courtesy |
Post di Ambra
In Italia gli over 60 sono più di 11 milioni e tuttavia la società non è organizzata a misura di anziano: averlo in casa è problematico, anche perché la famiglia sempre più spesso è a figlio unico.E allora ecco la badante, a cui affidare i propri cari. Lei è una "compagnia rassicurante" come sosteneva il 54% degli over 60 intervistati per una rivista femminile ed è una scappatoia per i figli che non vogliono o non possono occuparsi dei genitori anziani.
Ma e loro? Le badanti? Cosa lasciano alle spalle? Se lo è mai chiesto nessuno?
Gli anziani - sia che vivano in Europa, sia che vivano nei paesi del grande flusso migratorio - sono dei nonni, figure che nelle famiglie fungono da anello di congiunzione tra passato e presente.
I nonni sanno spesso sostituirsi ai genitori, altre volte invece – quando figli e nipoti emigrano causando una separazione forzata – sono costretti a sentirsi come degli orfani.
Una condizione dalla quale è difficile uscire: ricongiungerli, strappandoli alla loro casa e alle loro abitudini, è estremamente doloroso.
E non da ultimo la questione economica funge pesantemente da freno anche a delle visite, degli incontri in Italia o nel paese d’origine tra i componenti di un nucleo famigliare spezzato.
Un legame speciale, sacrificato per un obiettivo apparentemente più grande: quello di costruire un futuro migliore per i propri figli in un altro paese.
Ma i nonni sono sacrificabili per una vita che si pensa possa essere migliore? I figli di immigrati possono fare a meno di loro o al contrario perdono una figura fondamentale della propria infanzia? E infine, quanto costa ai nonni la lontananza dalla famiglia che hanno generato?
Almeno i nostri anziani possono “utilizzare” le badanti come sostitutive di figli e nipoti.
Loro, i nonni divenuti orfani, ancorati in altre culture e altri paesi, loro no.
Ambra
34 commenti:
Cara Ambra un argomento che purtroppo si arriva spesso all'abbandono, senza pensare, cosa pensa l'anziano. Buona pomeriggio cara amica.
Tomaso
Cara Ambra il tuo articolo ci invita ad una riflessione profonda :le badandi che per assistere i nostri anziani abbandonano i loro. Purtroppo è ciò che in altri termini è stato per gli emigranti italiani nello scorso secolo che hanno abbandonato anche le loro mogli (alcuni definitivamente avendo incontrato altre donne); un paesino vicino al mio era noto per il gran numero di "vedove bianche" coè donne giovani lasciate dai loro mariti emigrati in Germania . Purtroppo tutto ciò è causa della mancanza di lavoro ,ovunque sia .
Un caro abbraccio
I nonni sono davvero preziosi, spesso però c'è la distanza fra le varie città.
Mia mamma è a Napoli e mia figlia e a Genova ed io faccio su e giù finchè posso... poi mi fermo e coccolo mia mamma.
Un abbraccio
Su questo argomento davvero mi sento smarrita. Non posso comprendere pienamente la figura dei nonni, nella mia vita non è stata così presente se non attraverso i nonni di altri che mi davano un senso di stabilità tra epoche. Forse si potrebbe dire che sono stata orfana di nonni nonostante fossero in vita e credo di essermi persa moltissimo. C'è molto su cui riflettere.
Un saluto Ambra.
Mi trovo daccordo con Cettina....
Buon inizio di settimana
lu
Hai ragione Ambra! Le tue sono considerazioni alle quali normalmente non si pensa. Le badanti, oltre ai figli lasciano spesso nei loro paesi d'origine anche i genitori.
Credo che in ogni tipo di società e di nucleo familiare i nonni siano importanti, non solo per l'aiuto pratico che possono dare, ma per la loro sola presenza affettiva. Ed è una pena pensarli abbandonati....
Il vuoto d'amore non rimane per sempre. Chi ha desiderio di dare attenzione, affetto, amicizia trova la maniera per compensare, meglio per lenire quel dolore ... Parliamo di gente dove il senso della comunità è più sentito e forte ... civiltà contadine, non pienamente sviluppate e rovinate dalle abitudini post industriali ... vita lenta a misura d'uomo ... quella dei nostri nonni quando erano giovani, comune a quella dei nonni attuali dei paesi da cui provengono i flussi migratori, specie nell'est Europa.
Un argomento non di poco conto, cara Ambra, trattato con la tua solita attenzione e sensibilità.Sarà che mi sto avviando al traguardo dei sessanta ( mi sembra incredibile, mancano tre anni) per questo sono molto interessato a questo tipo di problemi. Lo stato, ormai è chiaro, gli anziani li stronca ferocemente, la società pure, ma anche molti figli purtroppo. Chissà i miei..penso che anche noi ci ridurremo ad essere orfani dei nostri affetti anche se non emigreranno in altri paesi.
