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Post di Giovanni
Stamani rassettando la mia biblioteca mi sono trovato fra le mani il libro donatomi tanti anni fa dal mio professore di lettere. E’ un libro di poesie scritte da lui. Ogni volta che mi accade provo sempre la stessa emozione. Vedo la sua persona. Calvo, tondeggiante ed un modo di camminare tutto particolare che gli era valso il soprannome di “callifugo” non per derisione semmai con simpatia.
Il soprannome lo avevamo dato a tutti i nostri insegnanti. Era di moda. Ma non sempre anche con rispetto. Callifugo con il suo modo di fare, con la pappagorgia e la voce dal tono baritonale incuteva rispetto anche se la sua espressione era sempre bonaria. Col tempo al rispetto si era associato l’affetto. Come non ricordare certe lezioni con le quali trasmetteva con affascinante efficacia il pensiero di poeti e scrittori. Straordinarie le letture dei canti della Divina Commedia accompagnati da commenti fatti alle volte con accenti commossi.
Mai, come da lui, ebbi soddisfazioni per l’apprezzamento dei miei scritti. Certo egli contribuì molto alla mia autostima. Forse da me si aspettava un avvenire da letterato.
Se così è stato, dall’alto dei cieli, con la sua bonomia, sono certo, mi perdonerà di averlo deluso. Sono troppo severo con me stesso? E’ stato uno dei suoi insegnamenti. Forse qualche romanzo che ho scritto gli piacerebbe. Quanto sarebbe bello vedergli inforcare gli occhiali dalla grossa montatura e vederlo leggere e sentire i suoi commenti.
Certe pagine forse lo indurrebbero a dire ……”a me lo puoi dire figliolo questa donna di cui parli l’hai conosciuta bene….Non ti facevo così intraprendente “. “Sette più”. “Adesso dimmi che lavoro fai?”.
“Professore sono in pensione”.
Lo vedo guardarmi con espressione incredula “Non dire scemenze ti sei appena iscritto all’Università”
“Professore oh mio professore per lei il tempo si è fermato a quel punto della mia vita”. “Provo commozione mio professore a parlare con lei dopo tanti decenni, mi perdoni l’ardire. Stasera per congedarmi avrò bisogno di qualcosa di speciale. Lo farò con l’ausilio di alcuni versi di una sua poesia. La sentirò più vicino”.
Capita di aver bisogno del proprio vecchio professore anche nell’età matura.
“Le stelle passeggiavano nel cielo, silenziosamente, piano piano. Per non farsi sentire lieve velo spargevano di nubi e fili d’oro nell’aria.Giovanni
Una sola di esse, la più lucente, silenziosamente s’aprì un varco tra le nubi per guardarmi”.
28 commenti:
Bellissimo!!!
Certo che capita di aver bisogno dei propri insegnanti anche in età matura!!!
Sono un po' come nostri padri e non si finisce mai di far loro riferimento magari segratamente, dentro di noi, anche quando sono ormai lontani e non ci guardano più!!!
Grazie infinite!
bellissimo post, in fondo i professori possono essere secondi genitori che ci insegnano il cammino della vita anche se in modo diverso....
ciao felice serata, a presto!!
Le sorprese arrivano quando mene te lo aspetti! basta trovare una cosa che non ricordare di avere, ecco il miracolo, sono soddisfazione vere.
Buon fine settimana.
Tomaso
Emozionante omaggio per un insegnante speciale, professore di lettere e poeta. A me i poeti valgono tanto, poiche siano esseri dotati di una sensibilita eccezionale. Vivere la poesia e il piu bello modo di vivere...
la poesia è bellissima,degna di una mente attiva e di uno spirito candido.
Buona serata
Quando un insegnante riesce a far amare la sua materia agli studenti, è bravo sotto tutti i punti di vista.
Un bel post, complimenti!
Buon fine settimana.
Giovanni, ci hai offerto un post bellissimo, che profuma di emozione e nostalgia.
Io ricordo spesso, con piacere ed anche nostalgia, la mia professoressa di francese , Madame Affatati, ai cui insegnamenti devo le scelte della mia vita.Caro Giovanni mi piace molto come hai impostato il racconto del tuo post.
Belli i versi del tuo insegnante.
Un sentito grazie e sereno fine settimana a tutti.
