Post di Ambra
L'idea del post mi è nata da una mail inviatami da Liz e se l'ho
raccolta non è tanto per nostalgia di un tempo e di un mondo ormai finiti, che
non ho nemmeno conosciuto, quanto per la sensazione di un salto senza precedenti
che in un secolo ha spazzato via cultura, ambienti, abitudini e personaggi.
Guardando queste foto, è strano pensare per esempio, che le balie che si
occupavano dei bambini dei ricchi sono state sostituite dalle badanti che si
occupano dei vecchi.
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Balie in piazza Castello - 1900 |
Spariti o irriconoscibili oggi, personaggi e luoghi simbolo della città.
I TRASPORTI
Vetture, vetturini, carri, cavalli, ambulanze, taxi. Scomparsi e sostituiti da altro con le stesse funzioni.
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L'autolettiga della Croce Rossa - 1920
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Il carro dei lavandai in piazza S. Stefano - 1915
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Il carro dei Pompieri - 1914
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Il carro della spazzatura - 1920
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Il Cavallante - 1910 (Faceva servizio di corriere)
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Chauffeur - 1915 (Noleggio auto con conducente)
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Il brumista (vetturino) in Duomo - 1935
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Brumista in attesa - 1915
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El pustin - 1910 (Il postino)
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LE LAVANDAIE
La Milano povera lavava i panni sporchi "in piazza" sulle rive del Naviglio. O meglio, le classi povere lavavano i panni dei ricchi. All'inizio erano uomini, in seguito donne e, per lavare, si inginocchiavano sul "brellin", una sorta di cassetta con un lato aperto per le ginocchia e dove spesso veniva appoggiato un cuscino. Curiosità: El Brellin è il nome di un ottimo ristorante situato lungo il Naviglio Grande all'angolo del Vicolo dei Lavandai.
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I lavandée in del brellin - 1920
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Lavandaie sul Naviglio
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Lavandaie
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Lavandaie a Porta Ticinese - 1920 |
I MESTEE - I MESTIERI
Gli ambulanti - dai nomi suggestivi del dialetto milanese - per le vie e per i cortili richiamavano l'attenzione urlando "donneeee". ("Donneee, l'è arivà el giazzée") per offrire i loro servigi o per decantare i loro prodotti.
Eccoli, spariti e soppiantati da nuove proposte più idonee a una città cosmopolita..
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El giazzée (Il venditore di ghiaccio)
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El mulita in piazza Fontana 1915 (L'arrotino)
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El Bagat - 1888 (Il ciabattino)
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El Cadreghée o El Cadregàtt - 1915 (Impagliatore di sedie)
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El ciapacan - 1910 (L'accalappiacani)
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El garzun del prestin - 1915 (Il garzone del panettiere)
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El firunatt - 1915 (con sulle spalle "el Firun"uno spago in cui infilare le castagne cotte) |
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El Lampionée - 1915 (Il Lanternaio) |
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El Materassée - 1915 (Il Materassaio, con il dondolo per cardare la lana)
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El Molètta (L'Arrotino) |
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El Ranatt (Venditore di rane - "ciapà in di foss")
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El Scuinatt (Il venditore di scope)
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El Spasacamin - 1915 (Lo spazzacamino)
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I Rizzadit - 1915 (I selciatori)
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La carèta del latée - 1915 (Il carretto del lattaio)
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L'umbrelée - 1930 (L'ombrellaio)
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Manovali in pausa in Largo Cairoli - 1890
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Militari e Domestiche in piazza Duomo - 1910
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Largo Augusto - 1910 Urtulan al Verzé (Ortolani al Verziere)
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Quel di brugn morell - 1915 (Il venditore di prugne)
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Quel di inciod e saracch (Il venditore di acciughe e saracche)
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Il suonatore d'organetto - 1910
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Il Venditore di caldarroste - 1890
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Quel di scotti cald - 1915 (Venditore di caldarroste) |
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Quel di magiostar - 1915 (Il venditore di fragole)
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Il venditore di anelli per chiavi e ombrelli - 1915
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Foro Bonaparte, Il venditore di frutti caramellati
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I venditori di pere cotte - 1915
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Venditore di torrone - 1910
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Venditrice di stringhe e lucidi per scarpe - 1915
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El Zibrett - 1915 (Il venditore di ciabatte e scarpe)
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Quel del café (Venditore di caffé) |
39 commenti:
Ciao cara Ambra,sono foto che raccontano la storia passata e trovo che siano bellissime,mi piace il genere e amo il bianco e nero,non conosco bene Milano ma provo una certa emozione a vedere le foto,grazie per questo post che trovo meraviglioso.
