Popayàn, l'ingresso alla Iglesia de San Francisco |
Post di Ambra
Alle 10 l'autista di Soffy viene a prenderci sotto casa. Carichiamo e si parte, destinazione Popayàn, la Città Bianca, così chiamata dalle facciate in gesso bianco smagliante delle case e dove ci fermeremo da mercoledì a sabato per la Semaña Santa.Popayan, Colombia |
Non ho mai assistito ad una processione "spagnolesca" e quella di Popayan e' famosa in tutta l'America Latina: mi incuriosiva.
Lungo la strada vedo un numero notevole di militari o meglio di polizia militare. A un certo punto ce ne sono una ventina, a mitra spianati e posizionati a breve distanza l'uno dall'altro davanti ad uno sbarramento a fianco della via fatto di sacchi di sabbia, mentre attraverso alcune feritoie si intravvedono altrettanti militari sul retro, anch'essi armati di tutto punto. Non ho potuto fotografarli, ma vi mostro due militari dei tantissimi presenti in città.
Militari giovanissimi a difesa di un museo |
Stupita chiedo spiegazioni. Ricevo risposte vaghe, controlli casuali, niente di particolare.
Solo al ritorno mi diranno che Popayan si trova a 1740 metri sul Massiccio Centrale Colombiano, dove infuria la guerriglia.
Subito la città mi incanta. La struttura architettonica elegantissima con quelle vie diritte dove si susseguono splendide palazzine coloniali di un biancore accecante ha un impianto spagnolo. Nel bene e nel male qui ci sono tracce notevoli della dominazione spagnola.
Popayan, la Città Bianca |
L'albergo e' sulla stessa via nella quale si trova la Chiesa dell'Ermita, dalla quale ha inizio la processione notturna che durerà fin oltre mezzanotte. Alle 20 in punto siamo già' sul balconcino della camera per goderci lo spettacolo. E allora inizia per me un'emozione che mi inumidisce gli occhi.
Schierati all'inizio della via la prima fila orizzontale di militari in tenuta bianca e nera, che avanzano a passo lentissimo, prima il destro a meta' passo, mentre il sinistro si arresta all’altezza del destro, poi il sinistro sempre a metà passo, seguiti dal rullare dei tamburi sempre più vicini, sempre più forti.
E' come un'ossessione sonora che penetra nella mente e nel sangue. Tutta la processione si svolge a una lentezza esasperante ma terribilmente coinvolgente per una durata di circa quattro ore, onde umane che avanzano e si susseguono.
La suggestione nasce dal numero infinito di figure riccamente vestite, da una religiosità che percepisci come autentica, spontanea e non rigida, non formale, da una tradizione lunga 467 anni, con decorazioni in argento, uniformi di gala e tenute d'ordinanza, sbandieratori in costume e fiori a profusione, dalla coralità della manifestazione, da una marea di popolo che ai lati della strada accompagna con le candele accese.
I carri trionfali sono preceduti dalla “saumadora” la ragazza in costume che sparge profumo di fiori dal cesto che porta sul braccio.
E infine una decina e più di carri con pesantissimi gruppi scultorei trasportati a braccia da otto uomini, quattro davanti e quattro dietro, tutti in blu e fascia bianca girata a destra e a sinistra a due a due.
Qui sotto i portatori sostengono quattro pesantissime statue. E’ noto che divenire portatore è un privilegio che si tramanda di padre in figlio ed è riservato ai discendenti delle famiglie più in vista. Un onore al punto tale che il carro – che si arresta ogni 15/20 metri per permettere un po’ di riposo agli otto uomini che lo trasportano – viene atteso all’ultima sosta da numerosi giovani che chiedono di sostituire gli otto per gli ultimi venti metri.
Inni, salmodie, litanie accompagnano la sfilata della processione, controllata dai sindaci di cerimonia, mentre la musica, oltre ai tamburi, si alza da piccole orchestre che avanzano su una pedana che porta gli strumenti più pesanti, pianoforte, ecc. trainata faticosamente da due portatori e affiancata da musicisti a piedi. Uno spettacolo incredibile.
C’è anche una tradizione che accompagna la processione, tenera e romantica, di cui mi ha parlato Zuria. Sui marciapiedi si affollano fedeli e curiosi di ogni età, e sono molti i giovani. Contemporaneamente altri giovani, alcuni appartenenti ad una confraternita o ad una scuola, avanzano in fila lungo il marciapiede, tutti con la candela in mano. All’arrivo di una ragazza con la candela, qualcuno dei ragazzi fermi ad osservare, chiede “Me das el moquito?”. Se lui le piace, allora lei stacca la cera colata lungo la candela e gliela dà. E così nasce una simpatia, un amore, un contatto.