Io credo che non dovrebbero essere "sacrificati" o quanto meno bisognerebbe fare il possibile affinché questo non succeda. Penso anche che i "nipoti" di questi nonni perdano sicuramente delle figure importanti, che sono da esempio, che danno loro testimonianza storica, umana e sociale con i loro racconti. Questo è stato per me e credo che non bisognerebbe "tranciare" l'anello della catena, la congiunzione tra loro e i nostri figli (nel limite del possibile).
Infine vorrei rispondere al tuo terzo quesito con un'esperienza personale che (guarda la coincidenza!) ho vissuto proprio durante la visita a mio padre di ieri. Preciso che è ottantenne, ma ancora fortunatamente autosufficiente. Vive ancora da solo e bada a se stesso...ecc...ecc... Arrivo al punto! Ieri parlando un po della "nostra" quotidianità ad un certo punto mi tira fuori una lettera scritta ai "suoi" figli (così c'era scritto sulla busta) dal titolo: "La solitudine e la malinconia". Il contenuto è racchiuso tutto nel titolo e leggendola rabbrividivo. Ecco "...quanto costa ai nonni la lontananza dalla famiglia che hanno generato..."
E' probabile che ne faccia un post Ambra, proprio perché nonostante la lucidità e l'autogestione ancora molto responsabile da parte sua, mi ha veramente colpito il contenuto di quelle sue riflessioni.
Spero di aver risposto ai quesiti che ci hai posto...
Un abbraccio.
Ciao.
Vivo con disreta serenità la condizione di nonno, sapendo che, al massimo, si può arrivare a bisnonni...
Questo tuo post rispecchia fedelmente la mia situazione famigliare.
Naturalmente ci sono delle differenze nel senso che io e mia moglie siamo sì nonni, e che c'è una badante la quale si occupa di mia moglie perché io, nelle condizioni fisiche in cui mi trovo, non posso fare nulla, ma proprio nulla. Per fortuna abbiamo il nostro unico figlio che si occupa anche di noi sotto vari aspetti appoggiato da mia nuora e dalle loro due figlie mie nipoti adorate.
Un caro saluto,
aldo.
ps. meno male che la badante ha solo la mamma e però un fratello e quattro sorelle che se ne occupano in Romania mentre i suoi due figli lavorano l'uno in Inghilterra e l'altra in Spagna.
Finchè si penserà che l'anziano è un problema e non una risorsa, non si faranno grandi passi avanti: ma ci rendiamo conto che i media spingono a credere che dopo i 50 anni non vali più niente e sei un peso?
Che vergogna.
Un abbraccio
I nonni sono una grande risorsa e una fonte d'insegnamento per tutti.
cara Ambra io ho vissuto un rapporto bellissimo con mia nonna, nata nel 1898 e morta a 96 anni; è stata l'unica nonna che ho avuto la fortuna di conoscere e mi ha trasmesso tanti valori e ricordi di un'altra epoca, ma che mi sono serviti molto per trovare la mia identità!!!
Credo perciò che sia una grave mancanza perdere questo legame generazionale tanto importante per una maturazione equilibrata dei giovani di ogni epoca.
i nonni sono importanti e non dovrebbero essere mai abbandonati............ho visto di persone che hanno abbandonato i genitori in istituti e poi e' toccato a loro andarci ...come vedi c'e' un legge divina!!!
ciao ambra serena giornata, baci a presto!
un argomento piùttosto scottante che metto il dito nelle contraddizioni della società d'oggi.
Non ci si occupa dei genitori perchè la società nel te lo permette in termini di tempo, questo non vuole dire dimenticarli ma chiamare qualcuno che se ne occupa nella quotidianità, anche perchè mi sono reso conto che occuparsi dei genitori anziani bisogna anche avere esperienza e professionalità a gestire le persone malata non basta l'affetto o la buona volontà.
Le bandanti nella maggior parte dei casi vengono dall'estero, lasciano casa e famiglia, pagano un prezzo alto in termine d'affetto ma possono anche trovare dei nuovi affetti che non sostituiscono quelli di casa ma saranno degli affetti in più.
Il problema riguarda molto quelle persone anziane e sole che non possono permettersi una badante o un aiuto, la vita a volte non sorride a tutti allo stesso modo
Veritiero cara Ambrina..
Io ho ancora a casa il badante del mio compagno , un ragazzo venuto dal Peù molti anni fa e sradicato completamente dalla sua famiglia, che , non ha più visto da molto tempo anche pr ragioni economiche.