Buona serata,un abbraccio.
Cara Ambra, è in assoluto il piu' bel post che mi sia capitato di vedere da quando vado in giro per i blog.Sopratutto in questo momento , poi, in cui il LAVORO dell'individuo ha una grande importanza per il significato che riveste: come motore dell'economia, come affermazione della propria individualità ed espressione della propria libertà!Lo trovo io il legame con le imminenti votazioni: DATECI L'OPPORTUNITA' DI LAVORARE, E RISOLLEVEREMO NOI IL NOSTRO PAESE! Il resto sono tutte chiacchere e tentativi di asservimento ai centri di potere delle lobby finanziarie.
bellissimo post,sia per le notizie storiche che per la favolosa documentazione fotografica.
un viaggio nel tempo,un confronto con una realtà lontana,ma non dal punto di vista temporale,
un abbraccio Ambra
Che meraviglia! Una splendida mostra museale di dimmagini della Milano che fu e che tu ci hai fatto rivivere.
Complimenmti vivissimi.
Al leggere "el giazzée" non so perché ho pensato al berlufolle.
Un caro saluto,
aldo.
ps. Sì Ambra, loro "innocenti", colpa dei pirati della strada.
Davvero una meraviglia.Un modo che non esiste più. Le ho scorse in su e in giù parecchie volte e ora ho qui accanto un bel libro che mostra immagini simili della mia Modena. Nemmeno io ho visto quel mondo, almeno non tutto; ma qualcosa sì, la ricordo : alcuni mestieri , certe bancarelle e certi venditori ambulanti...le pere cotte...le saracche...Bellissimo post, Ambra.
wonderful!
brava Ambra
"Milan le semper un gran Milan"
ciao
che belle ambra!!
mi e' piaciuta molto quella di giuseppe verdi!! fantastico!!
Grazie per queste bellissime foto!!
baci e buona giornata :)
Bellissima questa carrellata di foto antiche..I tempi cambiano e ci si "evolve"? Penso non sempre in meglio, anche se sono positiva:-) La foto di Verdi è bellissima ed emozionane!
Bel post Ambra, ma le foto dove le hai prese?
Grazie cara Ambra, con questo post ci hai riportato indietro nel tempo!!! interessantissimo post...
Le foto di altri tempi sono sempre da ammirare per il lavoro necessario per sviluppare, oggi sono gli apparecchi elettronici che fanno tutto. Buona giornata cara amica.
Tomaso
Bello, bello in senso assoluto, da guardare e riguardare incantati.
Una passeggiata nel passato che genera anche una buona dose di rimpianto...sembra tutto lento calmo, un tempo meraviglioso.
Splendide le fotografie, un vero e proprio patrimonio.
Ciao, buona giornata.
Antonella
Quanta vita in queste foto: quanta dignità, laboriosità, miseria e grandezza. Quanta autenticità.
