Post di Fabrizio
Era da molti anni che volevo andare in India ma forse non era mai il momento giusto, finchè quest’anno in gennaio in occasione degli insegnamenti di S.S.Dalai Lama a Sarnath ho capito che era giunto il momento.
L’impatto è stato molto forte, scendere dall’aereo ed essere catapultato in una realtà così differente dalla nostra, dove alcune strade di Dheli non sono ancora asfaltate, il caos (stranamente quasi ordinato) del traffico clacsonante è quasi opprimente, le vie dei quartieri commerciali si snodano con negozi (se così si possono chiamare) fatiscenti, per le strade vagolano le mucche e così tante altre diversità con altre città e altri paesi, ma…..questa è l’incredibile India che entrati nel giusto “mood” diventa estremamente affascinante.
L’impatto è stato molto forte, scendere dall’aereo ed essere catapultato in una realtà così differente dalla nostra, dove alcune strade di Dheli non sono ancora asfaltate, il caos (stranamente quasi ordinato) del traffico clacsonante è quasi opprimente, le vie dei quartieri commerciali si snodano con negozi (se così si possono chiamare) fatiscenti, per le strade vagolano le mucche e così tante altre diversità con altre città e altri paesi, ma…..questa è l’incredibile India che entrati nel giusto “mood” diventa estremamente affascinante.
Da Dheli ho proseguito in treno per Varanasi (Benares), altra esperienza incredibile con il caos della stazione di Dheli e il treno che ha impiegato una notte e una mattina (18 ore) per percorrere circa 800 km in una carrozza rigurgitante di passeggeri che bivaccavano, giocavano a carte, telefonavano e anche pregavano chiedendo ai propri Dei protezione per il viaggio. L’arrivo a Varanasi (Benares) avvolta da una leggera nebbiolina è stata l’accoglienza migliore per una città santa piena di misticismo e di sacralità.
L’emozione di passeggiare sulle rive del Gange ( i Gat) tra santoni, pellegrini, funzioni religiose, abluzioni, cremazioni, mucche ed altri animali che circolano liberamente è un’esperienza indimenticabile così come addormentarsi e svegliarsi al suono delle campanelle dei santoni e dei richiami alle preghiere, creano una pace interiore indescrivibile. Questa è l’India in cui esercitare la riflessione e l’ascolto fa bene all’anima. Osservare al tramonto la marea di pellegrini che scende verso il Gange sui Gat, tra file di mendicanti, a fare offerte (puja) ai propri Dei facendo anche navigare sul fiume barchette fatte con foglie di banano e piccole ghirlande di fiori gialli con al centro un lumino acceso è uno spettacolo coinvolgente.
Per me vedere tutto questo e le migliaia di lumini fluttuanti sul Gange è stato un momento di grande intensità emotiva. Queste emozioni le ho vissute anche in altre città sante come Ujjain e Homkareswar ma devo dire che Varanasi (Benares), essendo stata la prima città santa visitata, mi ha lasciato delle emozioni particolari.
Nel mio proseguo del viaggio nel Madhia Pradesh ho attraversato delle splendide campagne con bellissimi villaggi rurali dove si respira veramente l’aria agricola. Mi hanno impressionato i bambini che alla mattina a piedi o in bicicletta andavano a scuola vestiti di tutto punto con giacca e cravatta e cappello come nei migliori college inglesi. Quello che mi ha anche colpito, non solo nei villaggi rurali ma anche in grandi città, sono le abitazioni estremamente modeste, alcune senza l’elettricità, che però vengono curate dai padroni di casa con molta amorevolezza.
Il popolo indiano ha una grande dignità e socievolezza. Infatti tutti i bambini che ho incontrato avevano un sorriso meraviglioso che era la loro maniera per comunicare e entrare in contatto con il prossimo.
Nel mio proseguo del viaggio nel Madhia Pradesh ho attraversato delle splendide campagne con bellissimi villaggi rurali dove si respira veramente l’aria agricola. Mi hanno impressionato i bambini che alla mattina a piedi o in bicicletta andavano a scuola vestiti di tutto punto con giacca e cravatta e cappello come nei migliori college inglesi. Quello che mi ha anche colpito, non solo nei villaggi rurali ma anche in grandi città, sono le abitazioni estremamente modeste, alcune senza l’elettricità, che però vengono curate dai padroni di casa con molta amorevolezza.