Erika
Bellissima la descrizione del tuo professore...si vede che è uno di quelli che restano nel cuore e nella mente per il rapporto che ha instaurato e per la passione della materia che ha trasmesso.
Buon fine settimana
Molto bello carico di bei ricordi dove persone speciali insegnano ad amare la conoscenza con una semplicità disarmante
saremmo perduti senza la poesia e i professori di una volta!!!
Buon fine settimana
Bel post !!
Gio'
buon sabato!^_^
al calduccio.
Un'esperienza che dire affascinante é dire poco, quella di avere avuto come professore una persona così aperta e sensibile!
I professori del xx secolo erano di un'altra pasta.
Il tuo racconto ha il sapore di: "L'attimo fuggente - carpe diem".
Un caro saluto.Edo
piesse: buon weekend.
Ciao Giovanni, il tuo post ha qualcosa di magico, unico. I ricordi più belli sono vitali per l'anima!
Ti ringrazio per le bellissime parole, ne sono onorata.Le tue parole saranno un ricordo che porterò sempre nel mio cuore!
Grazie anche ad Ambra, è un piacere averla conosciuta:)
Marica
I miei sinceri complimenti.
Davvero una bellissima poesia! E belli i tuoi ricordi!
ci sono professori che lasciano il segno perchè non solo ci hanno insegnato la loro materia, ma in quanto ci hanno aiutato a maturare, a crescere, sono stati capaci di tirar fuori il meglio da noi stessi, sono stati dei veri educatori. Magari al momento i prof sembrano tutti uguali, anche a loro il soprannome e qualche risatina... ma il tempo dona loro un posto speciale nel cuore!!
Da quello che scrivi a me pare evidente che il tuo professore di lettere sia stato per te un ottimo esempio, Mi complimento sinceramente con te e con il "professore" per i suoi versi.
aldo.
Capita. Eccome se capita. Per tutta la vita ho ripensato spesso la mio prof di lettere delle superiori. Una meraviglia di "maestro" . Declamatore di Dante, appassionato e colto ...magro ed asciutto...scherzando noi ipotizzavamo pesasse 20 chili con tutto il cappotto. Aveva sempre freddo e indossava spesso un paio maglioni l'uno sull'altro oltre la camicia e , per finire, gilet e giacca! E' mancato da poco. Si chiamava Luigi Amorth.
Tutti dovrebbero avere la fortuna di incontrare educatori così sul loro cammino di formazione. Grazie Giovanni
Davvero commovente, che fortuna che hai avuto! Certi altri docenti non si rendono conto delle responsabilità morali che hanno e la loro sterilità contagia tanti giovani. Un saluto
Grazie di cuore per i commenti che mi hanno rinnovato l'emozione che ho provato quando ho scritto il racconto. E' stato come sentire la mia nostalgia accumunata alle vostre.
Giovanni
Ci sono persone che lasciano una traccia indelebile dentro di noi, perspne che hanno inciso per la cultura dell'anima, come questo tuo prof. poeta. Grazie Giovanni per averlo scritto, una vera emozione.
Un abbraccio ed un saluto a tutti voi, dall'isola.
Bellissimo questo header, ragazzi!
Leggendo questo splendido post si percepisce tutto il tuo affetto e la stima per il tuo professore, e c'è nostalgia, tristezza e si sente il tuo desiderio di potergli ancora parlare.. davvero bello, e quella poesia alla fine dimostra l'animo sensibile che aveva. Del resto, se riusciva a trascinare i suoi alunni mentre leggeva Dante o spiegava la letteratura, significa solo che era una persona sensibile oltre che capace. Io amavo la letteratura, ma dovevo vedermela da sola perché il professore che avevo non riusciva mai a coinvolgere la classe...Dante letto da lui era un vero strazio... un vero peccato! Tu sei stato fortunato. Grazie di questa piacevolissima lettura. Buona giornata e un saluto affettuoso
C'è sempre un professore negli anni del liceo, ma anche prima o dopo, che lascia un segno indelebile con la sua personalità e la sua esperienza nell'anima di un adolescente o di un giovane - uomo o donna che sia - pronto sempre ad assorbire quello che sta intorno e che corrisponde ai suoi ideali.
Un insegnante lascia sempre il suo passaggio in uno studente, nel bene e nel male.
Purtroppo non tutti sono da ricordare, ma altri invece sono veramente da amare per ciò che hanno saputo donare oltre il semplice insegnare.
ciaooooooooo
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