courtesy bizzarro bazar |
Post di Doc
“Non mi
spiego come, nonostante una carotide interna così tortuosa e piccola, tu sia
una persona cognitivamente brillante.” “Prego?” faccio, io. ”Si, hai una carotide congenitamente piccola e tortuosa, poi ci hai
peccato su! L'irrorazione del cervello è un bel mistero. Fumo, sedentarietà e
buona propensione alla cucina ti hanno fabbricato una placca che va rimossa.”
Lo guardo con gelida, ma vera gratitudine e gli chiedo ”Ma tu pensi di morire
sano?” Si gira e mi rilancia uno sguardo da talebano salutista. Poi ride e
scuotendo la testa bofonchia che gli psichiatri sono proprio strani.
Lo guardo con un po' di odio. Mio coetaneo, biondo, abbronzato, naturalmente fitness, mi appare come la versione attualizzata del dottor Mengele. Ma non si può odiare uno che, forse, ti aprirà il collo ed altro. E so, anche, che è un vero luminare.
Lo guardo con un po' di odio. Mio coetaneo, biondo, abbronzato, naturalmente fitness, mi appare come la versione attualizzata del dottor Mengele. Ma non si può odiare uno che, forse, ti aprirà il collo ed altro. E so, anche, che è un vero luminare.
Tento
una modesta resistenza dilatoria al bisturi, raccontando che ho problemi di
lavoro, di gestione di pazienti. Inutile.
“Ti lascio una settimana di tempo.” “Ma quanto costa l'intervento?” “Non
lo so di preciso, circa 20000 euro”.
Rapidamente
penso che anche con la copertura dell'assicurazione mi costerà 7000 euro.
“Ma non
c'è problema, continua lui implacabile, ti opero come paziente del Servizio
Sanitario.”
Non
posso più opporre resistenze. La sua capacità e la fama internazionale
dell'ospedale sono parametri che non
posso dolosamente ignorare. Penso anche che al Servizio Sanitario nazionale ho
dato, e spero onorevolmente, trent'otto anni della mia vita professionale. Mi
sembra una giusta nemesi restitutiva.
Entro in
ospedale in una calda, voluttuosamente
calda, domenica di questo giugno.
Dopo le
procedure di accettazione, mi ritrovo nella stanza di assegnazione. Sarò solo e
un poco mi dispiace. Per altre esperienze avute, so che la coabitazione
ospedaliera non è scevra di interessanti risvolti umani.
I miei
cari compongono i riti di collocazione degli indumenti e degli oggetti. Dopo un
ragionevole tempo di bagole sdrammatizzanti, consiglio loro di tornare a casa.
Come l'etologia insegna gli animali vulnerati tendono ad isolarsi dal gruppo.
Almeno alcuni ed io sono uno di quelli.
Un giovane collega entra in stanza
gratificandomi indebitamente del titolo di professore. Forse gli hanno detto
così di me. Non sto a puntualizzare.
Gli
snocciolo con sintetica rapidità la mia anamnesi. Sulle storie mie ed altrui
sono ferratissimo.
Mi
dimentico solo della varicella.
Qui non
si perde tempo. Seppur di domenica vengo sottoposto in velocità a Tac ed altri
esami.
Mi sento
preso in carico. C'è qualcuno che pensa per me. Ed è giovane e competente.
Giovane
e competente è anche l'anestesista che mi accoglie nel gelido salone delle
preanestesie. Un sabba infernale di barelle e di strumenti, che vanno ad un
ritmo forsennato verso le otto sale operatorie. Edoardo, in arte Edo, mi spiega
tutto, anzi anche troppo. Come vorrei esser un impiegato di banca! Sarò operato
in anestesia locale tronco-regionale. Per due ore non sentirò la metà alta del
mio corpo, dal viso al braccio sinistro. Quello destro servirà loro, ai medici,
per valutare se sarò neurologicamente indenne, perchè non riuscirò a parlare, o
meglio metà delle mie corde vocali saranno fuori gioco. La motilità della mano destra sarà come un ponte
di comunicazione.
