche altro Paese che non conosciamo;
a volte, nonostante la nostra indiscussa superiorità (o presunta tale), non sappiamo nemmeno collocarlo sulla cartina geografica.
Lei accorcia il suo passo e lo rallenta, in sintonia con quello di lui o di lei. Il suo viso è paziente, nessuna traccia di insofferenza.
Nessuna somiglianza coi volti delle infermiere nei nostri ospedali spesso arcigne e infastidite dai bisogni dei vecchi o dei malati che devono accudire.
Spesso le nuove coppie le trovi al supermercato, l’anziano si innervosisce perché la giovane – che conosce poco l’italiano – non sempre capisce cosa lui vuole, e allora l’anziano a volte diventa perentorio e molto scortese.
Il fenomeno degli extra comunitari è vistoso e sotto gli occhi di tutti, così a volte ti capita di discuterne con altri perché non puoi tacere.
Non puoi ignorare l’accanimento verso queste persone, in genere molto miti e spaventate, soprattutto se non hanno il permesso di soggiorno, anche se naturalmente non si può mai generalizzare.
Allora cerchi di sensibilizzare e far capire le necessità di queste grandi migrazioni verso Paesi dove trovare un lavoro e un futuro per i propri figli. Gli ricordi che i nostri padri o i nostri nonni sono partiti dall’Italia verso la Germania, la Svizzera, l’America, le condizioni e gli obiettivi erano gli stessi.
Ti rispondono che anche noi siamo stati trattati male. Allora capisci che si tratta di una storia di mafia all’infinito e non hai più parole.
Li senti, al minimo contrasto, che gli dicono “Torna al tuo Paese”. Ribatti che loro sono ormai indispensabili alla nostra economia, non fosse solo che per questo vanno rispettati.
Ti rispondono che appunto, loro portano via il lavoro ai nostri giovani. Ed è irrilevante che svolgano proprio i lavori che noi non vogliamo più fare.
E ti dicono che le badanti invece sono pronte ad approfittare della situazione e circuiscono l’anziano che è loro preda e nelle loro mani, per farsi lasciare i soldi alla morte del “badato”, dipartita che sperano arrivi presto.
Ma allora, se tutto è così negativo, perché utilizziamo le badanti straniere? Occupiamoci noi dei nostri vecchi!
Perché impieghiamo gli extra comunitari nella raccolta dei pomodori e non i nostri giovani? Perché loro, i nostri giovani, mirano più in alto? Allora smettiamola.
Rendiamoci conto che la storia si farà beffe di noi, se vogliamo ancora coltivare il nostro orticello intorno al quale abbiamo eretto una rete con filo spinato. Le generazioni future, quelle che a noi seguiranno, avranno sangue misto, uniranno al sangue vecchio di millenni della nostra civiltà viziata e corrotta dal benessere conquistato faticosamente dalle generazioni precedenti, un sangue nuovo e più forte, più saldo contro le avversità, meno propenso ad aspettarsi che la vita gli debba qualcosa.
Ambra
image cc by Fiona Saiman

7 commenti:

fabrizio ha detto...

Cara Ambra,grazie di aver descritto così bene.....il mio prossimo futuro!!!!Già me lo immaginavo ma con la tua puntuale e arguta analisi il film mi è chiarissimo!!!

LA CRI ha detto...

Secondo me bisogna smetterla di dire che gli extracomunitari rubano il lavoro ai giovani ed altre panzane. Loro ci sono esistono, fanno parte della nostra vita, del resto a mio avviso bisogna fare i conti con il progresso e con il fatto che storicamente ogni civiltà si è estinta o evoluta e fatto spazio ad un altra (gli etruschi ai romani etc...) quindi è inutile incaponirsi e voler "restare fermi sulla propria" mattonella, sui propri pseudo-principi che non portan da nessuna parte.

Ambra ha detto...

Si però Fabrizio ... sono certa che il tuo film sia del tipo di quelli dove un vecchio attore pieno di fascino squisitamente galante e gentile ... sale in aereo con la sua giovane accompagnatrice ... diretto a New York.

Ambra ha detto...

Ciao Cri.
Hai ragione. E c'è anche un altro problema - sempre quello.
Robin Hood è un Eroe per gli oppressi che difende e un Ladro per lo sceriffo di Notthingam e i ricchi a cui ruba.
Quello che molti non riescono a capire è che il giudizio che danno dipende dall’angolazione da cui guardano.

Fabio ha detto...

Personalmente: questa questione degli extracomunitari va oltre la mia capacità di comprensione. Come qualcuno sa già a me piacciono le società libere ed ordinate, nelle quali poche regole di convivenza sono fissate a garanzia dei diritti di tutti ed al di fuori delle quali ognuno ha ampio margine per gestire la sua vita e la sua libertà.
Ma guai ad uscire da queste regole, le chiamo regole di convivenza civile.
Negli altri paesi europei sono riusciti ad individuarle, qui da noi ci sono ancora fenomeni per i quali il fiancheggiatore della camorra sta in parlamento mentre il venditore di cd contraffatti viene preso a manganellate.
E' un po' la solita logica: giustizia di classe, forte con i deboli e debole con i forti.
Al di la' di questo non riesco a comprendere cosa c'entrino gli extracominitari generalmente intesi con la questione della sicurezza.
Se qualcuno attenta alla mia sicurezza ed ai miei diritti va perseguito duramente indipendentemente dal colore della pelle.
Secondo una logica legalitaria, che io sostengo, bisognerebbe dare la cittadinanza a tutti, cosicchè li si obbligherebbe a diritti e doveri, li si includerebbe nella legge e se ne esigerebbe il rispetto.
Una società disordinata è quella nella quale si escludono, rendendoli incontrollabili, larghe fette della popolazione.
Si chiamano società basate sulla devianza.
Questa è la politica del disordine ed è paradossale che si creda il contrario.
Voglio dire un'ultima cosa per completezza: è innegabile che alcuni settori di migranti arrivino in Italia con spirito sprezzante, lamentoso, e senza nessuna umiltà per la fortuna di essere riusciti comunque a lasciare il loro paese di origine nel quale la vita era impossibile.
Pretendiamo che noi come paese ospitante consideriamo con dignità queste persone e le includiamo prima possibile nel circuito virtuoso della legge, altresi' pretendiamo che essi abbiano, almeno in parte, un atteggiamento umile (non significa sottomissione) che tante volte non si vede affatto nei confronti di un paese che, comunque, li pone in una condizione migliore rispetto a quella del paese di origine.

Elio ha detto...

Non ho trovato alcuna contraddizione tra i vari commenti ma ciascuno complementare all'altro. Sono d'accordo con tutti ma soprattutto con Fabio, sia pure con qualche puntino sulle "i".
Colgo l'occasione per porgere i miei più calorosi auguri di salute e serenità a tutti!

Anonimo ha detto...

Ambra anch'io voglio farti imiei complimenti. sei bravissima ma sopratuto grazie per questa opportunità che ci dai di condividere fra di noi volontari qualcosa di bello che a volte è molto poetico e che a volte ti fa pensare e riflettere. non scrivo e non lascio commenti di solito ma guardo il blog con attenzione quasi tutti i giorni.
Grazie cara Ambra, grazie tantissime.
Una volontaria come tante.