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martedì 3 maggio 2011

L’anima e Milano: vie misteriose.

Testo di Liz
Passeggiavo, assaporavo, come mai da tempo avevo più fatto, il pizzicore del freddo sul viso.

Intorno la bruma di città. La bruma di Milano ha quell’odore unico, umido e grigiastro.
Passeggiavo e mi guardavo intorno stupita e rapita: Milano, la città: che fascino essere nelle città! Londra,  Berlino, Parigi o Vienna: le città di inverno, il brulicare della gente, il traffico, i bei palazzi del centro, l’immortalità dalle stampe d’epoca, la caducità  tra i lampioni già accesi alle 4 del pomeriggio.
Passeggiavo e ammiravo, scrutando le arcate, le bifore, le facciate, il finire degli edifici a volte con  decori tanto belli : bisogna  alzare la testa, cioè sollevare lo sguardo!
Toh la Colonna del Verziere e chi l’aveva mai notata? Eretta nel 1500 e rotti per celebrare la fine della peste a Milano: e se andassi a leggere, magari dal  Manzoni? Però quanto era duro e faticoso vivere in quegli altri tempi, al freddo, i malati al Lazzaretto, all’Ospedale Maggiore, LA STATALE!
Io invece, noi invece, dentro e fuori dai negozi, su e giù dal tram, orologio e metrò puntuali più della vita  … allora si moriva presto e per poco: qual’era il credo, il senso? Dio, la fede, la famiglia, il proprio paese come un destino, la legge degli uomini?
Là  delle luci: è aria di casa, le luci gialle sono abitazioni, quelle al neon uffici.
Qual è il segreto, e la verità? Si pensa a scappare quando non si ha nulla: ma è qui che sono nata, eccolo il Duomo e la Madonnina: non ce la fa a brillare, troppa nebbia lassù stasera.
Gli affetti, qualcuno che ci aspetta a questa ora che è sempre stata per me l’ora dell’indicibile: ma chissà perché? Recarsi a casa alle 6 di sera,  il  crepuscolo a Milano è lungo come una notte  …  perché non tiro le somme? A cosa devo pensare per capire … bello però passeggiare … la Loggia dei Mercanti, Palazzo Giureconsulti (bisogna scomporre la parola): un vuoto e un pieno l’uno di fronte all’altra.
Eccomi tra le banche di piazza Cordusio, intorno sferraglia tutto, dentro è quiete, come i bambini  gioco con la Fisica: mentre cammino scorre il film, se mi fermo, si fermano i lampadari dentro le case, oltre le finestre, riprendo e appare la libreria, un angolo di sofà  …  il film di quella vita, di chi vive in quella casa … che siano poi questi i sogni?
Avanti  ancora arrivo in via Boccaccio: chi adorna le finestre così bene in un bel palazzotto d’epoca che fa angolo, fa bella anche la strada: guarda un po’ che meraviglia!
E che ci sarà mai dietro un drappo così?  Eh già una tela, una grande tela occhio e croce del ‘600  ( lo sono quasi tutte quelle importanti alle pareti di lusso).
Corso Vercelli un negozio di giocattoli antichi, o tipo antichi: in vetrina i pupazzetti di legno sulle molle, si muovono con i fili se premi da sotto la baseora entro e chiedo! Macchè sono nuovi, il filo è di nylon, non di cotone come una volta! E non si piegano su se stessi oppure di qua e di là con la testina! Me li ricordo bene:  un cagnino, pinocchio, l’oca … questi restano rigidi,  lo dicono  anche quelli del negozio. Poi però mi porgono una bambolina di biscuit, immersa nel pizzo vero, le gote sfumate di ciliegia, i ricci  sembrano i miei …
Tutto cambia, e se l’eternità fosse rotonda? Ci sono voluti 1.400 anni per dirlo della Terra!
Sono di nuovo sui miei passi, sto arrivando a casa: non è male con mobili di famiglia: non bisognerebbe attaccarsi alle cose … ma ad alcune però …
Ci sono dolori che proprio non passano mai, si attaccano al cuore, l’unica è distogliere il pensiero, e poi lo si sa  è così per tutti: siamo forti e soli, vivi e stanchi, grati e arrabbiati , appassionati e indifferenti … è sempre più freddo e buio …
Suona il telefono! Mi catapulta di qua e accelero il passo, non vedo l’ora di essere a casa.
Cosa corrono tutti e ci sono pure le strisce!
Meglio tirare fuori le chiavi, troppa poca gente in giro, dai che ci sono.
… stavolta non mi freghi foglio e penna …  posso tornare di là ancora qualche minuto … è importante per poterti vivere …è importante  che quando il cuore bussa, la mia città apra  la porta.
LIZ
immagine da claudiosantori.it

27 commenti:

Tandoori ha detto...

