Testo di Elio
Una sera eravamo in attesa di Maria, mia cognata, sotto l’ufficio in cui lavorava come segretaria del titolare dell’azienda.Pioveva a dirotto ed eravamo sotto la pensilina che proteggeva l’ingresso. Ad un tratto sentimmo il rumore di un motorino di avviamento di una FIAT topolino: struggente insisteva nel vano tentativo di avviare il motore.
Lui ed io eravamo “profondi” esperti della topolino: ci guardammo in faccia, controllammo l’ora e annuimmo silenziosi.
Ci avvicinammo all’autista “sconfortato” dell’auto e gli dicemmo: “apra il cofano”. Quello, piuttosto perplesso, annuì e si calò alla ricerca della maniglia che azionò. E lì, sotto la pioggia battente, con un ombrello sgangherato che ci passavamo di mano ogni pochi minuti, cominciammo a smontare lo spinterogeno. Il padrone della topolino, sceso anche lui per sorvegliare le operazioni, assisteva trepidante e scettico ai nostri armeggi.
Finalmente la testa della calotta apparve tra le mie mani e Adriano serio come un sacerdote officiante un sacro rito, trasse fuori da una tasca una scatola di cerini, ne accese uno, prese la testa dello spinterogeno dalle mie mani e si mise a “bruciacchiare” i contatti metallici della calotta.
Come se veramente officiasse un rito, sia pure con la pioggia che scorreva sui nostri visi, dopo un po’, mi porse la calotta che io risistemai sulla sua base. Quindi rivolse al padrone dell’auto - che ci guardava sempre più scettico - e disse: “accenda”. Quello si affrettò a chiudere l’ombrello e, con un sorriso beffardo, si mise al volante ed attivò la chiavetta: un breve starnuto ed il motore si avviò. Faccia incredula dell’autista e faccia impassibile nostra che gli facemmo un cenno di benedizione, chiudemmo il cofano e ci ricoverammo sotto la pensilina.
Naturalmente all’uscita di Maria, sua moglie, ce le sentimmo per come eravamo conciati tra la pioggia e le mani sporche.
Elio
image cc by unusualimage
P.S. - Inizio con questo una serie di racconti su mio fratello Adriano mancato 20 anni fa (aveva quattro anni più di me). Lui era un tipo eccezionale ed il nostro rapporto è stato soprattutto di vera e profonda amicizia oltre che di fratellanza. Io sono stato la sua spalla nel vero senso della parola. Non avevamo bisogno di parlarci: ci capivamo al volo, adattandoci in ogni momento alla situazione.
36 commenti:
Che racconto, cara Ambra e Mirco, qualcuno dirà è una favola! invece io posso affermarlo è la pura verità...
Io ho avuto tante esempi personali certi lavoro che faceva restar di stucco uno che non conosceva certe cose era normale.
io nelle ultime fiat ritmo si poteva ancora fare queste operazioni poi arrivò l'accensione elettronica che era difficile fare senza l'aiuto di apparecchiature.
Comunque è bello sapere i miracoli che una volta i dottori dell'auto oppure chiamiamoli! sacerdoti anche è giusto.
Buona domenica, con un abbraccio,
Tomaso
Ho letto con molto interesse. Finito tutto bene.ciaoo Ambra
fantastico anedoto di una pagina di vita familiare e d'amicizia.
esistono dei legami indissolubili.
lu
io avevo un Dyane 6. Una volta entrai in una trattoria a Trezzano sul Naviglio dimenticando accesi i fari. Quando uscii la batteria era a zero, però quel miracolo d'auto aveva la manovella e fu una gioia rivederla ripartire. Scommetto che quella manovella avrebbe fatto ripartire l'auto anche con il serbatoio a secco ... anche se a dir il vero non mi capitò mai. Però a Desenzano, una volta, presi una pozza d'acqua e la macchina non ne volle più sapere di ripartire. Arrivarono due, ma non credo fossero Adriano ed Elio. Mi fecero aprire il cofano e cominciarono a cercare. Aprirono una scatoletta e mi dissero: "Vedi ragazzo? E' piena d'acqua", io non ero elettrauto ma elettrico si, quella era la bobina d'alta tensione e quello era olio (una bobina a bagno d'olio). Ricordo che mi venne da piangere. Era domenica ed ero davanti ad una officina chiusa. Lasciai lì l'auto e tornai il giorno dopo per accordarmi sulla riparazione.