Il popolo indiano ha una grande dignità e socievolezza. Infatti tutti i bambini che ho incontrato avevano un sorriso meraviglioso che era la loro maniera per comunicare e entrare in contatto con il prossimo.
Mi viene in mente il prologo del libro “India mon amour” di Dominique Lapierre che descrive l’incontro con una bambina che portava una borsa piena di quaderni; lo scrittore si frugò nelle tasche e non trovò che un biscotto da offrirle. La bambina lo ringraziò come se le avesse messo in mano la luna. Poco dopo la bambina incontrò un cane scheletrico, spezzò in due il biscotto e ne diede metà al cane.
Questa la mia incredibile India!!!!!
Fabrizio
Altre foto le puoi vedere Q U I
29 commenti:
che bello poter leggere di passi infilati negli stessi posti in cui li ho infilati io...
Ciao Fabrizio, grazie per questo viaggio che hai condiviso con noi, non conosco l'India, solo per aver letto e sentito dire. C'è un fascino antico che avvolge, un nuovo che si scontra con le mille contraddizioni di un popolo che vive di poco ed offre sempre un sorriso. Mi ha colpito molto il viso di questa bambina, Lapierre la descrive con un tocco di magia, sia pure sofferente e povera.
Un caro saluto a te, agli amici del vostro gruppo ed in particolar modo ad Ambra:-) Buon inizio primavera a tutti, che sia sempre quella interiore.
mi hai fatto venire voglia di andarci...e restarci a lungo!!!
Grazie Fabrizio di condividere questo viaggio. Vedi come dai sorrisi dei bambini si vede che sono felici... io credo che essendo povero riesco a essere molto più felici di molti di noi. Un carissimo saluto!
Buongiorno Fabrizio, in India il mondo della spiritualità e delle emozioni che disciplinano l'essere umano è fortunatamente ancora vivo, il tuo diario di viaggio è coinvolgente e bellissimo, mi fa venire la speranza, probabilmente illusoria, che anche il resto del mondo possa vivere più intensamente la propria interiorità!
Ciao Ambra e buona primavera a tutti voi!
Ciao Fabrizio e ciao Ambra.
Nel leggere questo post ho sognato di trovarmi anch'io in India ma devo contentarmi, purtroppo, di quanto così ben descritto.
Se non sbaglio l'India è una delle Nazioni emergenti in molti settori.
grazie fabrizio di aver condiviso questo tuo pezzo di vita con noi!!
si puo' essere felici, con poco... con un sorriso, una carezza, cose semplici..........
siamo noi che pensiamo il contrario
ma non e' così.
mi sono immersa nel tuo racconto e ho avvertito una calma e una pace che non abbiamo qui da noi!!
felice giornata , un abbraccio ad ambra!!
Caro Fabrizio...
...se questa è l'India...
...è anche la MIA India !!!
Un abbraccio!
Maddy
Caro Fabrizio,avendo letto "la città della gioia" e proprio in questi giorni "India mon amour", leggerti è stato come continuare la lettura di Lapierre. Andrei anche io se non fossi impedito da circostanze familiari. In compenso è andato mio figlio in colloquio con il Dalai Lama al quale ha portato la tecnologia per contatti medici. E' tornato emozionato e ammiratissimo. Come te. Un caro saluto Giovanni
Non sono stata in India. Per me l'India è un ricordo legato alla mia giovinezza. Avevo neanche 30 anni, avevamo due amici indiani da poco conosciuti trasferitisi in Italia perché lui, ingegnere, lavorava in una multinazionale che lo aveva spedito da noi. Lui era un bel ragazzo, lei, con i suoi lunghi capelli neri, era carina ma niente di più. Vestiva all'occidentale. Poi una sera avevamo a cena diversi amici tra cui loro due. Lei venne da me indossando un sari bianco sulla sua carnagione ambrata e d'improvviso era diventata bellissima. Sembrava una Dea dell'Olimpo.
