mercoledì 30 gennaio 2013

Fra rabbia e nostalgia

immagine dal web
Post di Cristina
Tourè un ragazzo del Sudan arriva in iItalia con una valigia piena di ….sogni che verranno ben presto spazzati via.
Un libro scorrevole ma reale e crudo.
Tourè i primi tempi vive in una carcassa di un’auto parcheggiata da uno sfasciacarrozze, ma anche una carcassa di una automobile ha un costo . Sembrerà assurdo ma è davvero così. L’ingenuo Tourè fa ben presto i conti con l’ignoranza, l’indifferenza, il razzismo del prossimo. Un brutto giorno poi il cimitero delle auto prende fuoco per mano degli intolleranti abitanti del quartiere e lui dovrà cercarsi un’altra soluzione per dormire.
Col suo fedele amico Yousser vanno da una bieca affittacamere;  quattrocento euro per un letto in una stanza dove risiedono in sette. E’ come essere in guerra dove c’è chi patisce e chi purtroppo diventa ricco sulla pelle altrui.
Per fortuna c’è anche chi come Silvia un’operatrice della Caritas, che venendo dal meridione ha vissuto pure lei sulla sua pelle una sorta di razzismo, lo aiuta a superare le sue difficoltà.
Un libro  triste ma purtroppo attuale e vero. Sono innumerevoli gli spunti di riflessione che offre.
“L’uomo quando ha paura di perdere i suoi privilegi diventa intollerante verso coloro con cui tocca condividere il proprio benessere”.
Cristina

18 commenti:

  1. Un racconto che rispecchia la vita reale

    RispondiElimina
  2. purtroppo una storia attuale.....
    dicono quelli anziani che noi non abbiamo visto la guerra!! ma ti sembra pace questa che viviamo??

    ciao ambra serena giornata a presto!!

    RispondiElimina
  3. È triste leggere questi racconti!
    Peccato che non si possa cambiare la realtà cara Cristina.
    Tomaso

    RispondiElimina
  4. da leggere di sicuro,lo proporrò a Gianni
    Lu

    RispondiElimina
  5. Il racconto sembra interessante e rispecchia la realtà.

    RispondiElimina
  6. Sembra molto interessante, lo leggerò senz'altro.
    Grazie
    Mel

    RispondiElimina
  7. Che bello, lo farò leggere a mio figlio e lo leggerò anch'io.
    Mi ricorda quello, bellissimo, di Fabrizio Gatti: "Viki che voleva andare a scuola", una storia analoga.
    Grazie, ciao!

    RispondiElimina
  8. Molto attuale ed interessante, grazie di averlo proposto

    RispondiElimina
  9. Certe "logiche" si perpetuano nell'assurdo aspettando lo "straniero" di turno. Ciao

    RispondiElimina
  10. Sicuramente rispecchia la realtà. Mi illudo un po' ...qualche lucina di speranza, ogni tanto la vedo. In piccoli gesti solidali e di cooperazione, piccole cose intorno a me. Certo sono goccioline in un oceano di indifferenza, egoismi e cattiveria.

    RispondiElimina
  11. Devo dire che la mia esperienza è tutt'altra. Da 4 anni mi occupo di un ragazzino oggi di 11 anni di origini marocchine. Frequenta una scuola in un quartiere molto misto e in classe con lui, come in tutte le altre classi, "convivono" italiani, marocchini, tunisini, russi, albanesi, neri di vari paesi, ecc. Non ho mai percepito ostilità o saputo di episodi di razzismo né da parte dei bambini, ma neppure da parte di adulti. Forse è un circuito chiuso quello della scuola, dove si insegna il rispetto dell'altro. In ogni modo anch'io la vedo la lucina di speranza di cui parla Sandra.

    RispondiElimina
  12. In Italia i razzisti di sempre. Quelli che trattavano in analoga maniera gli immigrati dal Meridione non poi tanti anni fa'...

    RispondiElimina
  13. Ci sono tantissimi casi di intolleranza mascherata, ne so qualcosa, quando nel 70 venni a Torino non affittavano ai meridionali, adesso ci sono gli extracomunitari e non solo, presi d mira. Spesso la Caritas ha problemi enormi ad aiutarli...Mai perdere la speranza e questo libro di denuncia serve a far riflettere tutti.

    RispondiElimina
  14. un libro di denuncia che dovrebbe far riflettere su quanto sia esosa e pericolosa l'intolleranza,grazie per avercelo presentato

    RispondiElimina
  15. Tristi problemi che purtoppo sussistono ancora....
    Grazie del suggerimento.
    E buon fine settimana.

    RispondiElimina
  16. Cari amici scusate se rispondo solo ora ai vostri commenti....
    Questo libro-denuncia a me è piaciuto davvero molto, è triste ed attuale. L'intolleranza e la paura del diverso non solo dal punto di vista razziale personalmente mi fa molta paura. Come Ambra e Sandra ritengo che forse qualche "gocciolina di speranza" si incomincia ad intravedere ma sono segnali purtroppo ancora molto e troppo deboli..

    RispondiElimina

Grazie per la tua gradita visita che ricambierò con piacere.