Ma ricorda sempre la nonna che lo ha cresciuto luii orfano di madre e non può nemmeno sentirla perchè sorda, ma sa che lei ripete sempre " Morirò senza rivedere mio nipote"..
Quanta tristezza e nostalgia...
Un bacio, amorevole!
I miei nonni hanno la badante da anni (i miei genitori sono sempre molto presenti, ma papà è figlio unico e mamma ha solo una sorella, e tra lavoro e la distanza è un problema se succede qualcosa o aiutarli nelle cose di tutti i giorni...) e devo dire ci troviamo tutti bene: i nonni le hanno accettate senza problemi e le due signore ormai sono di famiglia, partecipano alle nostre feste e compleanni e noi alle loro e credo che in questo modo stiano tutti un pò meno soli! :)
Baci!
S
http://s-fashion-avenue.blogspot.it
Molte badanti lasciano nei loro paesi anche i prori figli e mariti, non solo i genitori. Ho avuto modo di scambiare delle parole con alcune di queste signore che mi hanno raccontato di venire a lavorare in Italia per poter mettere da parte il denaro necessario ad acquistare un appartamento e spesso le loro famiglie abitano in città mentre i nonni vivono in campagna. I nostri anziani , invece, trovano un valido aiuto, cure e talvolta affetto che i propri figli non sono più in grado di donare, spesso perchè non sanno sacrificarsi, non vogliono rinunciare alla propria libertà, ai propri divertimenti....Un caro saluto, Ambra.
Sono d'accordo con Erika. Ciò che dice è vero! Ci sono passato anch'io con questi problemi, fino a novembre scorso, con mia Suocera (ormai poveretta è morta a 93 anni). La sua badante aveva lasciato il marito, i figli ed i genitori nel paese d'origine!
Cari saluti.
Argomento difficile da affrontare perchè inerente tante persone.
C'è un intero nucleo famigliare da entrambe le parti, nostro e delle badanti, con
tante motivazioni, valide e non , per le scelte di vita che si fanno.
La maggior parte delle volte a monte di queste decisioni c'è il lavoro, il lavoro
di chi ce l'ha e non può perderlo restando a casa per accudire un famigliare
ed il lavoro di chi non ce l'ha ed affronta tanti sacrifici per ottenerlo.
Un mondo difficile. Ciao
la necessità,il bisogno di provvedere all'avvenire dei figli,crea anche questo tipo di problema,i nonni hanno bisogno dei nipoti e i nipoti dei nonni,spezzare questo legame pregiudica l'equilibrio affettivo della famiglia
un abbraccio
Cara Ambra quanto scrivi ci coinvolge tutti. Confermato dalla natura dei tanti commenti. Purtroppo non credo cambi nulla per quanto riguarda più attenzione da parte della nostra società. Siamo bombardati da messaggi che certo non toccano questi argomenti con la tua delicatezza. Vi e’ inoltre un problema che è il problema dei problemi. Se non hai nessuno in condizione di aiutarti, se in famiglia non ci sono soldi, le badanti per te non esistono. Ciao Ambra Giovanni
No Ambra, i nonni e anche le badanti non sono sacrificabili, ma le società di oggi permettono che questo succeda perché hanno perso il senso dell'umanità, ti sfondano i sentimenti lasciandoti nell'impotenza di non poter cambiare le cose!
Ciao e un abbraccio!
Una storia già vissuta dai nostri nonnni o bisnonni che dal sud emigravano verso la Svizzera o l'America, per avere di che sfamare i propri figli. Non facevano i badanti, ma un durissimo lavoro per potersi ricongiungere un giorno con la propria famiglia e la propria terra.
buon fine settimana
lu
Ho un grande rispetto per le badanti, trovo che davvero siano persone coraggiose ed encomiabili. Spesso lasciano nei loro paesi di origine non solo genitori, ma anche coniugi e figli ancora piccoli. Anche se ne avessero la possibilità economica, difatti, non avrebbero la possibilità materiale di tenerli presso di loro, dovendo esse il più delle volte coabitare con l'anziano o anziana di cui si occupano...
