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giovedì 25 febbraio 2016

Antiche memorie di vita milanese
Vecchie atrocità sconosciute

Episodio delle Cinque Giornate di Baldassare Verazzi
Sono stata alla presentazione del libro "Una Milano che non ti aspetti" in una location unica, l'Oratorio Di San Protaso, la più vecchia chiesa di Milano edificata intorno all'anno 1000, allora fuori le mura, oggi nel bel mezzo dello spartitraffico di via Lorenteggio.
Ho così conosciuto l'autore, un vecchio signore cultore di aneddoti ed episodi sulla vecchia Milano, che con metodo, passione ed entusiasmo ne ricerca le storie meno note.
Si tratta di piccoli eventi e memorie, sconosciuti ai più, ma non per questo da relegare nel dimenticatoio.
L'autore, Bruno Pellegrino, parla e scrive con "arguta bonomia", come dice lui stesso, in uno stile un po' desueto e per questo affascinante, capace di ricreare in pieno l'atmosfera di allora.


Dal suo libro, vi riporto uno stralcio titolato: "L'Osteria della Palazzetta in vicolo Sambuco"

"Già sede della popolare Fiera di Sinigaglia, la via Calatafimi ricalca il tracciato della Vettabbia, antico canale che nell'800 scorreva qui allo scoperto ed era stato creato allo scopo di raccogliere le acque del Seveso e del Nirone convogliandole più a sud, nel Lambro.La parte di strada a oriente del canale era chiamata via Vettabbia mentre quella a occidente - la vecchia stretta di Santa Croce - veniva detta via Sambuco per una fitta siepe di tali alberelli che separava la Vettabbia dalle ortaglie in margine alla stradina. Incorporata questa nella via Calatafimi, il toponimo rimase a contrassegnare il secolare vicolo Sambuco; lo stesso che, promosso al rango di via nel 1866, sguscia oggi di sbieco nel p.le 24 Maggio.
Ebbene, proprio in tale stretta si annidava al tempo delle "5 Giornate" un'osteria, detta della Palazzetta, che fu teatro di un atroce episodio.
A Porta Ticinese, come peraltro a Porta Tosa, avvennero nel '48 gli scontri più sanguinosi: nella zona compresa tra la Cerchia dei Navigli ed i Bastioni gli austriaci possono manovrare con facilità e meglio colpire col fuoco dei loro cannoni gli insorti che avanzano allo scoperto, non più protetti dall'angustia e dalle tortuosità delle vie del centro storico. Nella zona di S. Eustorgio le forze imperiali erano sotto il comando del generale Clam Gallas, ma è probabile che alcuni Croati dovettero sfuggire al suo controllo se è vero che s'intrufolarono nella suddetta osteria e, dopo essersi ubriacati, aggredirono il povero oste che si difese come una belva, ma alla fine dovette soccombere, non senza aver prima raccomandato al garzone di resistere fino all'ultimo. Poi i suoi aguzzini lo legarono alla moglie e alla figlia e li gettarono tutti e tre nel fuoco del caminetto.
Il truce fatto è descritto in un opuscolo anonimo che circolò a Milano dopo la ritirata degli austriaci. Lo aveva messo in vendita, al prezzo di Centesimi Dodici, un accorto stampatore col titolo "Atrocità commesse durante la rivoluzione di Milano". Nelle quattro paginette si accusavano di molte efferatezze i soldati, sia croati che boemi, e gli Jäger tedeschi. Efferatezze che in genere lo stesso Radetzky non esitava a punire con ferrea determinazione, acquistandosi la fama di comandante severo ma giusto, specie tra il popolo minuto e i contadini. Categoria quest'ultima che egli ebbe sempre l'accortezza di tenersi buona con benefìci e sgravi fiscali concessi a scapito dei ricchi proprietari terrieri, secondo la saggia e vecchia regola del dìvide et impera. Che avesse letto il Machiavelli?"

Ambra
Il testo citato è tratto da
Pellegrino, Bruno. Una Milano che non ti aspetti. 1 ed. Milano: Graphot Editrice, 2015

39 commenti:

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Interessante!
Ti auguro una serena notte.

silvia de angelis ha detto...

Sempre speciali, e di bella lettura, i tuoi articoli
Felice sera e un caro saluto, Ambra,silvia

fulvio ha detto...

Ciao Ambra,un post molto interessante,è sempre bello conoscere.
Ciao,fulvio

nucci massimo ha detto...