"Milano perduta" è un titolo con un retrogusto amaro. A me piace pensare che questa Milano che con la modernità certo non c'è più, e di cui oggi è difficile rinvenire le tracce, sia invece solo nascosta, insieme al complesso di valori e di costumi che rappresenta, radicata nel profondo substrato sociale di una città che è tanto cambiata (specchio del mutamento dell'intero Paese), e molto in peggio, ma che ancora conserva nella sua essenza, mischiata ai molti elementi "nuovi" che l'hanno contaminata, anche la fiera umanità e concretezza di queste immagini ingiallite; scemata, forse, forse affievolita, ma pronta a riemergere in mille occasioni in cui questa l'eco della migliore "milanesità" si testimonia ancora vitale... Come potrei non crederlo, visto il blog su cui sto commentando? :)
una passeggiata in una città straordinaria e nell'umano del tempo, la verrò a visitare più volte in questo post - un grande grazie
Immagini piene di fascino che parlano di un passato che non c'è più.
Ciao Ambra hai fatto un meraviglioso
e ricco post dove chiudendo gli occhi
mi sembra di vedere e udire le voci,
di questi personaggi che anche
nei piccoli paesi in occasione
di feste e fiere si raggroppavano
nella piazza centrale
complimenti per le stupende foto
un vero patrimonio storico
un amichevole saluto
Tiziano.
Grazie per la tua presenza tra le mie righe
Bel post,complimenti per il racconto e le foto
Lu
Ciao Ambra
Avendo anch'io una bella collezione di foto e cartoline della vecchia Milano, sono molto felice rivedere immagini che ricordano scene di personaggi che ho sempre sentito raccontare quando ero bambino dai miei genitori, ma non ricordo di averli conosciuti.
Comunque grazie.
I miei complimenti, è un post meraviglioso.
Una collezione di foto del passato che raccontano una storia vissuta.
Buon pomeriggio e un vero grazie per la tua presenza al mio blog con graditi commenti.
Un abbraccio da Beatris
Che bel post. Stupendo questo reportage fotografico.
Un viaggio nel tempo.
Buona serata!
Guardo e riguardo questa città del passato fotografata attraverso i suoi abitanti umili ma dignitosi. E' triste dirlo, ma non so se si può dire la stessa cosa delle città di oggi dove il lavoro manca per molti dei suoi abitanti.
Ciao Ambra,sono nuova qui da te anche se ti leggo spesso da altri amici bloghers.Ci sono arrivata,questa volta seguendo le foto,bellissime, di altri tempi.Una Milano sparita forse anche nei ricordi.Ne ho raccolte alcune anch'io,e forse le posterò,perchè sono davvero dei bei documenti da conservare ed amare.Grazie per questo post interessante,ma gironzolado un poco trovo interessante tutto il to blog.Scusami per l'invadenza.Ciao
ComCara Ambra foto bellissime che raccontano la nostra Italia ,immagini mute che descrivono più di mille parole.Eppure mi ricordano un passato non troppo lontano perché essendo l'Italia cresciuta in due velocità ho rivissuto dei ricordi della mia infanzia in Sicilia negli anni 50 :il venditore di ghiaccio, di castagne calde ,l'arrotino ,le carrozze con i cavalli che facevano da taxi,l'aggiusta ombrelli e così via.Complimenti ciao
Un post magnifico per intensità di storia, soprattutto popolare, narrata, supportata, poi, da fotografie veramente preziose. Quel minimo di confidenza che ho avuto con vecchi milanesi mi aggiunge note sentimentali vibranti, perché qui vedo raffigurate conferme e scoperte. Voglio solo aggiungere che ho proceduto ad una larga condivisione di questo prezioso insieme documentale.
Un grande e bel "Amarcord" Ambra.
Le fotografie - specialmente quello di tempi passati - sono Storia e Cultura che andrebbero di diritto nei testi scolastici.
Parecchie figure mi sono familiari , anche se da bambino non vivevo in città : L'arrotino, il carro del ghiaccio e del lavandaio, i venditori di caldarroste e di latte...figure che mi sono familiari.
Fra tutte, una menzione particolare va a quelle di Giuseppe Verdi, del quale non è necessario esaltare ulteriormente l'indiscussa grandezza.
Buon fine settimana!