Al contempo, però, pur essendo ordinariamente alquanto critica sul disfacimento del senso delle relazioni, parentali e non, della nostra società, non mi sento di appoggiare in toto il discorso "le badanti vengono a stare coi nostri anziani perché i figli egoisti non se ne vogliono occupare". Da qualche parte ho letto che, con l'allungamento dell'aspettativa di vita e anche col miglioramento delle condizioni generali di salute, nonché alle moderne cure che assicurano una dignitosa sopravvivenza anche in presenza di molte patologie che si riescono a cronicizzare, si assiste appunto al (fausto, per carità, e spero di riuscire anch'io a far parte del novero) fenomeno dell'esplosivo incremento demografico di questa parte di popolazione inversamente proporzionale a quello delle nuove generazioni, quest'ultimo a causa del crollo delle nascite degli ultimi decenni, o della procrastinazione della maternità oltre i trentacinque/quarant'anni. E in questa società affollata di anziani e scarsa di giovani gli odierni, e soprattutto le odierne, cinquantenni, sono stretti in una morsa in cui da un lato devono occuparsi magari di figli ancora bambini e dall'altro di genitori ormai ultraottantenni, magari malati. Spesso, come è stato ricordato, non avendo fratelli con cui condividere l'impegno. A parte il mio caso, che è assai particolare e non sto a raccontare, di storie simili io ne vedo ogni giorno: tutte le mie colleghe cinquantenni e sessantenni alternano telefonate e preoccupazioni, più e più volte al giorno, ora per i problemi dei figli, ora per quelli dei genitori. Capisco di parlare per partigianeria, ma, come osserva ottimamente Renoir nel suo La regola del gioco, "il tragico della vita è che tutti hanno le loro ragioni"...
Olá.
Bom dia para você. Bom dia para mim.
Mais um fim de semana. Descanso demais para uns. E a continuidade da vaidade para outros. E o restauro do humor para todos nós, a final, o não humor deve causar lesões ao fígado. Portanto, na vida o mais importante é viver, queridos.
Bom fim de semana, para você minha amiga e meu amigo.
Um abraço.
io ho una mamma di 88 anni che vive da sola ed è autosufficiente e guai a parlargli di badante, fa i capricci come i bambini piccoli. Io e i miei fratelli l'accudiamo ( a sua insaputa) passando a salutarla giornalmente e qualche volta restiamo con lei due o tre giorni (l'ospite "puzza" dice lei e non vede l'ora che ce ne andiamo). Io ho 66 anni e mia moglie 65 e siamo autosufficienti e i nostri figli li vediamo pochissimo.Se dovessi rimanere solo e dovessi aver bisogno andrei in un ospizio a passare gli ulrimi anni della mia esistenza.
Cara Ambra, questo argomento merita il dovuto rispetto ed una delicata attenzione.
Sono cresciuta con in casa la nonna paterna, una figura silenziosa ma molto operosa... Solo crescendo ne ho capito l'importanza per mia mamma (vedova), per me e per i miei 3 fratelli...
La nonna materna da poco scomparsa è stata invece una figura "di campagna" che ha rallegrato tanti momenti della mia vita!
Quanto mi mancano tutti i nonni... a volte come vorrei poterli riabbracciare!
Grazie per questo spunto Ambra e ringrazio il Cielo di avere una mamma energica e nonna adorata da 4 figli e 6 meravigliosi nipoti!
Barbara
Io chiacchiero molto con la signora che mi aiuta a pulire casa. Lei ha lasciato la figlia in Moldavia affidandola alla alla sua mamma; quindi nonna e nipote aspettano: la ragazza studia all'università e , insieme alla nonna, con i soldi inviati dalla mamma e dal marito (anche lui qui in Italia) stanno costruendo una casa per la famiglia. Prima o poi , dice lei, riusciranno a tornare...
Cara Ambra questo argomento apre tante porte, credo che ogni uomo possa dare e ricevere in ogni stadio della propria vita, ma quello che non riusciamo spesso a capire e che le cose cambiano, ci aspettiamo che i nostri genitori o i nonni restino sempre uguali, ma purtroppo non è così, riusciamo a perdonare un bambino per i suoi capricci, ma non riusciamo spesso a farlo per gli anziani. Ho amato i miei nonni e mi mancano terribilmente.
Quante volte ho letto la tristezza negli occhi di donne badanti curare e passeggiare con nonne o nonni a loro affidati, quante volte salutandole ho chiesto della loro vita e dei loro cari lasciati al paese d'origine e ho visto scendere le lacrime dai loro occhi...
Io ho avuto la fortuna di portare mio padre in casa mia e curarlo per tanti anni...e ora quanto mi manca...
Grande post che porta ad una riflessione di coscienza per tutti quanti!
Un abbraccio e buona giornata da Beatris
Cara Ambra spesso ho pensato a quest'argomento, devo essere sincere i miei nonni sono stati molto fortunati, 4 figli a coppia, tanti nipoti e tanto amore, ma penso ai miei genitori, ancora io e mio fratello niente figli, niente grande famiglia e più il tempo passa più si percepisce quel velo di solitudine che potrebbe diventare pericoloso, questo argomento mi mette troppa tristezza...
Posta un commento