Post di Giovanni N.
Era alto, sottile senza forme dentro la tunica nera, con un’espressione intensa nel bel viso illuminato da una fede profonda che cercava di trasmettere.
Non predicava. Spiegava con accenti così convincenti e toccanti da ottenere sempre l’attenzione di tutta la classe. Il soprannome attribuitogli di Don Tubo si riferiva al suo aspetto ma senza volontà canzonatoria perché era molto rispettato.
Non predicava. Spiegava con accenti così convincenti e toccanti da ottenere sempre l’attenzione di tutta la classe. Il soprannome attribuitogli di Don Tubo si riferiva al suo aspetto ma senza volontà canzonatoria perché era molto rispettato.
Parlava sì di Gesù e del vangelo ma la maggiore parte dell’ora di religione era dedicata ai problemi quotidiani dei giovani fra cui gli incontri amorosi.
Il titolo di questo racconto avrebbe potuto essere Daniele (nome di fantasia) per ricordare una parentesi del percorso di vita di un compagno di scuola. Era o è, spero, un bravo ragazzo ma sull’argomento amoroso un po’ spaccone a prima vista. Asseriva che l’incontro con una donna per lui voleva dire sesso “di passaggio” e niente altro. Di passaggio appunto per iniziare al più presto una nuova avventura. Per diverso tempo lo giudicai un superficiale spaccone. Poi una sera tornando a casa, si tradì rivelandomi un doloroso insospettabile senso di solitudine.
A questo punto nella storia si inserisce Don Tubo. Parlando di amore profano diceva (non cito alla lettera difficile dopo tanti anni) state attenti se in una relazione con una donna la prima emozione che avete provato è di origine sessuale, difficilmente il rapporto evolverà in vero amore.
Daniele quasi irrideva a tali concetti.
Il destino alle volte sembra divertirsi.
Una sera uscendo dal cinema gli fu presentata Irene con la quale iniziò una riflessione sul film ma poi il discorso si allargò ad altri argomenti e Daniele scoprì la confidenza quel senso misterioso del “potersi fidare”, di potere financo dire qualcosa di sé nascosto dentro i meandri della sua psiche.
La incontrò più volte ancora. Alle volte per incontri fortuiti altre dopo averla cercata trovando sempre più conferme ed allacciando un rapporto fatto di idee, ideali e intese di ordine spirituale.
Alla fine di quelle conversazioni sempre più spontanee e per lui rivelatrici comprese il significato profondo della parola amore. Si sovvenne a risentire come un’eco le parole di Don Tubo. Ma a questo punto entra in ballo anche il destino.
Era una vigilia di Natale. Una sera fredda e ventosa. Ma le condizioni climatiche non potevano interferire con le profferte d’amore.
Quasi balbettando aveva iniziato il discorso per esternare il suo sentimento, quando Irene con estrema gentilezza lo interruppe. “Scusami per quello che sto per dirti, per la delusione che sto per infliggerti ma io ho già un amore così grande che è difficile capirmi. Fra qualche mese partirò per l’India per dedicare ai lebbrosi la mia vita.
Non so più nulla di Daniele che si è trasferito in altra località a me non nota come la sua vita negli anni che son seguiti. La sua storia per me conosciuta finisce qui. Ovunque egli si trovi lo raggiunga l’augurio che gli invio con tutto il cuore di aver trovato anche lui la sua strada.
Giovanni
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20 commenti:
Che splendida storia, Giovanni! E' triste ricevere delle delusioni dalla vita.Penso al povero cuore di Daniele. Mi auguro che abbia trovato un altro Grande Amore.
Alla prossima, Giovanni.
La vita lo ha arricchito dandogli la possibilità di amare, poi la vita toglie a volte...
Una storia molto tenera e triste. Un saluto caro a tutti voi ed un grazie a Giovanni:-)
Che storia toccante! Molte volte si giudica una persona dall'apparenza e si possono trarre giudizi errati
Auguro a Daniele di aver trovato la sua via e che il suo destino porti tanta gioia e serenità nel cuore
per esperienza non bisogna mai giudicare dalle apparenze ma conoscere a fondo una persona.
Che storia triste, caro daniele le delusioni della vita sono tante e bisogna superarle, spero troverai la strada dell'amore e la felicita'!!
un saluto a giovanni e ambra, buona giornata!!
semplice e delicata!!!
Un abbraccio
Le persone si devono conoscere e non giudicarle mai prima. Salutoni a presto.
Ricambio i saluti che mi hai lasciato sul blog di Tomaso e ringrazio.
Una bella figura quella di don Tubo.
non sempre le persone sono come vorrebbero apparire....e viceversa.
Lu
Forse Irene è stata posta sulla sua strada proprio per questo... fargli conoscere il Vero Amore e il senso di questo grande sentimento. C'è da sperare che Daniele abbia inteso... per la sua Felicità.
Mary
Ho sentito anch'io do storie così. Ma non le so raccontare. Di sicuro non così bene.
Sai narrare in modo coinvolgente come sempre, caro Giovanni, giostrando magistralmente con ritmo perfetto tra presente e flashback.
Don Tubo? Figura di ottimo educatore; anche il "mio Don Arrigo" alle magitrali era così...è mancato da poco.
Sandra
P.S.:sarebbe bello pote conoscere che ne è stato di alcune persone che hanno condiviso parte del nostro percorso in passato, vero?
Credo che dopo quell'incontro, Daniele non fu più lo stesso...
Molto bella questa storia e complimenti a Giovanni, e un saluto ad Ambra.
Un bel post davvero...:)
Gio'
http://remenberphoto.blogspot.com/
a napoli ho sentito dire che il destino è "figlie n'drocchia" per dire beffardo e si prende gioco di noi, forse l'esperienza del destino ci fa ricredere di tanti concetti e preconcetti, mettendoci di frote a cose inaspettate ma sono queste che poi ci migliorano e ci aiutano a essere uomini e donne meglio del passaro
passato pardon
Molte volte quando giudichiamo sbaligamo...
Buon inizio settimana cara Ambra! che domani sia un giorno fantastico ricco di sole e di novità inaspettate, ricolmo di gioia e di grandi cose… ma se niente di tutto questo sarà, che sia colmo di affetto delle persone più care…
A volte nulla è come sembra, spesso è difficile non giudicare, personalmente devo prima approfondire la conoscenza, ma giudicare non è nemmeno nel mio dna. Un abbraccio ad Ambra. Un grazie a Giovanni per questa storia di vita, un caro saluto a tutti:-)
Una bella e appassionante storia raccontata benissimo. Sicuramente la delusione subita da Daniele sarà stata enorme, ma Irene per lui sarà rimasta nei ricordi come una persona fondamentale, quella che gli ha permesso di scoprire l'amore di cui parlava Don Tubo. Penso che non l'abbia dimenticata, ma mi auguro che poi abbia incontrato ancora l'amore lungo la sua strada.
Cara Ambra sono in ritardo nel ringraziare per i commenti.
Ho l'impressione che nel tuo blog si sono dati appuntamento persone speciali. Ringrazio tutti per la sensibilità e le belle parole. Devo dirti la causa del ritardo.
Paola ha dovuto essere ricoverata in clinica da suo figlio per un versamento pleurico. Tutto bene ma Paola dovra' fare un ciclo di ginnastica polmonare che non ci impedirà di essere presenti al prossimo appuntamento. un abbraccio Giovanni
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