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lunedì 13 aprile 2009

Vivere soli: malessere o benessere?

Ho 35 anni e vivo da sola ... in certi frangenti mi sono sentita come i nostri cari anziani soli ... quattro piccole mura, la Tv serale con i suoi programmi dozzinali, in inverno la pastina e d'estate l'insalata di riso che mangio almeno per una settimana intera ...
Ho sofferto, ho pianto tra le mie quattro mura ... perchè esser soli è cupo e noi esseri umani non siamo nati per stare soli...mi son sentita inadeguata a far volontariato.
Come potevo sostenere un anziano nella sua solitudine se la prima a soffrire di questo male ero io? Ma poi un bel giorno dopo acuta riflessione mi son detta ma io non sono sola, vivo sola ma non sono sola realmente: ho ancora i miei genitori in vita, un fratello, amiche serie su cui contare, un fidanzato meraviglioso che è vero non vive ancora con me ma mi vuol tantissimo bene...ed allora perchè soffrire? perchè paragonarsi a chi è solo davvero? Cristina stai sbagliando tutto mi son detta!!! La visione della tua vita non è questa!...
Ho preso spunto, seppure sia fermamente atea, dai cattolici praticanti che son sempre così' sereni... Loro credono in Dio che non è fisicamente con loro ma la sola idea che lui esiste e c'è, li fa star bene.... ed ho seguito il loro modo di vivere in questo senso.
Ed ora la mia casetta è il mio nido, mi sento serena ed offro di conseguenza anche maggior serenità a chi è solo veramente a chi davvero non può contare su un amico vero, su un compagno, un figlio...ora finalmente mi sento un reale arbusto su cui aggrapparsi e sostenersi ...un vero volontario.
LA CRI
image cc by demi-brooke

3 commenti:

Ambra ha detto...

Ciao Cristina. Bello che tu abbia trovato la tua dimensione.
Chi lo dice che vivere soli vuol dire essere soli? A me pare che la vera condizione di solitudine (nel senso negativo della parola) sia vissuta da chi è incapace di comunicare con gli altri, di tessere relazioni con gli altri, che siano di reciproco scambio, di solidarietà, non importa se si tratta di relazioni con parenti, famigliari, amici o conoscenti.

Ida ha detto...

Buongiorno Cri, dà un bel messaggio di speranza il vedere quanta strada hai fatto da ...l'insalata di riso mangiata per una settimana a quell'arbusto al quale può sostenersi una persona davvero sola.
Un abbraccio - Ida

Fabio ha detto...

Ciao Cri, è bello sentire che qualcuno considera la propria casa come un nido, e non solo a parole, questo traspare veramente.
E' anche un modo per prendersi cura di se stessi, per ritrovare il proprio spazio, per organizzarsi e coccolarsi.
Senza negoziare o dover rendere conto a nessuno.
E' molto bello a volte gratificante, bisogna però stare attenti a non imparare, in questo modo di "stare troppo bene" a non aver più bisogno degli altri, del contatto, della condivisione.
Io che ti ho conosciuta, anche se per poco, penso che tu non corra questo rischio perchè sei molto comunicativa e porti le persone ad avvicinarsi naturalmente a te.
Ciao
Fabio