è stato davvero un bel post, interessante e pieno di foto bellissime <3 complimenti <3
Ciao carissima,
ma che meraviglia questa carrellata di foto anni venti, sono foto di una vera rarità che fanno vivere un'epoca a noi sconosciuta, ma di cui abbiamo sentito parlare dalle nonne.
Bellissimo rivedere i personaggi dei vecchi mestieri, di cui qualcuno anch'io ricordo, come l'ombrellaio, l'arrotino, il venditore di caldarroste ecc.
Complimenti e grazie per averci fatto vedere queste belle foto.
Un abbraccio
Bruna
Ma che bel post!!! Bellissimo, emozionante. Io poi adoro sia la fotografia che la storia urbana e qui ci trovo tutto.
Emozionante vedere la Milano che conosco oggi, che percorro specialmente i navigli, rispetto quella di inizio secolo scorso.
Hai notato che dal cadrighè si vendevano anche " gli stucafiss"? Era allora il mangiare dei poveri.
Complimenti per la bella idea, mi sa che la copierò per farne uno sulla mia Alessandria.
Lorenzo
gran belle immagini meglio ogni tanto sapere come eravamo
Complimenti per il bel tuffo nel passato. Qui da noi passa ancora l'arrotino ma automunito...
Sereno fine settimana.
Erika
Immagini di grande rilevanza storica.
Salutoni a presto.
Ciao Ambra, in queste foto, colgo una dimensione umana, semplice e bella, che sarebbe tanto interessante riconquistare e vivere!
Buona domenica!
Bellissima raccolta di fotografie!
Ci riportano a un'epoca non lontana ma dimenticata, mostrandoci com'è cambiata la società, i costumi e la città di Milano.
Grazie per questa bellissima serie di immagini, a presto = )
Post ricchissimo di tutto...di foto e di storia. Una Milano di altri tempi che neanche ci possiamo immaginare se non ci fossero queste testimonianze. bellissimo.
Fantastiche testimonianze in bianco e nero...
Standing ovation, mia cara Ambra!
Che belle! Alcune volte guardo le foto antiche della mia città...mi piacerebbe, come in un flash, trovarmi a passeggiare per quelle vie, di allora....osservare tutto ciò che era...così cambiato ora. Non so perchè, anche se non c'ero, mi viene sempre un po' di nostalgia. Penso che ci fossero molti più valori umani e solidarietà tra la gente...o forse sbaglio...
Che strano vedere una Milano tanto diversa da come è oggi...era una città a misura d'uomo.
Distratto da altri eventi in atto, questo post mi era sfuggito.
Lo leggo e soprattutto vedo oggi, mentre cerco di evitare commenti alla situazione politica che si è creata, per smettere di dirmi quanto l'imbecillità degli italiani sia senza confini.
Un lungo respiro rilassante in queste foto, reso ancora più fascinoso dal bianco/nero e dalla certezza che su queste non ci sono ritocchi o abbellimenti tecnologici.
Tempi andati, ricordi, che il declino in atto rende ancora più amaramente dolci.
Un carissimo saluto.
Ciao Ambra
molto bello il tuo post.
Dalle foto capisco di oggi, almeno a Roma, non so se anche a Milano è la stessa cosa ... qui si da molta importanza alle scarpe come la vera discriminante di chi ha i soldi e di chi millanta di averli ... e poi come diceva Ettore Petrolini, contemporaneo alle tue belle foto ...
Bast''a salute e un par de scarpe nove poi gira' tutto er monno ...
ad avercele però!! anche Charlot adeguò la sua camminata alle scarpe dure e scomode dei poveri, spesso rotte e rimesse alla benemeglio ... un segno distintivo che molti avrebbero fatto a meno se avessero potuto.
Ambra ma che bella carrellata. Alcuni nomi mi sono tornati alla mente, pensavo ormai dimenticati. Ricordo quando mia madre mi indicava il posto dove le lavandaie andavano a lavare il bucato, incredibile! Bellissime foto.
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