lunedì 10 dicembre 2012

Alla fermata del tram

Namibia: il riconoscimento del cucciolo
Post di Doc

La domenica è piovosa. Si aspetta il tram 16 che, stando all'inattendibile tabella, è in continuo ricalcolo sull'orario di arrivo. Ricalcolo di che cosa? Della pazienza del piccolo gruppo di noi, bagnati utenti. Non importa, tanto è domenica e non ci sono appuntamenti di lavoro, commissioni da svolgere.
La mia incombenza festiva, l'acquisto delle libidinose paste, è già stata eseguita.
Sulla metallica panchina siede un'attempata signora con cappellino demodé. Si volge intorno come a cercare la solidarietà oculare degli astanti, muovendo con alternante e cadenzato ritmo le sue gambe, che non toccano il suolo... Accanto a lei, la scena è più aggregata. Un bel papà, giovane ed elegante, è avviluppato da un ammasso di tenere forme, di forse tre anni, che gli sta seduto sopra. Dall'ammasso di forme spunta una selva di capelli ricciolati, color miele, parzialmente contenuti da un berretto rosa. Un baby-piumone copre spalle e dorso della creatura. Tra i due è insistente un trillare di risate, provocate da un  carosello di baci-pernacchie, stampati dal padre tra il collo ed i riccioli della sua bambina. Quando il padre interrompe il gioco lei, con reclamante seduttività, ne richiede la continuazione. Il padre si volge intorno, un poco stanco e quasi imbarazzato dall'esposizione pubblica di tale gioiosa intimità. Intercetta il mio sguardo invidiosamente complice. " Non si preoccupi, lo rassicuro, questo tempo dura, purtroppo poco. Loro crescono e questi bellissimi attimi di scambio saranno più  rari". E dentro di me penso, sull'onda dei miei ricordi, a quegl' attimi miei, rimpianti ora con struggente emozione.
Arriva il 16. Gli ostici gradini della salita ci separano. Il giovane bel papà mi saluta, educatamente spiazzato.
Doc

30 commenti:

  1. torno a leggere con calma.........
    per ora ti saluto ambra e ti auguro un buon inizio settimana!!

    RispondiElimina
  2. La pazienza in questi momenti è veramente preziosa.
    Tomaso

    RispondiElimina
  3. Una scena dolce, intrisa di gioia, a volte è bello condividere ed immergersi nei ricordi. Un caro saluto a tutti voi.

    RispondiElimina
  4. per quanti anni sono stata una pendolare anche io e quindi ho dovuto attendere i mezzi pubblici...
    non ne ho un cattivo ricordo. alla fermata si incontrava sempre tanta genete interessante e l'attesa volava facendo due chiacchiere

    RispondiElimina
  5. Anche per quel quasi nulla di cui si compone la mia personale esperienza, so e ricordo che la bimba attua la sua seduzione mitica sul padre e lui non può sottrarsi alla potente attrazione che lei esercita, così inconsapevole e spontanea, così teneramente femminile.
    E' una bellissima immagine quella che ci dispiega davanti agli occhi il tuo racconto.
    Nel leggere le tue parole, ho ricordo di carezze passate, di giochi d'amore coi miei piccoli e la nostalgia di allora mi prende, con la sensazione di qualcosa di perduto che fa male al cuore.

    RispondiElimina
  6. Bravissimo Doc hai colto l'attimo - o gli attimi - di quei momenti del papà con la sua bambina, un quadro
    tenerissimo e colmo di ricordi.
    Per me che ho fatto il nonno-sitter alle mie due nipoti vale doppio il tuo racconto.
    Un caro saluto a te e ad Ambra,
    aldo.

    RispondiElimina
  7. Questi preziosi momenti purtroppo a volte durano poco e figli crescono troppo in fretta
    ciao Doc buona serata a te
    e Ambra.

    RispondiElimina
  8. Quanta verità nelle tue parole...
    Un attimo , un soffio e poi il tempo porta via il tutto!

    RispondiElimina
  9. Bisogna sempre vivere ogni piccolo momento della nostra vita.
    Saluti a presto.

    RispondiElimina
  10. che bella immagine, facevo così anche io con i miei cuccioli, ai bambini piace sempre molto

    RispondiElimina
  11. Non posso fare altro che rendere mio il commento di Ambra, che condivido in pieno: penso le stesse cose, ma non avrei saputo esprimerle con quella intensità.