Se ne avete voglia, un’idea più concreta di questo evento suggestivo e dei suoni che l’accompagnano ve la può dare questo filmato.
Ambra
mi sono gustato post, foto e video fino all'ultimo, non c'è dubbio un'evento che lascia senza parola.
RispondiEliminaComplimenti Ambra.
Un caro saluto,
aldo.
un altro mondo
RispondiEliminami piacerebbe vederlo
ok a te Ambra
ciao
che bello ho visto il video.... veramente unico e particolare... grazie!! un bacio,felice giornata!
RispondiEliminaCiao Ambra, hai scritto un bellissimo post molto coinvolgente e suggestivo. Davvero bello.
RispondiEliminaTi auguro una buona giornata
Antonella
Un post curato in ogni particolare, complimenti e grazie.
RispondiEliminaLa descrizione preziosa di un evento che è cultura e tradizione.
RispondiEliminaIn un paese che speriamo possa ritrovare un'epoca di pace.
che spettacolo Ambra: terra difficile ma bellissima!!!
RispondiEliminaAttendiamo altri report
ciao bel post. Ci hai fatto conoscere un evento , una tradizione di altro paese. Mi ha colpito anche CALI, COLOMBIA: EL PARQUE DEL GATO...bellissimo.
RispondiEliminaOltre il resoconto e le immagini anche il video rende meglio l'idea di questa tradizione.
RispondiEliminaMolto suggestiva!
Le tue parole e le tue immagini sono di una suggestione fortissima, soprattutto perché - come ormai ben sai - amo la storia. Spira dal tuo post una luminosa aura barocca.
RispondiEliminaQuesto fatto della profonda e intensa religiosità delle popolazioni centroamericane è davvero coinvolgente. Fortunata a viverle nella settimana santa; davvero da brividi, immagino, dato che ricordo suggestioni simili in Guatemala dove il sacro e il profano si mescolano in un connubio che risulta armonioso e autentico.
RispondiEliminaC'è un bel premio per "Tra Sogni e Realtà" e "Sinfonia di Voci" su Blogaventura Reporter. Un salutone e, a presto, Fabio
RispondiEliminaBello e coinvolgente tutto Il racconto.
RispondiEliminaSerena giornata.
Ho letto con piacere il tuo racconto e visto le belle foto, cara Ambra, e tutto mi ha fatto ricordare che anch'io avevo avuto la fortuna di assisere a processioni di questo genere, durante la Semaña Santa,in Spagna, a Granada, ed in Portogallo, a Santiago di Compostela, e posso confermare che sono molto commoventi e diverse dalle nostre. In Spagna questi enormi carri si chiamano Paso. Nel video mi è piaciuto molto il dolce suono di quello strumento formato come da dei campanellini. Avete avuto la fortuna di trovare l'albergo poprio sulla strada dove si svolgeva questo magnifico spettacolo. Attendo altre puntate con curiosità.
RispondiEliminaE' bello ripercorrere parte del tuo viaggio attraverso le parole e immagini. Ogni città ha le sue tradizioni religiose e culturali ed è bello sapere.
RispondiEliminaBuona serata
Un abbraccio
La tua narrazione, le foto, il video e soprattutto l'intensa emozione che fai trasparire e che ti sei riportata appresso da quei posti tanto lontanti sono così pregnanti che quasi mi è parso di essere stata anch'io lì con te. La settimana santa, per me che sono stata una piccola cattolica praticante da suore spagnole la cui fondatrice, una santona illetterata proveniente da Murcia, una delle regioni più povere, aveva un oscuro carisma di curandera, una religiosità immediata ed istintiva, selvaggia, densa di un misticismo cupo, irrazionale e panico, è sempre stato il momento più magico dell'anno. Ogni dettaglio dei riti era arcano, incomprensibile ma imprescindibile, e parlava di una corrente sotterranea di vitalità che incontrava sul limite la morte. E io mi smarrivo nel fascino di accessi barocchi, lamentazioni, profumo lussurioso, insostenibile, di fiori e di candele, muto senso di tragedia cosmica, attesa per una nascosta resurrezione. Un modo arcaico, catartico, bellissimo, di celebrare il ritorno della primavera, il rinnovarsi dei cicli della vita, e sentirsi parte dell'armonia dell'universo. Per questo credo di poter avvertire almeno un'eco della tua commozione. Sono momenti in cui ci si sente vivi e immersi in un flusso più potente della nostra piccola finitudine. Che meraviglia.
