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martedì 13 aprile 2010

Lettera aperta a Bersani

Egregio Signor Bersani,
qualche riga per presentarmi: sono un vecchio socialista, mai iscritto al partito che ho sempre votato (talvolta con il naso tappato). Ho partecipato alla guerra di liberazione nel 1944 – 1945! Nella vita sono stato Amministratore
Delegato – Direttore Generale di aziende commerciali nel settore dell’acciaio.
Le ultime elezioni amministrative sono state, a mio avviso, una non sconfitta per la sinistra. In effetti considerando la pochezza della propaganda elettorale presentata mi aspettavo molto, ma molto di peggio. E’ una delle volte che ho votato perché ritengo, malgrado tutto,  una vigliaccata il “non voto”.
Allora, in questi tre anni prima delle elezioni politiche vogliamo riconquistare a buon diritto il nostro posto per impedire alla destra di definitivamente rovinare il nostro paese?
Ebbene lasciamo all’Italia dei Valori il compito di continuare ad insultare il buon Berlusconi che, bisogna riconoscerglielo, essendo un buon conoscitore del popolo italiano, fa propaganda in ogni istante delle sue 24 ore sapendo che almeno il 50% della popolazione ha lo stesso livello che aveva quello che applaudiva Mussolini ed è quindi disposto a seguirlo.
La sinistra invece, che dispone della più belle teste in campo economico e di gestione, si metta seriamente al lavoro e macini progetti seri, articolati nei dettagli proprio quelli strutturali che continuano a venire invocati da tutti ma mai esplicitati. Convinciamo la gente che esiste un modo di governare diverso, efficiente e con l’occhio ai vari problemi.
Smettiamola questa propaganda inutile ed idiota e mettiamoci a dimostrare ciò che sapremmo fare. Ma anneghiamo la destra con un esempio di serietà, di lavoro indefesso e non in cerca di propaganda ed inoltre affidiamo ad un gruppo selezionato ed importante il compito di rivalorizzare il senso etico della vita prima di arrivare allo spargimento di sangue, che sarà inevitabile se continuiamo su questa strada.
Elio
Il cambio della guardia - image cc by pandemia

7 commenti:

Sandra M. ha detto...

Come non condividere.Questa sorta di lungo limbo (lo ha abolito anche la chiesa!) sta diventando soffocante.
Ciao Ambra bentornata.
Sì, fa' un salto da Bruno,incontrerai una "bella " persona; e perdona l'aggettivo un po' insignificante, dato l'abuso che se ne fa. Ciao.

Fabio ha detto...

Ciao Elio, condivido in pieno, anche se penso che il problema della sinistra sia quello di riuscire a comunicare anche con quelle persone che tempo fa avrebbero applaudito Mussolini.
Non si puo' costringere queste persone a diventare "teste pensanti" ma anche a loro bisognerebbe saper comunicare, veicolare un messaggio, a volte spocchiosamente la sinistra parla di slogan o di eccessiva personalizzazione della politica nel centrodestra, ma è esattamente questo l'unico modo per fare arrivare dei messaggi a chi, di politica, non vuole più di tanto interessarsi.
Il problema è l'eccessivo snobismo, anche di tanti elettori di sinistra, che pensano che le buone idee debbano per forza essere culturalmente lontane dalla massa e dalla sua cultura popolare. Non è così, se un'idea è buona si puo' trovare benissimo il modo di veicolarla con un efficace slogan e lagarla ad un personaggio che ne permetta l'identificazione.
Questa è la base della comunicazione di massa, per vincere non si deve pensare che la massa debba evolversi, ma forse ci si dovrebbe preoccupare di iniziare a comunicare con lei facendole capire che il centrodestra tutto fa tranne che gli interessi dei ceti popolari.

Elio ha detto...

Grazie Fabio: condivido! Purtroppo manca l'uomo di carisma che sia in grado di superare la maggioranza delle difficoltà proprio con il suo carisma!
Elio

Fabio ha detto...

Ciao Elio, un'altra riflessione: spesso si dice che a sinistra ci sia troppa frammentazione e mancanza di leadership o di spirito di aggregazione....come per ogni fenomeno questo è il riflesso della base elettorale! Come mai ci sono cento partiti e partitini? Perchè l'elettore di sinistra non è in grado di rinunciare alla propria piccola bandierina ideologica, l'elettore di sinistra definisce dispregiativamente "compromesso" quello che è semplicemente il concetto di collaborazione in vista di un più grande interesse comune.
Ho parlato con gente di sinistra che piuttosto che andare a votare per un partito o per un candidato di sinistra che non gli andasse a genio si sono astenuti regalando la vittoria a Berlusconi, e sono contenti così ed orgogliosi di aver mantenuto la loro purezza intellettuale.
Io questa gente la definirei in un solo modo....ed è la rovina di qualsiasi progettualità, nessuna forza politica potrà mai riuscire a gestire una base elettorale disfattista e mentalmente limitata.

Sandra M. ha detto...

Sottoscrivo pienamente, Fabio.Ciao da Sandra

Ambra ha detto...

Forse vi siete chiesti se questa visitatrice così assidua è una volontaria o no. No, viene dal mondo dei blog e, se non avete cliccato sul suo nome - gesto che vi avrebbe portato sul suo profilo e sul suo blog - allora potete arrivarci sia dal nostro elenco blog, titolo "lasandramacca" sia direttamente da questo indirizzo: http://sandramaccaferri.blogspot.com/.
Da quello che pubblica è' una persona che mi piace molto.

giulioa ha detto...

Mi sono meravigliato di vedere un post "politico" su questo blog; non mi ha dato fastidio, anzi! Per me il "problema della sinistra" è tutt'altro; è essere sinistra. In Italia la destra, con Berlusconi, è diventata, si può dire finalmente, destra, con le sua caratteristiche che non erano solo squadrismo, nostalgia del regime, egoismo, ecc.
Nel frattempo la sinistra, e chi lo fosse non si sa, si era vergognata di esserlo; saranno state le BR, la caduta del muro, la paura di essere sorpassata dai movimenti, '68, '77, pantera, ecc., morale non si sapeva, e non si sa cosa fosse, e cosa sia. E chi sia sinistra. E cosa vuol dire sinistra. E cosa capita se la sinistra governa. Malgrado l'Emilia, gli asili di Reggio; quasi ci si vergogna di quelle cose. Perché? perchè si è lasciato che diventasse di moda il neo-liberismo, la Tatcher, gli operai pigri, i padroni che fanno l'interesse di tutti, ecc.
Se tutto non può che funzionare così, cos'è meglio di Berlusconi?
Il 50% degli italiani, che non sono fessi, tra il certo e il possibile, hanno scelto il certo. E, per loro, ha funzionato. Tutti quelli che hanno votato Berlusconi sono stati premiati: evasione fiscale, niente ICI (macché seconda casa, io ci abito!), dipendenti in nero, straordinari in nero ma pagati di più, figli precari ma meglio di niente, con la mafia bisogna convivere, ecc., ecc..
Il problema non sono le divisioni, è che la sinistra non c'è. Se non in chi opera nella società perchè le cose cambino.
Ricordate che le leggi e le maggioranze cambiano quando cambia la società, e non viceversa; così è stato col '68, nell'84, poi basta.
Io non so se sono ancora di sinistra, forse mi interessa poco, ma so di fare qualcosa che modifica la società, in Seneca, e non solo.
Saluti a tutti da Giulio, anche se si fa leggere poco.