Due
angeli Ucraine, dai trasparenti ed empatici occhi azzurri, mi coprono e mi
scaldano di presenza, mentre pian piano la sensibilità si ottunde.
Impacchettato
come un salame di cento e passa chili, con aghi e bracciali di rilevazione dei
vari parametri vitali, vengo ricoperto di un plasticoso telo color verde- milano.
Cominciano
ad incidere.”Sei tu Roberto?”, faccio con voce metallica. “No sono il dr XY. Il
professore arriva per la parte centrale dell'intervento.” La mia pressione
ovviamente sale.
Il
chiacchiericcio intra operatorio si ferma. C'è Lui. Ogni tanto mi toccano un
nervo e sento la mia bocca o i muscoli del collo partire in spasmi. La mia voce
si deforma ed evoca quella della bambina del film l'Esorcista. La mia mano,
però, risponde come un tasto Morse alle domande dell'amorevole anestesista.
La
bestia è stata tolta. L'angiografia dimostra che la mia piccola, tortuosa
carotide interna sinistra è quasi come quella di un ventenne.
“Vai e
non più peccare” sembra dirmi il professore, riferendosi alla mia pipa ed alla
mia propensione alla cucina padana. Mi lascia, dimettendomi, in una macabra
provetta la mia placca aterofibromatosa di due centrimetri, color maialino
rosa.
Doc
Milano
21-6-14
scritto
nel chiostro delle Stelline ascoltando la partita n' 2 in re minore per violino
di Bach
22 commenti:
Fantastico spaccato di un doc o prof poco importa , che ha saputo tratteggiare alla perfezione con ironia e particolari salienti il gelido e neutrale clima operatorio!
Applauso!
eterno dilemma questo: meglio vivere felici e rischiare di morire anzitempo senza badare troppo al colesterolo o campare cent'anni ingabbiati nel salutismo più disumano?
Forse, come sempre, c'è una via di mezzo...
Morire sano?
Ma chi è san? Nessuno e scommetto che quel dottore dallo sguardo gelido al sicuro nelle mura di casa sua ha i suoi vizi e stravizi come tutti quanti.
Io sono della mia idea: dobbiamo comunque morire, pertanto senza ledere gli altri siamo liberi di ammazzarci come vogliamo.
Un abbraccio
Poiché dal 20 aprile dello scorso anno al 3 aprile di quest'anno ho subito cinque interventi chirurgici (espianto e reimpianto di defibrillatori-pacemaker) mi sono trovato nella stessa tua situazione in sale operatorie come frigoriferi. Ho circa 84 anni e fino ad oggi ancora respiro.
Un caro saluto a te Doc e ad Ambra,
aldo.
Purtroppo si può fare anche una vita sana, ma siamo circondati dai veleni ovunque.
Saluti a presto.
Siamo un po tutti un po revisionati, ma fino che va, diciamo viva la vita.
Tomaso
Conosco il desiderio di ritirarsi in un anfratto, dietro una roccia, nascosti agli altri per leccarsi le ferite di un dolore fisico o talvolta anche dell'anima.
Il tuo racconto, colmo di divertita ironia riesce a dar colore e vivacità ad un evento a tutti più che sgradito, mentre con quel tuo saluto finale dissacratore e un po' irriverente hai riscattato la freddezza e qualche volta alterigia che generazioni di pazienti infragiliti dal luogo e dal momento, hanno dovuto subire.
Non so esattamente cosa accadesse anni fa, ma per sentito dire da più fonti ho udito orde di infermiere, suore e medici "rimproverare" la partoriente che gridava di dolore con commenti che preferisco non ripetere qui ma che avevano a che fare con una stupida costruita concatenazione tra un passato abbraccio e le sue conseguenze.