Un racconto emozionante.
Mi sembra di sentire i rumori, gli odori, ed il vociare della gente.
L'India, ha una cosa che noi, secondo me noi abbiamo perso.
La dignità, loro hanno sempre un sorriso, da dare agli altri, anche se sono ultimi, tra gli ultimi.
Un racconto veramente interessante in un Paese mistico come l'India.Serena notte a presto
Non avrà mai questa occasione di vistare l'India...e resta per me sempre un luogo affascinante e colmo di spiritualità (quella a cui volte volte ambisco).
Grazie Fabrizio e grazie Ambra.ciaooo dolce notte
....eccomi quà,non sono ancora ripartito per l'India... ma lo farò presto.Prima di tutto volevo ringraziare Ambra per la sua sensibilità nell'aver scelto quelle mie foto che interagivano così bene con il mio post.
Sono veramente toccato dall'interesse suscitato in tutti voi e di aver fatto "assaporare" quella che io penso l'"incredibile India"con tutte le emozioni che genera.Come ho detto ci ritornerò perchè quelle emozioni mi mancano di già e leggendo i vostri bellissimi post mi sono riaffiorate come in un film.
....grazie,grazie ancora!!!
Davvero affascinante.. spero un giorno di avere la possibilità anch'io di visitare un luogo che sembra così magico!
bel post
l'India e' un paese affascinante , ricco di storia, tradizioni
complimenti!
ciao Michele pianetatempolibero
Grazie, Fabrizio, di aver condiviso con noi questa tua magnifica esperienza.
I complimenti per i tuoi splendidi scatti te li ho fatti su Flick.
A presto
Quell'incontro di Dominique Lapierre! Racchiude un incredibile tesoro di spiritualità pura!
Bellissime le fotosu Fickr...volevo commentarne qualcuna ma non ci sono riuscita.
L'India è un grande sogno che spero di realizzare prima di invecchiare troppo.
Molto coinvolgente il tuo racconto, credo anch'io che occorra un po' di tempo per "entare" veramente in un Paese come quello e, certo, non è un viaggio organizzato mordi-e-figgi il modo giusto .
...mentre mi partiva il click ho visto quel "figgi" anzichè FUGGI...SEMPRE A PROPOSITO DI TEMPO
;O)
Caro Fabrizio, la tua descrizione è molto coinvolgente.
Si vede che sei stato conquistato da quel Paese.
Hai contagiato anche me!
Grazie con un abbraccio.
Fabrizio,
mi ha colpito molto la tua frase "questa è l'India in cui esercitare la riflessione e l'ascolto fa bene all'anima"...l'India è stata sicuramente per te un'esperienza fortissima che ti ha lasciato davvero molto nel profondo. Grazie mille per aver condiviso questa esperienza meravigliosa.
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L'India è un paese estremo, io ci sono stato una decina di volte , anche per lavoro e ne sono morbosamente tratto, per molte delle cose che dici e anche per motivi personali. Per molti invece l'India è un incubo odioso e insopportabile. Non conosco nessuno a cui sia rimasta indifferente.
io vado in India tutte le volte che voglio. Basta che vada all'ambulatorio medico a farmi fare le ricette. Gli indiani vanno dal medico in famiglia. Entrano in non meno di 5. Mi guardano sospettosi, lo leggo sulle loro facce, si chiedono cosa ci faccia io li. Non so ancora capire bene se mi sento più turista o più straniero al mio paese... Vanno al Po d'Estate, non è il Gange ma ci si adegua all'acqua che si trova
Grazie caro Fabrizio dello squarcio di ciò che hai vissuto visitando l’India. Ma non credere di cavartela così a buon mercato: è vero che adesso ci farai una serie di puntate con approfondimenti sulle esperienze passate? Un abbraccio. Elio
Ciao Fabrizio....sinceramente speravo raccontassi un po' di più..... spero ci siano altre puntate, soprattutto per chi non ci è mai stato e probabilmente non ci andrà a breve:)
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