1

Benvenuti nel blog collettivo creato da Ambra

sabato 16 febbraio 2013

ALTA TECNOLOGIA
Cap. 3 da "Il Precario Mannaro"

Età del Bronzo, Strumento per la caccia
Post di Cristina
Sono davanti al computer a leggere come al solito gli annunci di lavoro e a memorizzare sul cellulare i numeri telefonici delle varie agenzie interinali, quando mi squilla il cellulare: “FUNICULI’ FUNICULA’”
“Cristina Izzo buondì” dice una vocina da poppante in svezzamento “è l’Agevolavoro di Raschera, ha un minuto da dedicarci?”
“Buongiorno! Ma certo mi dica pure!” “Abbiamo visionato il suo curriculum su internet e volevamo alcuni chiarimenti; allora il discorso lingue ok ci siamo, ma per quanto riguarda la contabilità lei è in grado di fare le registrazioni in codice doppio?”
“Prego?”
“Si signora in codice doppio sul libro maestro”
Ma chest’ che sta dicendo?Ahhhh, aggio capito, la poppantella intende le registrazioni in partita doppia e tenuta dei mastri, quindi con estrema prontezza rispondo “Si non c’è problema, pero’ non arrivo però a redigere un bilancio in autonomia”
“Va bene signora Izzo è sufficiente, quindi domani mattina alle ore 10 si rechi pure a fare un colloquio conoscitivo alla società Verziere di Raschera e chieda del signor Prini”
“Perfetto, grazie mille arrivederci signorina”.
Metto giù il ricevitore un po’ stupita: a quasi 40 anni mi tremano le gambe e mi batte il cuore mentre aspetto speranzosa che una lattante che non ha la minima idea di cosa sia una registrazione contabile emetta la sua sentenza sulla mia sorte... pollice retto o pollice verso…e mica siamo a Roma nell’arena dei gladiatori, no?!!! Meno male che almeno sono riuscita ad avere il colloquio e quindi mi dico pigghiate ò buono quando te vene tanto ò malamente nun manca mai
Inizia il rituale della vestizione della precaria Izzo, questa volta oso con la giacca anche se magari può sembrare formale, ma del resto non sono più una ragazzina, anzi speriamo che ò trovo nu  lavoro prima di incontrare San Pietro in  Paradiso che mi offre à tazzulella di Lavazza Giacca e pantalone marrone, camicetta bianca, scarpe mezzo tacco nere e chignon. Mando un messaggio alla mia dolce metà: “Oggi tailleur pantalone, se non va in porto nemmeno così la prossima volta mi presento vestita da Pulcinella suonando il mandolino e cantando O’ Sole Mio”.
Eccomi a bordo della mia caffettiera verdolino sbiadito classe 1997 che come di consueto d’inverno tossisce …ti prego resisti mokina mia, che il finanziamento per l’auto nuova ai precari non lo fanno! Essù dai! Eccolo finalmente, il rombo della sua marmitta sfondata, San Gennaro anche sta volta ha fatto la grazia! Così alla velocità di 40 km orari, che bbuò fa di più la mokina rischia di andare in ebollizione, arrivo finalmente nel parcheggio della Verziere, sono solo 20 km di tragitto ma mi sento le gambe anchilosate come quando sei in coda da ore sull’Adriatica a ferragosto! Ma è normale ho guidato per circa 45 minuti traballando come il mais che sta per diventare pop corn!
Varco la soglia dell’azienda e…altro miracolo!! un ufficio e non un tugurio!
Mi presento subito alla signorina che è alla reception: ”Buongiorno sono Izzo, ho un colloquio col signor Prini” 
“Eehm si solo che è un attimo impegnato con un’altra candidata, può attendere 10 minuti?”
