Poetry [Poesia]

Testo di Anna T.

Poetry, poesia, è la terapia scelta da Mija per affrontare la grave malattia che le viene diagnosticata, l’Alzheimer.
La storia di Mija è narrata in un film, intitolato appunto“Poetry”, del regista coreano Lee Chang-dong.
La poesia, l’arte, è lo spirito vitale che salva la donna che vive una vita molto dura, non facile. Abita  con un nipote accusato di avere stuprato, con un gruppo di coetanei, una ragazza che si è suicidata per la violenza subita, mentre l’unica preoccupazione dei genitori dei ragazzi è quella di trovare i soldi per risarcire - a modo loro - la madre della vittima e mettere tutto a tacere. Su questo filone si inseriscono altre storie, si delineano altri personaggi, appena tratteggiati ma  che contribuiscono a narrare con efficacia la vicenda.
Il racconto si snoda infatti con grande semplicità, sembra che non accada nulla e invece le vite dei personaggi a poco a poco si intrecciano tra loro, con una lentezza che non è mai noia ma che rende gli eventi ineluttabili.
In un contesto non certo facile  Mija, con i suoi abitini  a fiori e i cappellini di paglia,  si muove con grande semplicità, vive dentro le cose che accadono e che accetta  così come sono, cercando  di comprenderne il senso. Ed è per questo che,  unica tra quelli che con lei hanno frequentato le lezioni, alla fine del corso scrive una poesia, rasserenante seppure piena di domande  disperate.
“Poetry” è un film apparentemente semplice, che minimizza gli eventi senza mai nasconderli,  e che si avvicina in punta di piedi a problemi  enormi,  inserendo  lo scorrere della vita nella natura in fiore, sul cui sfondo la protagonista si muove leggera.
Anna T.