"si pensa a scappare quando non si ha nulla..."
anche se poi certe volte è il troppo e soprattutto la sua gestione a metterci paura...

Luigi ha detto...

città misteriosa e difficile: io ci ho vissuto per due anni, poi il destino mi ha chiamato altrove, ma ci ritorno sempre volentieri!!!

Annamaria ha detto...

Combinazione...torno proprio adesso da Milano, città rumorosa, trafficata e difficile, ma che amo profondamente fin dai tempi dell'università.
La frequento volentieri per i tanti cari amici che ci abitano o ci lavorano e per il fascino straordinario che certi angoli hanno su di me.
Grazie di questa bella passeggiata che Liz ci ha regalato!

Adriano Maini ha detto...

Combinazione: ho fatto a ritroso quel tragitto milanese almeno due volte una settimana fa. Tra questa occasione ed altre precedenti mi sono perso, io provinciale, in considerazioni analoghe, ma certo non così vibranti, a quelle che ho letto qui ...

Ambra ha detto...

Amo la mia città. Vederla scorrere attraverso i tuoi occhi me la rende ancora più mia, ancora più intima. Le tue parole vibrano - come ha detto Adriano Maini - e Milano diventa attraverso te una città eterea, al di là e al di sopra di voci e rumori, anche lei con un'anima che vibra.

Costantino ha detto...

A Milano sono arrivato,più di 40
anni fa,per frequentare l'Università Statale.
Ragazzino vissuto sempre in mezzo ai campi,trovai parecchie difficoltà ad ambientarmi(e per fortuna la sera tornavo a casa).
Ho però apprezzato i suoi monumenti,i suoi musei,le sue
fornitissime librerie,e,persino,la nebbia (che all'epoca,in alcuni bar,vendevano racchiusa in bottiglia.

Anonimo ha detto...

che mistero aleggia in questo testo e in queste vie....la foto, così nebiosa.....mi pare la scena di un film....
baci baci baci

Sciarada ha detto...

Buongiorno Liz, ho visitato oggi la tua città attraverso le tue intense emozioni e ricche senzazioni!
Ciao Ambra!

Alberto ha detto...

Bel racconto d'atmosfera. Ogni tanto i milanesi dovrebbero fare i turisti nella loro città.

riri ha detto...

Ciao Liz..ho rivisitato Milano con te, in modo poetico e sottilmente malinconico, ci lavorai anni fa, per l'allora fiera, ma con questo tuo leggiadro racconto me l'hai fatta rivivere con stupore..per me che venivo da Napoli fu un impatto difficile l'inizio, poi l'amai..
Un caro saluto a tutto il gruppo ed un abbraccio ad Ambra che "conosco" di più:-)

Unknown ha detto...

sono liz, ho iniziato a sbirciare i commenti per curiosità, umanamente mi hanno fatto piacere, ma poi mano a mano che scorrevo sono comparse due lacrime di commozione....grazie davvero

Emilia ha detto...

Ho sempre amato Milano al contrario di molti miei concittadini. Il raconto che ne fai tu me l'ha resa ancora più affascinante.

Vittoria A. ha detto...

Hai reso la citta' affascinante! :)

Achab ha detto...

Ciao Liz,testo molto bello e di grande fascino,ho letto anche il post sotto di Ambra,molto bello.
Ciao.

Giovanni ha detto...

A Milano è ambientata tanta parte dei miei ricordi ed affetti. Vi ho frequentato la mitica Bocconi, ho stretto rapporti forti di amicizia e ogni tanto vi torno perchè via abita uno dei miei figli che ,guarda i casi della vita ,insergna alla Bocconi. Come mia residenza l'ho abbandonata da anni per i trasferimenti connessi con il mio lavoro. Ecco te lo devo dire Liz. Non mi ci ritrovo più forse anche perchè sono divenuto provinciale. Mi è rimasta una gran voglia di tornarci più spesso con mia moglie. Credo di portare dentro di me il ricordo della Milano da te descritta che evidentemente non ho avuto il tempo di rivedere con calma. Cara Liz mi hai fatto tornare giovane. La nebbia, il suo odore, le luci nelle prime ore pomeridiane d'inverno, la Madonnina lassù tutta sola avvolta dalla foschia. Cara Liz credo che tu mi abbia fatto scoprire che l'amo ancora. Un caro saluto Giovanni

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Bisogna sempre cercare di scoprire anche le piccole cose,in un grande metropoli come Milano.Saluti a presto

Sandra M. ha detto...