“Va bene” rispondo docile docile accomodandomi su una poltroncina di pelle blu puffo, ma ecco subito presentarsi il lato oscuro della Cri “Ma qui i colloqui li fanno a ciclo continuo stile batterie dei polli? Almeno per educazione e delicatezza potrebbero non fare incontrare i candidati fra di loro…eh no Cristina rilassati e ricordati pigghiate ò buono quando …..
Dopo alcuni minuti un personaggio sui 50 anni con i capelli a banana stile Little Tony si materializza e mi dice “Venga Izzo!”
“Piacere Prini. Senta, io non ho tanto tempo, sono molto impegnato, voi candidate siete molte…troppe! Mi parli subito di lei: cosa sa fare, che esperienze lavorative ha avuto” …uè e che accoglienza Little Tony ma c’hai a neve in tasca?
Controllando il lato oscuro e incarognito della Cri e una sgradevole sensazione, mi mostro il più professionale possibile e comincio a presentare le mie: “Nelle precedenti esperienze di lavoro, presso la società Vision e anche presso la società Firma di Milano, mi sono occupata di acquisti nei paesi asiatici seguendo anche la parte amministrativa; la società Firma è l’azienda che mi ha infine messo in mobilità. In entrambe le aziende ho utilizzato il gestionale SAP, AS400…”, e cosi’ continuo a parlare per quasi 15 minuti senza interruzione, Little Tony mi guarda fisso con un’espressione che ricorda il cane As Fi Danken ai tempi del Drive In con Gianfranco D’Angelo, poi abbozza un sorriso, un misto tra demenza e arroganza del padrone e dice “Signora lei parla tanto ma io non capisco nulla di quello che mi sta spiegando… Io ESSEQUATTROCENTO non l’ho mai sentito nominare, nemmeno quegli altri strani codici che ha menzionato prima” e resta lì impalato con quell’espressione da zuppone precotto e riscaldato nel forno microonde.
Accidenti penso, qui si mette male e intanto mi guardo intorno, sia mai che mi colga l’ispirazione per farmi capire dal piccolo emulo di Elvis ed ecco l’illuminazione: l’occhio mi cade sul suo stiloso computer a schermo piatto e sulla stampante, tristemente spenti, mentre alle sue spalle campeggia una bella Olivetti lettera 52…evvabbuò mò è tutto chiaro allora,  qui siamo tornati indietro agli anni 80, quindi con un rapido cambio di strategia rispondo “Ha ragione, in effetti in certe professioni si lavora meglio senza tanti fronzoli, come una volta, con la penna e l’inchiostro, il computer non serve, è il fattore umano che fa la differenza, qui credo sia questo il segreto del successo… Con un grande sorriso il fonato Prini risponde: “Eh grazie lo so, mi fa piacere che qualcuno apprezzi i buoni metodi, però lei Izzo ha già appreso troppa tecnologia per i miei gusti, io cerco una persona più semplice, lei ha usato quelle strane cose, veste formale e…”
Eccola di nuova quella sgradevole sensazione, anzi è diventata una certezza…eh senti Little Tony lei non ha ò cuore matto ma à capa matta! Scusi mò vado a ferrare il cavallo che la strada fino a casa con la diligenza è lunga!
Esco, ovviamente avvilita, ma no forse neanche tanto, mi stupisco di cominciare a farci il callo alle stramberie di questi saccenti datori di lavoro…quello che mi preoccupa è che qui l’inventario delle cose da portarsi al prossimo colloquio aumenta, mi toccherà aggiungere pure un normografo, giusto per essere sicura di fare colpo negli uffici più evoluti…“cose ’è pazz!”
Cristina
Il Precario Mannaro - Prologo
Cap. 2 - Cristina Jones