Non mi meraviglia che fossero Croati,
anche oggi se va dilà (da noi vuol dire se vai dilà dell'Adriatico)
non aspettarti una gran accoglienza, anzi.
Però c'andiamo tutti gli anni, troppo belle quelle isole.

Enrico zio ha detto...

Sono sempre interessanti questi racconti che fanno conoscere avvenimenti passati e quasi sempre sconosciuti. Non conosco l'Oratorio Di San Protaso e ho letto in rete alcune storie che mi hanno incuriosito.
Buona giornata, un abbraccio
enrico

Rita B ha detto...

Ciao Ambra! Mamma mia!Mi sa comunque che quel divide et impera è sempre stato usato....serpeggia in modo subdolo, ma non troppo, anche adesso!!!
Baci tua bozzola!

Arwen Elfa ha detto...

Come sempre molto interessante Ambra
Davvero bello il libro - è un vero peccato che io non abbia saputo della presentazione sarei venuta volentieri per la presentazione di un libro del genere, poi in San Protaso - detta "la gesetta di lusert" un posto davvero particolare e direi unico
Peccato essermela persa
Un saluto carissima e Buon Fine settimana in arrivo

nanussa ha detto...

interessantissimo!! dev'essere un bellissimo libro, bacioni cara e buon weekend :)

Carlo ha detto...

Pensavo che se è così affascinante il racconto di una storia vissuta più di 150 anni fa, dovrebbe essere ancora più suggestivo ripercorrere oggi quei luoghi che seppur cambiati, sono stati il teatro dove quella storia si è svolta ed è stata vissuta da chi, all'epoca, è stato attore della stessa.

Ciao Ambra, buon fine settimana

Annamaria ha detto...

Bello e interessante andare in cerca di questi racconti che rendono viva la città anche nel suo passato.
Grazie, carissima Ambra!!!

speedy70 ha detto...

MI piace tanto leggerti cara Ambra, un abbraccio grande!!!

Silvana Planeta ha detto...

Davvero interessante, questo stralcio del libro di Bruno Pellegrino! A parte l'efferatezza della sommaria esecuzione dell'oste e dei suoi familiari, appassiona l'idea che, dietro i grandi eventi e rivoluzioni della Storia, si celino sempre i fatti non conosciuti della quotidianità, della gente comune, in cui, probabilmente, per noi è più facile identificarsi. Bacio, cara Ambra!

Elle ha detto...

A me piacciono molto questi libri di storie meno note, ma vere. Se poi lo stile è un po' desueto, ancor di più!

fioredizagara ha detto...

Cara Ambra i tuoi post sono sempre interessanti e ricercati.
Purtroppo la storia è molto cruenta ,sebbene quasi normale per quel periodo storico.
Un carissimo abbraccio

Costantino ha detto...

"Divide et impera", una "summa" di ieri, di oggi e ,temo, domani.

chicchina ha detto...

Conoscere qualcosa di più e di particolare della propria città è sempre interessante.E anche le piccole, e spesso ritenute insignificanti, storie concorrono a creare la Storia,quella con la S maiuscola.Storia di fatti,avvenimenti,persone.Grazie Ambra per questa condivisione.

Stefania ha detto...

Grazie Ambra per la segnalazione, il libro deve essere molto interessante.

Krilù ha detto...

Questo libro si preannuncia molto interessante. A ben cercare ogni città conserva episodi e aneddoti legati alla sua storia più o meno antica e anch'io sono appassionata a questo genere di argomenti, soprattutto legati a storia e leggende della mia città.

Francesco Zaffuto ha detto...

Ce ne costò di sangue e fatica diventare italiani, è meglio non dimenticarlo.

IlCalesse ha detto...

Uno stralcio di lettura forte e significativo.
Buona domenica, cara Ambra!
Ciao
Luci@

Nella Crosiglia ha detto...

Che interessanti queste storie che resterebbero a noi sconosciute se non fosse per questi gentili signori che ne hanno conoscenza..Io penso di conoscere molto poco della mia Liguria..Conoscerò mai un benefattore come il tuo?
Bacioni piovosissimi

mr.Hyde ha detto...

Tutto sempre interessante quello che proponi Ambra.Sempre attenta alla storia e alla cultura.Un carissimo saluto!

Silvia Negretti ha detto...

Sempre pieni di spunti interessanti i tuoi post Ambra!
Io credo che le persone anziane abbiano moltissimo da offrire anche solo a livello di memoria popolare di un'Italia che oggi sembra lontana millenni!
Baci!
S
http://s-fashion-avenue.blogspot.it/

nico ha detto...