Son tornata tra le brume della "mia" Milano . L'ho amata tanto quando ci abitava il mio "moroso" , ora mio marito. A lui piaceva portarmi a camminare lì dove son venuta ora con te.Portava me, modenese e provinciale, con orgoglio a passeggio nella metropoli.
Che bel racconto, Liz. Quanto amore nelle tue parole.
..."...siamo forti e soli, vivi e stanchi, grati e arrabbiati , appassionati e indifferenti..."...
Vero.
Fermarsi e "tornare di là" ogni tanto fa un gran bene. Grazie.
Sandra
P.S.: avevo uno di quei giocattolini di legno. Un cagnetto. Si premeva sotto la base cilindrica e lui si piegava... assumendo pose buffe.

Gianna ha detto...

Ciao Liz.
Fantastica la tua descrizione di Milano.
La nebbia si è dissolta d'incanto.

Tala Masca ha detto...

Non ho mai visitato Milano, lo farò presto o tardi...il tuo modo di raccontarla la rende romantica e vittoriana, mi intriga...probabilmente io troverò solo traffico e smog! ;) ciao, buona serata

Mariolino ha detto...

piazza Cadorna, metropolitana, un salto al bar Magenta, mi fermo per un panino e per il Bar, troppo bello, troppo buoni. Poi verso corso Vercelli ma che ci vado a fare a porta Ticinese? I navigli d'inverno portano ancora più freddo. Cambio idea, vado verso Cordusio, piazza Duomo a vedere i piccioni e prendo un biglietto della lotteria dal cieco (c'è sempre un cieco e c'è sempre una lotteria) e poi il 14 per Musocco. La città è anche un tram, e i suoi finestrini sporchi, e la gente che sale e che scende e che cala sempre più andando verso la periferia. A Musocco non scende nessuno. I morti da soli non ce la fanno, bisogna accopagnarli. Dal centro della vita alla periferia della morte, una città è anche tutta un'esistenza ... oltre all'odore di grigiastro umido, che si infiltra nei cappotti in fustagno, e che non va via nemmeno se vai in una vecchia trattoria dell'Ortica, dove servono trippa e risotto giallo.

Mirco ha detto...

Rimango stupito e sorpreso con piacere quando sento, vedo o leggo di milanesi vecchi o acquisiti che pennellano il loro amore per questa città.

Città che nasconde e riserba la sua Bellezza sotto strati di ansia, stress, macchine e motorini che ti sorpassano a destra e Sole che nonostante tutto riesce a penetrare la nebbia

Trovo che il post di Liz e quest'ultimo commento dipingano Milano da 2 angolazioni diverse e complementari...

Ma qual'è - o Mariolino - quella trattoria in via dell'ortica???
(Ho già fame...ma si può?)

:o)

nonnAnna ha detto...

Ho letto questo bellissimo post tutto d'un fiato... come vorrei essere brava come te per raccontare altrettanto bene la mia Torino!!!
Le nostre belle città italiane che hanno tanto da farci scoprire...
Grazie per le belle emozioni che hai saputo regalarmi
nonnAnna

Mariolino ha detto...

ma è il Gatto Nero!
Però occhio, quelli, quando ci andavo volevano solo contanti e poi non c'era menù, quello che gli saltava in mente al cuoco mangiavi. Se faceva tre giorni a fila cassoeula e riso giallo ti mangiavi quello.
via dell'Ortica al 15.
Era gestita da Babbo Natale fino a qualche anno fa. Se prenoti capisci perchè.

Erika ha detto...

A Milano ci sono stata poche volte. Devo dire che , vivendo al Sud, l'ho trovata "freddina" ma mi è piaciuta ugualmente perchè amo le grandi città. Attraverso il tuo minuzioso racconto ho rivisto alcune strade e monumenti e mi ha fatto particolarmente piacere far ritornare alla mia memoria, con te, quei giocattoli di una volta: io avevo un asinello bianco e grigio e piansi tanto quando il filo si spezzò.
Non mi resta che farti i complimenti per la tua perfetta narrazione.
Un caro saluto a te e ad Ambra.

Antonella Riviello ha detto...

Ciao. Non sono mai stata a Milano e con piacere l'ho visitata con te stasera.
Un abbraccio forte alla carissima Ambra scusandomi per la latitanza a causa degli impegni di questo periodo. A prestissimo!!!

Cinthia ha detto...

A Milano sono stata per un Corso di Aggiornamento al SIVA, sugli ausili per disabili...me la sono girata a piedi per 4 settimane ...allora non fotografavo e non la capivo quella Città...così distante dalla mia realtà...ancora non so se mi piaceva..vorrei tornare

Unknown ha detto...

Racconto molto vivido...mi ha tenuto compagnia...sembrava di essere lì a passeggiare con Te...sereno giorno ..
Dandelìon