Quando vedete due non sempre sono fratelli, delle volte sono soci dell'officina più vicina.
ho letto con interesse lo scritto.
ci sono dei legami che non si spezzeranno mai neanche con la morte del fisico.
credo nella vita dopo la morte.. tuo fratello sicuramente e' sempre vicino a te!!
saluti elio e buona domenica!!
ciao ambra un abbraccio e felice domenica!! :)
Vicenda conforme a situazioni non troppo diffuse, ma analoghe. Quadretto simpaticamente e teneramente familiare.
Un sorriso e buona domenica..
Gio'
è emozionante e pulsante questo tuo scritto. Un abbraccio e un sorriso
Bello, veramente cara Ambra. Mi ha fatto tornare alla mente quando, da piccolino, ho visto passare le ultime Topolino in circolazione. Ma anche la mancanza di affidabilità delle automobile marchiate Fiat. Io, non ne ho mai posseduto una e mai ne avrò. Un caro saluto.
Un piacevole racconto questo di Elio, e molto simpatico è anche il successivo commento di Mariolino.
A dirti il vero mi ha colpito il tuo post, oggi (ma ormai da decenni) è difficile che trovi qualcuno che dà una mano, sarebbe una perla rara, a questo aggiungici la pioggia torrenziale...un gesto bello:-)
Cari saluti da Torino gelida -3 brrr..
Ciao a tutti i vostri simpatici amici:-)
Commovente testimonianza di un pregevole gesto, complimenti.
@Tomaso
Un abbraccio a te Tomaso e anch'io ricordo i tempi in cui qualcuno un po' esperto riusciva a riparare la propria auto.
@ Carla
Grazie della tua visita.
@ Lufantasygioie
Ho gradito molto la tua visita.
@ Mariolino
Anche il tuo è un aneddoto divertente.
@ Nanussa
Grazie delle tue parole a Elio. Ti saluto a suo nome e a nome mio.
@ Adriano Maini
Si, è un quadretto decisamente familiare con estraneo perplesso.
@ Dual
Un sorriso anche a te e buona settimana.
@ Gabe
Anche a te un abbraccio e un saluto.
@ Errebi
Eh ... i tempi della Topolino, mai dimenticati. Ce l'aveva mio fratello grande, io ero troppo piccola.
@ Krilù
Si Mariolino alias utente ti fa morire dal ridere.
@ riri
Vero, è raro trovare oggi qualcuno che ti dà una mano. Gelida Torino, altrettanto gelida Milano.
@ Elettra
Come dicevo a riri questi gesti non sono oggi più attuali - se così si può dire
Avete compiuto una buona azione, a dispetto di tutto, Elio!
si il meccanico si divertì molto (quello di Desenzano intendo),
... a crepapelle quando mi disse che era crepata la bobina, che era crepata la calotta e che era crepato lo spinterogeno.
Ma cosa vuoi dirgli a uno di riviera che vive di turisti?
Io non avevo trovato due sacerdoti della Citroen, forse erano due esorcisti e lavoravano bene solo su casi gravi ... roba da avantreno o avanspettacolo... e pensare che quando li vidi mi dissi "ci mancavano anche due mormoni!"
dimenticavo ... ognuno di noi è due cose o forse anche di più, non posso fissarmi sempre sul lavoro da badante, di tanto in tanto devo guardare all'orizzonte se ci sono solo miraggi o anche qualche oasi magari con la macchinetta della gazzose.
che belli i tempi della fiat Topolino e
della Fiat Giardinetta belvedere!
Di sicuro allora,forse perchè si era poveri, c'era più solidarietà.
E poi ci sono i ricordi,che ci legano al
passato e,forse,ci proiettano nel futuro.
C'è soltanto da ammirare la bravura e l'ingegnosità dei due fratelli, di due operai molto preparati.
A parte la pioggia che l'ha innaffiati.
La mitica Topolino. Io non ne ho avuto esperienza ma mio babbo ne parlava come di un impossibile oggetto del desiderio . Il tuo racconto, Elio, mi ha invece ricordato qul "muletto" che era la mia seicento. Che macchina, non si fermava mai! E la meravigliosa descrizione della sintonia tra voi fratelli?Le mani sapienti che sanno quale bullone accarezzare? Che dire. Sei custode di un vero tesoro: essere fratelli-amici è un vero dono. Aspetto altre "storie".