Ma credo che ora il rapporto medico-paziente si sia sensibilmente ingentilito e umanizzato. Meno male.
Intervento ben descritto, ormai ci son passato un paio di volte non per la carotide ma il procedimento e sempre lo steso, importante e di trovare un medico con qui poter liberamente dialogare
ciao Ambra buona serata.
Io ho il terrore di medici ed ospedali (per non parlare degli aghi), e diciamo che fa più quello di qualsiasi propaganda salutista: altro che fumo e colesterolo, credo che digiunerei avita pur di non vedere un medico! ^^
Baci!
S
http://s-fashion-avenue.blogspot.it
molto interessante essere dall'altra parte è un esperienza, va i e non peccare più mi ha divertito nel senso che si dice cosi ma poi si torna a peccare :-) è terribile quando sei in un ospedale che conosci tutti, bisogna andare in un posto dove nessuno sanno chi sei è la cosa migliore
Ottimo resoconto di un soggiorno in un luogo in cui nessuno di noi vorrebbe mai entrare...Buona convalescenza!!!
Simpatico dilemma!
Guarda mi sono appena fatta il tagliando per ovvi motivi dopo il mio rientro in Italia e già che c'ero l'ho fatto anche alla mia macchina. La mia vita mi sembra già abbastanza sana (forse) e poi quel che verrà verrà, mi preoccupo fino ad un certo punto anche se a tratti vengo assalita dalla fifa.
Un caro saluto!
Sicuramente andare e non peccare più ... non è così facile. Ed anche avere la fortuna di essere operati da un luminare a costi da paziente del Servizio Sanitario non è da tutti i giorni...
Scrivere ascoltando la Ciaccona n. 2 in Re minore per violino di JBB non è davvero male.
Paolo
Un caro saluto a tutto lo staff.......a presto. Un abbraccio
Beh! Per essere uno che cura, non hai poi fatto tanti capricci nell'essere curato, una rarità!
Buona domenica, ciao Ambra!!!
I tuoi racconti Doc, catturano sempre in modo coinvolgente, qualsiasi siano gli argomenti trattati...e il coinvolgimento per questo non sarebbe così "scontato" ... se non scritto con maestria.
Un saluto a tutto lo staff.
Buona giornata
Ma che simpatico modo di descrivere ciò che mai nessuno vorrebbe subire.
Complimenti per il tuo sangue freddo!
Buona guarigione.
Si parla sempre della bravura e competenza - o meno - di medici, chirurghi, e personale sanitario in genere, quando invece si dovrebbe ascrivere la buona riuscita di una terapia o di un intervento anche alla determinante cooperazione del paziente, tanto più fattiva quanto più è la sua volontà di restare vivo, con tutte le sfumature di significato che ha il termine, oltrepassando quell'ostacolo. Salus significa anche salvezza. E finché c'è la volontà di continuare a procacciarsela, e si collabora con psiche e soma al raggiungimento di quell'obiettivo, c'è un surplus di vitalità e forza di volontà che può persino oltrepassare le evidenze scientifiche. Lo dimostra il commento del dottore a inizio del post: "Non mi spiego come, nonostante una carotide interna così tortuosa e piccola, tu sia una persona cognitivamente brillante"...
ciao buona settimana :)
bellissimo post.
Per Ambra: il post dsel gelato alla nocciola e' programmato e uscira' prossimo..
evidentemente l'hai visto perche' avevo sbagliato a inserirlo...grazie cmq di avermelo segnalato.quando vuoi comunicarmi qualcosa in alto nel blog sulla destra c'e' una targhettina "se vuoi scrivermi" puoi mandarmi da li messaggi se vuoi chiedermi qualcosa. ciao cara felice settimana a presto :)
Hai poi continuato a peccare? Ma forse con moderazione è ammesso.
Ciao cara, buona settimana! :D
Baci!
S
http://s-fashion-avenue.blogspot.it
Posta un commento