RispondiEliminaBentornata, Ambra. La tua descrizione dettagliata, le foto, il video, l'emozione che traspare da questo tuo post, mi ha fatto capire quanto dev'essere coinvolgente e sentita questa processione sia per i partecipanti che per gli spettatori. La lentezza con cui avanzano le persone del corteo, quasi a passi di danza scanditi da una musica delicata e insinuante, è una delle cose che più mi ha colpito nel filmato. Certo la presenza massiccia dei militari è un fatto che penso generi molta inquietudine. Ciao, buona giornata.
RispondiEliminaBellissimi questi tuoi viaggi, mi sembrava di essere lì con te.
RispondiEliminaUn baciotto
Ottima la descrizione del tuo post.
RispondiEliminaSalutoni a presto.
Sia le foto che il video sono un documento interessantissimo delle tradizioni della popolazione ,rappresentazioni religiose trasmesse dai riti spagnoli e che ricordano molto quelle di alcuni paesi della Sicilia come Enna ,Caltanissetta ed altri anch'esse retaggio della dominazione spagnola dove la religiosità si mescolava talvolta al fanatismo .Ciao
RispondiEliminaSono una volontaria con poco tempo libero ed è per questo che vengo qui solo saltuariamente.
RispondiEliminaNotevole questo tuo testo sui rituali pagani incuneatisi su riti religiosi, con tutto il fascino delle emozioni che suscitano, per le ragioni che hai documentato con molta cura.
Grazie per aver condiviso con noi,belle foto.
RispondiEliminaBuona serata cara Ambra.
Finalmente ho potuto mettermi tranquilla e leggermi il tuo racconto di viaggio, pure il video, grazie per averlo condiviso :D
RispondiEliminache bel reportage... gazie e brava! P.S. lavoro in una libreria, non sono insegnante ;) Bacio
RispondiEliminaChe bella lettura! Grazie, Ambra!
RispondiEliminaCiao Ambra, ma che meraviglia questa processione dalla forte dimensione ascetica e emotivamente importante, mi ricorda tanto quelle della Vara che da noi si svolgono al sud, che tenerezza poi i ragazzi che si scelgono con la cera colata!
RispondiEliminaTi dico ancora bentornata e un grande abbraccio!
Grazie Ambra, questo post fa "conoscere" persone di cui si avrebbe bisogno con grande fede e semplicità.
RispondiEliminaUn saluto e buon fine settimana a tutti voi e bentornata!
Che meraviglia!!!
RispondiEliminaGrazie Ambra!!!
Bellissimo il tuo resoconto così come le foto e il video! Immagino quanto sia stato conivolgente non solo vedere ma percepire l'autenticità delle persone e la verità di quella cerimonia, non semplice rito, ma vita realmente sentita!
Mille grazie!!!
Ottimo reportage Ambra, è senza dubbio una manifestazione molto coinvolgente e che risente molto dell'influenza spagnola in quei territori.
RispondiEliminaGrazie della condivisione, ho apprezzato molto anche il video sia per la particolarità delle immagini, sia per la musica che ricorda moltissimo le melodie che eseguiamo quando accompagniamo una processione.
Buon fine settimana!
Wow Ambra! Gran bel reportage! Una testimonianza molto utile della tua esperienza.
RispondiEliminaMolto bello il video!
UN saluto, e buon weekend
Manuela
pensierinviaggioo.blogspot.it
Che meraviglia Ambra!!!!!!! Uno spettacolo veramente incredibile, grazie per aver condiviso questa bellissima esperienza. Un abbraccio
RispondiEliminaEmi
Un felice inizio settimana a Te...ciao
RispondiEliminaCiao Ambra, alcuni posti restano nell'anima! Un caro saluto.
RispondiEliminagarzie proprio un gran bel reportage di un posto per noi molto difficile da visitate, complimenti
RispondiEliminaCiao Ambra! Immagino l'emozione di poter assistere a tutto questo!Bellissima e coinvolgente manifestazione! Che romantica l'usanza della candela dei ragazzi!Grazie per avercelo raccontato! Baci tua Bozzola!
RispondiEliminambra, buona vacanza, ma aspetto un po' più di foto. Ci sarà sicuramente una processione e, quindi, scatta il più possibile. Un amichevole abbraccio.
RispondiEliminaGià leggendo il post mi è sembrato di viaggiare per davvero, ma vedendo il video poi ho avuto veramente l'impressione di trovarmi in quei luoghi meravigliosi. Dev'essere stata una bellissima esperienza!
RispondiEliminaA presto,
Laura
Ps. c'è un nuovo post sul mio blog