@ Stella
E beh si, non ci avevo pensato.
@ Mariolino
Come dicevo altre volte qualche volta è difficile capirti. Spazi in distese immense dove sì c'è anche la macchinetta delle gazzose, ma essendo uno spazio da deserto dei tartari il tuo pensiero è lontano all'orizzone, qualche volta è un miraggio.
@ Costantino
Sono tempi che appaiono così lontani! Il mondo, la Terra e la società hanno avuto un'accelerazione spaventosa, nel bene e nel male (direi soprattutto nel male).
@ Monticiano
Ciao Monticiano. Effettivamente immaginarsi due semidei dell'auto inzuppati sotto la pioggia li umanizza un po'.
@ Sandra
Oh si una vecchia Seicento usata e scassata l'ho avuta anch'io, quando ero alle prime armi. Poi, siccome incominciavano ad apparire strisciate varie a destra e a sinistra, un'amica mi aveva convinto a comperare all'upim la bomboletta spray di un colore semi-simile a quello della mia auto. Poi siamo andate in un prato e abbiamo dipinto l'auto. La vernice spray è arrivata dappertutto, per esempio sui vetri, mentre la carrozzeria era diventata una tuta mimetica. Comunque è stato un successo, giravo per Milano e tutti mi guardavano.
Che fortuna ha avuto il proprietario della Topolino ad incontrarvi! Proprio lì, nel momento opportuno, come due angeli custodi!
@ Alessandra
Si, angeli meccanici ...
Ciao Elio, Giuseppe Allamano diceva : "I sacerdoti devono possedere un magazzino di speranza per darne agli altri."
Tu e tuo fratello questa speranza l'avete trasformata in realtà per l'autista!
Siete stati dei GRANDI!
Ciao Ambra!
@ Sciarada
Allora Sciarada abbiamo scelto il titolo giusto!!
La mitica topolino;un auto che ha fatto storia.Aspetto il prossimo racconto ,dai tuoi album dei ricordi.Saluti a presto
@ Cavaliere
Saluti a te Cavaliere e grazie della tua visita.
Dev'essere stato un rapporto stupendo quello fra te e tuo fratello : Il solo guardarvi negli occhi era sufficiente a capirvi...bellissimo.
Verrò ancora a trovarti, buona serata!
@ sirio
Sono d'accordo con te, sirio.
come ha detto Gabe è pulsante ed emozionante questo breve racconto, soprattutto per uno come me che è convinto che anche alcuni oggetti apparentemente inanimati abbiano un'anima e ci rimandino le emozioni e la cura che noi riponiamo in loro. Si, un vero rito, emozionante e pieno di valore
Che affetto si legge in questo racconto Bello,mi è piaciuto tanto questo episodio ,commovente!
Bacioni!
@ Rita B,
Ciao Rita. Grazie della tua visita e grazie delle tue parole.
Capisco il legame profondissimo con il fratello. L'aneddoto è molto carino! Siete stati sicuramente degli angeli per quel uomo in difficoltà! :)
Il racconto - interamente al passato remoto - è un po' pesante da leggere. Consiglierei il presente storico, se m'è concesso...
@ ambra
Ciao ambra, grazie della tua visita.
Come già hai notato tu stessa, in questo blog scrivono dei volontari che non necessariamente sono degli scrittori.
Non sono del tutto d'accordo con te. Se il racconto risulta un po' pesante, secondo me, non è dovuto alla scelta del tempo, ma alla lentezza del racconto stesso che voleva inscenare una sorta di rituale ecclesiastico (lento notoriamente) che è riuscito perfettamente.
Compris :)
Grazie a tutti, veramente, siete molto buoni! Sono restio a scrivere: con l'età ho disimparato a scrivere e me ne vergogno. Pensare che scrivevo proprio benino. Mi fratelli GIOVANNI scrive sempre ed ha anche pubblicato qualche libro! Sarà acne perchè non leggo abbastanza in questi ultimi anni. MA SOPRATTUTTO GRAZIE AD AMBRA CHE NON SOLO SI OCCUPA DEL SITO CHE LE PRENMDE MOLTO TEMPO, MA ADDIRDITTURA RISPONDE PER ME! E' UN ANGELO (sopratutto ....per chi non la conosce: ah! ah! ah!)
@ Elio.
Ciao Elio. Hai mai visto il filom "V for Vendetta"?
Posta un commento