    RispondiElimina
  12. La situazione tipica del tempo muto, dei tanti attimi vuoti della nostra vita fatta di banalità come l'attesa di un tram, il freddo della panchina, del tempo umido che rende ancora di più il senso percepito della solitudine, incarnato dalla vecchina che si guarda attorno per cercare solidarietà. Non ci si abitua mai alla solitudine che per mille motivi la vita ci "regala", e al senso d'indifferenza e di estraneità.

    Il contrasto tra la situazione di contorno (attesa, pioggia, metallo, freddo) e Il centro della storia, fa risaltare il color miele, le trillanti risate, il calore del piumone che descrivono indirettamente il calore del cuore e della gioia.
    E' l'affetto di un giovane Padre e la Tenerezza di una Bimba tutta concentrata verso quell'immenso mondo di gioia a Lei sola rivolto.
    La complicità di un passante, che rivive a sua volta in quel Padre un suo ricordo struggente di Padre e di tenerezze profuse a cuore aperto, la consapevolezza del tempo che passa ... il sopraggiungere del Tram interrompe il flash back del passante ... per il giovane Padre invece rappresenta il pieno di emozioni che sta vivendo, qui ed ora, e che non si è perso correndo dietro a chimere fredde come quel giorno di pioggia.
    Quel Tram non se l'è perso davvero :-)

    Complimenti a Doc
    e un saluto ad Ambra

    RispondiElimina
  13. Sono battiti d'ali i momenti felici di quando i figli erano piccoli e cercavano le nostre carezze, le nostre coccole. Poi diventano grandi e a noi restano i dolci ricordi.....
    Il tuo racconto è ricco di aggettivi che lo rendono quantomai vivo.

    RispondiElimina
  14. La descrizione di quest'attimo di vita ha colpito al cuore anche me. Per nostalgia di qualcosa che non ho vissuto mai :)

    RispondiElimina
  15. una bimba fortunata...
    un regalo prezioso per gli occhi.
    lu

    RispondiElimina
  16. Nel tempo in cui tutto fugge affannosamente, uno sguardo che indulge su uno sprazzo di umanità è un toccasana. Ciao

    RispondiElimina
  17. Ciao Doc, quello che hai dipinto è un quadro dai colori delicati che accarezzano lo spettatore e i dettagli completano in maniera perfetta la sensazione vissuta e trasmessa.
    Ciao Ambra, serena giornata a voi!

    RispondiElimina
  18. Io non sono mamma ma mi pare ieri che giocavo con la mia mamma ed il mio papà...il tempo vola troppo velocemente, sfugge via e quegli attimi meravigliosi non tornano più ma restano dentro il nostro cuore. Grazie Doc per la dolcezza che hai trasmesso con questo post.

    RispondiElimina
  19. Un racconto che fa vedere una scena ricca di dolcezza, attimi che restano..
    Un caro saluto a tutti voi.

    RispondiElimina
  20. grazie per il tuo suggerimento che mi hai lasciato tra i commenti. Ti abbraccio forte forte!

    RispondiElimina
  21. Prende proprio allo stomaco la struggente nostalgia di tutto questo. In parte si rivive se si ha la fortuna di avere dei nipoti. Ma il tempo comunque è spietato a rubarti gli attimi magici.

    RispondiElimina
  22. struggente perchè dura poco quel momento

    RispondiElimina
  23. Un grande racconto, questo tuo, Doc.
    In tanti conosciamo l'attesa di un tram e in tanti ci siamo riconosciuti
    in quella bimba, ma soprattutto sentiamo la nostalgia struggente del tempo che era appartenuto anche noi e poi .. volato.
    Grazie!
    Lara

    RispondiElimina
  24. In un'epoca frenetica e superficiale questa pausa forzata ha dato due letture contrastanti:l'anziana signora insofferente ed il giovane papà che ha goduto della gioia della sua bimba: tutto ciò nell'attimo che si riesce a cogliere con diverse sfumature nella varietà della vita.Buona serata

    RispondiElimina
  25. L'attesa...ovunque si sta in fila e si attende pazientemente il proprio turno, ma quando dobbiamo pagare non possiamo ritardare di un minuto. Felice week end a te...ciao

    RispondiElimina
  26. ciaoooooooooooo
    ti lascio un saluto e ti auguro buon weekend

    RispondiElimina
  27. Sono questi attimi che ci fanno gioire del presente in mezzo a un tempo che troppe volte del presente non vive più.

    RispondiElimina
  28. Ci sono le tre epoche della vita a quella fermata.La vecchina , la si immagina piccola e un po' rinsecchita , il bel papà giovane e pieno di vita e la piccola che ancora non sanulla , ma vive in pienezza la gioia del momento.

    RispondiElimina

Grazie per la tua gradita visita che ricambierò con piacere.