21 commenti:

nanussa ha detto...

ciao cristina mi hai fatto sorridere quando hai scritto mica siamo nell'arena dei gladiatori?
certo che no!!per fortuna!!!
ma penso che non siamo tanto andati avanti noi ...dobbiamo elemosinare per un lavoro!!!!!

fai bene cmq a cercare il lavoro e ti ammiro tanto.....qui molti hanno smesso di cercare....e' una realta' vera!!! :(

ciao ambra buon weekend .

Unknown ha detto...

e' dura !
io li avrei sputato in un occhio!
scusa
buona giornata

il monticiano ha detto...

Se non si fosse trattato di una richiesta di lavoro c'era soltanto da ridere per questa scena comica da rappresentare in teatro. Guarnita splendidamente da frasi in dialetto napoletano che a me piace moltissimo.
Mi dispiace per l'esito ma ti ringrazio per il post divertente.
Un caro saluto a te e ad Ambra,
aldo.

gattonero ha detto...

La prossima volta non dimenticare la carta assorbente, meglio se quella a navetta... e un calamaio... e una penna d'oca... e, in alternativa alla Colt, una pistola ad acqua caricata a inchiostro di china, indelebile.
Come indelebile è l'imbecillità, molto comune, di questi visionatori di personale.
La cosa positiva, ma solo per noi, sono i racconti delle tue vicissitudini lavorative.
Speriamo che la prossima sia à vorta bbona.
Per il lavoro, non per il post (vabbé, se ci uscisse anche quello sarebbe una partita doppia).
Ciao.

riri ha detto...

Se ne incontrano di tutti i tipi ma tu tieni duro!! La prossima volta fai parlare loro, rispondi alle domande e così ti rendi subito conto che molti sono ancora all'età della pietra. In bocca al lupo cara Cristina, il tuo napoletano è bellissimo, al confronto il mio ad Ambra sembra
"ostrogoto":-)), ma dopo 40 anni di torinesità so scrivere meglio il piemontese:-) Scherzo nè?:-)
Sei di un'ironia contagiante.
Buon wuik a tutti voi:-)

mr.Hyde ha detto...

Secondo me un corso di disapprendimento aggiusta tutto!!

Carmine ha detto...

il livello scende sempre di più...

Erika ha detto...

Certo che uno, dopo un'esperienza del genere, non sa se sia più conveniente modificare il proprio c.v. eliminando alcune competenze. Mi è piaciuto quel tuo intercalare in dialetto napoletano. Pazienza, anche questa non è stata la volta giusta ma sono sicura che prima o poi ci parlerai della tua assunzione....
Serena domenica a tutti.

Melinda Santilli ha detto...

Un'esperienza a metà tra la fantascienza e l'horror...
Un abbraccio

Cristina ha detto...

Grazie a tutti per i vostri commenti...purtroppo le disavventure del Precario Mannaro sono ancora innumerevoli e sempre più paradossali.

Paolo Falconi ha detto...

Complimenti davvero Cristina
per quello che ci racconti:
speranze ed attese di chi si presenta ad un colloquio
oltretutto sostenendo dei costi per essere trattati con poco riguardo e sufficienza.
Rendi bene l'idea di che cosa si provi, usando lo stile dolce amaro, dell' ironia, fornendo un desolante quadro del mercato del lavoro e dei suoi sgranati meccanismi di incontro tra domanda e offerta.
Ti leggo volentieri

Lufantasygioie ha detto...

chi la vuole cruda e chi la vuole cotta o se preferisci chi la vuole bionda e chi la vuole mora...
ma non sai mai quale pesci pigliare!

Sandra M. ha detto...

Se non fosse che parliamo "della tua pelle" direi che sembrano macchiette alla Pappagone. Mah, poverissima Italia nostra.
Tieni botta, Cristina.
Sandra
P.S.: quella della neve in tasca è una immagine bellissima che non conoscevo.

Adriano Maini ha detto...

Una continua discesa nell'attuale inferno sociale, dove, come nel mercato cui quello si riferisce, predomina un'assoluta incompetenza professionale. Un racconto di intensa e compiuta satira, che lascia una volta di più tanta amarezza e suscita umana solidarietà.

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Purtroppo è l'attule situazione, ma bisogna tenere duro.
Saluti a presto.

Cristina ha detto...

certe volte è davvero dura ma almeno riesco ad esternare il tutto in maniera ironica e dare vita a questi racconti. Mi fa piacere sentire che sono di vostro gradimento e soprattutto che fanno divertire ma nel contempo riflettere.

Antonella Leone ha detto...

eh bè non è facile, ma cmq non mollare! :D

Gabe ha detto...

simpaticissima,se non fosse la cronaca di una realtà frustrante,ci vuole fegato,ma tu non ti arrendere,in bocca al lupo

Blogaventura ha detto...

Esprimi le tue disavventure con ironia e saggezza... è sempre un piacere leggerti. Un caro saluto, Fabio

Sciarada ha detto...

Ciao Cristina, da ciò che racconti bisogna prendere atto senza illusioni, che quel poco lavoro che c'e in questo paese è gestito da emeriti idioti!
Buona giornata, ciao Ambra!

Cristina ha detto...

Mollare mai! Mettere da parte l'ironia nemmeno!

@ Sciarada: centrato in pieno il discorso.

A presto con nuove (dis)avventure