Avere vissuto quasi 20 anni a Milano fino al 2005 mi ha permesso di leggere questo tuo post e quello che ci riporti con occhi diversi e un coinvolgimento sicuramente superiore rispetto al normale. Grazie Ambra :)

Erika ha detto...

Da quanto ho appena letto le efferatezze compiute dai militari sono sempre esistite, purtroppo.......



Sandra M. ha detto...

Sempre affascinante ed emozionante la cosiddetta storia locale. Avvicina alla quotidianità delle genti comuni e fa comprendere meglio la "grande storia", quella che-solitamente e unicamente, purtroppo-leggi nei libri di scuola.

Arwen Elfa ha detto...

Ciao Ambra sono ancora qui - anche se ho già commentato il tuo post per augurarti buon pomeriggio, migliore continuazione di settimana ed ottimo mese di Marzo appena iniziato

A presto !

Stefyp. ha detto...

Sempre interessante e bello scoprire fatti che ti riportono a quel che fu il passato, per altro, purtroppo, di fatti cruenti ne è piena la storia e anche oggi non si assiste a minori efferatezze. Ciao e grazie, Stefania

Beatris ha detto...

Interessante e bel racconto di storia vissuta nel tempo!
Unn abbraccio da Beatris

Zampette in pasta ha detto...

Trovo sempre molto interessanti le storie relative a fatti avvenuti, specie se vicini a noi, come in questo caso, sia nel bene che nel male ci fanno conoscere meglio il nostro passato. Peccato che ancora una volta si ha la conferma che per le atrocità non c'è mai fine....
Baci

Carmine ha detto...

grazie della segnalazione mi hai fatto tornare indietro del tempo, avevo un amica di mia nonna milanese doc, che mi raccontava da piccolo tutte le storie della gente comune di milano, dei tempi delle due guerre mondiali, dell'unione d'italia, cose che lei stessa aveva sentito raccontare da ragazza, devo dire che non fatto tesoro di quei racconti, li ricordo a sprazzi, pensare che una volta quando non c'erano i libri, la storia veniva raccontata cosi, la sera intorno a un fuoco, il punto di vista della gente comune

Elio ha detto...

Mi è smpre piaciuto conoscere i fatti e misfatti del passato e questo orrendo aneddito dimostra che in qualsiasi epoca e in qualsiasi nazione quando i conquistatori arrivano, i casi immondi sono numerosi. Questo avviene, purtroppo, ancora oggi.
Buona domenica.

Magia da Inês ha detto...


Relatos como esse só confirmam que atrocidades sempre existiram... no tempo e na história e estão presentes nos dias de hoje.
Mudam nomes e locais e nada mais!...
Os poderosos continuam poderosos e os infelizes continuam sem nada, até mesmo sem condições de sobrevivência!...

Bom domingo!
Boa semana com tudo de bom!


✿゚⎠
╰✿‿⎠

Sciarada ha detto...

Beh che dire, questo è senza dubbio pane per i miei denti !
Un abbraccio Ambra !

P.S. Ho scoperto che il tuo blog è sparito dalla mia bacheca e non mi arrivano più gli aggiornamenti dei tuoi post quindi ho pensato che fosse saltata la mia iscrizione con Friend Connect ma non è così, cancellarmi per riscrivermi a quanto ho sentito può solo peggiorare la situazione, perciò aspetto che google porti a termine il suo rinnovamento e dopo vedrò che fare.

Sciarada ha detto...

Buon pomeriggio Ambra e buona Giornata Internazionale della Donna a te !

Evanir ha detto...

Hoje um dia muito especial
para todas as mulheres.
Hoje um dia em que podemos
dizer sem medo de errar.
Somos mulheres ..
Somos todas iguais e única
ao mesmo tempo.
Deus abençoe pelo seu dia minha
amiga querida.
Deus abençoe nosso Dia.
Deixei mimos na postagem
se gostar fique a vontade
para levar ofereço com carinho.
Um beijo carinhoso.
Evanir.

Pia ha detto...

Cara Ambra grazie, è sempre bello leggerti.
Non conosco questa chiesetta milanese, deve essere molto particolare spero non ci siano stati troppi rifacimenti però.
Forse un giorno la visitero`.
Bello conoscere di questi autori che con la loro passione nei confronti della storia ci riportano notizie ed avvenimenti che altrimenti cadrebbero nel dimenticatoio.
Ti auguro una splendida giornata cara, abbraccio grande. Ciao!

Arwen Elfa ha detto...

Un saluto Ambra carissima
Buon fine di settimana in arrivo .......

Patalice ha detto...

uno spunto interessantissimo