Le gamin au vélo [Il ragazzo con la bicicletta]

Testo di Doc

Ieri in un venerdì reso affrancato dalle incombenze solite sono andato al cinema.

Il ragazzo con la bicicletta è stata la mia scelta.

Cyril è un arrabbiato e deluso ragazzino. Vive in un istituto per minori abbandonati.

Non si arrende all'eclissi di un padre fragile e sprovveduto, lo ricerca negando la perfida realtà che è costretto a subire.

Nella sua odissea si imbatte in Samantha, parrucchiera che a rischio del suo legame di coppia lo prende faticosamente in affido. Samantha a furia di gestire teste sembra aver appreso la capacità di entrare nel cervello e nell'anima di Cyril e quando il piccolo viene "stregato" da un piccolo pusher del quartiere che gli fa agire per procura una sanguinosa rapina, non demorde. Attraverso una dolorosa catarsi, Cyril apprende il valore di uno sguardo che sa di affetto.

90 minuti di film che ricapitolano i punti centrali delle esistenze: la separazione, la delusione, la fuga nell'agire, il valore riparativo dell'affetto.

Splendida parrucchiera, coinvolgente ragazzino, il tutto con una fotografia diafana che ben descrive, sull'aria commovente del secondo movimento del 5' concerto per piano e orchestra di Beethoven, il dramma del non sguardo.

Doc