Erano gli anni della prima grande crisi energetica, tra il ‘70 e l’ ‘80. Tutti noi eravamo ormai sensibilizzati al problema, si cercava di ridurre i consumi, di non sprecare energia, le città avevano ridotto almeno in parte l’illuminazione pubblica.
Un viaggio di lavoro mi portò ad Abu Dhabi negli Emirati Arabi. Una città che non mi destò particolari emozioni, modernissima, ricchissima ma con qualcosa di desolante, con quelle sue poche donne velate che camminavano lungo i muri comunque sempre dietro a un uomo che le precedeva con un’imponenza molto arrogante.
Poi venne lentamente la sera. La città si illuminò come non avevo mai visto illuminarsi una città europea. L’isola - su cui sorge Abu Dhabi originata in realtà da un villaggio di beduini e poi scopertasi giacente su un mare di petrolio - era accecata dalla luce, i viali immensi lungo tutta la fascia costiera disponevano di un faro ogni dieci passi, forse anche meno. Era uno splendore, una suggestione incredibile, unica, un turbine di bagliori ovunque, bianchi, colorati, azzurri, verdi, un immenso gioco di luci che mi proiettò d’improvviso in un mondo astrale sconosciuto e bellissimo, dove la felicità era la luce, anche se nella mia mente si stava intanto formando la consapevolezza che si trattava di uno spreco immenso.
Impossibile riprodurre visivamente quello spettacolo, se non essendo presenti sul posto, tuttavia questo video è un piccolo omaggio un po’ nostalgico alla bellezza della luce anche se artificiale e creata dall’uomo. Ma non ci sono immagini della Abu Dhabi notturna, perché come dicevo, le foto non riuscirebbero a trasmettere le sensazioni provate.
Ambra
Se non sbaglio erano gli anni delle domeniche a piedi, delle macchine che dovevano muoversi a targhe alterne insomma anni di crisi rispetto ai quali lo sfolgorio di luci delle città in quel video che hai postato fa quasi sorridere.
RispondiEliminaLe luci e l'idea del contrasto con le ombre rappresentate da quelle donne velate... riempiono di significati questo post, bellissimo...
RispondiEliminaComplimenti Ambra,un post pieno di poesia notturna che mi ha riportata agli anni in cui,ero una bimba,mi incantavo davanti allo spettacolo delle luci.Un bacio.
RispondiEliminaRicordo molto bene. Appena sposata abitavo a Nerviano, poco oltre Rho.
RispondiEliminaMio figlio aveva pochi mesi quell'inverno del'73/'74 e NIENTE RISCALDAMENTO!
Nella tua descrizione il contrasto giorno-notte negli Emirati di quel tempo è netto violento.
Bellissimo il video che hai inserito. Hai notato come, oltre allla luce, anche la presenza dell'acqua contribuisca ad aumentare la suggestione?Belle le città attraversate da un fiume!!
Buonanotte e sogni dorati.
E' vero, la città percorsa da un fiume ha qualcosa in più. Non potrò mai dimenticare la prima volta che vidi Praga. Un viaggio con amici dove, a pochi passi dall'ingresso in città ad una svolta, apparve, possente, quasi in piena, la Moldava (il fiume) mentre dal lettore in auto salivano i suoni della Moldava (la sinfonia di Smetana): Emozione indescrivibile (aiutata dall'intervento del guidatore che aveva programmato l'avvio della cassetta in parallelo al nostro ingresso, ma questo non ha importanza).
RispondiEliminaforse eravammo più consapevoli allora che oggi, bello il ritratto di abi dhabi devo dire che è ancora cosi anzi per una legge strano del tempèo che passa dal punto di vista tecnologico si è ndati avanti mentre quello sociale è regredito ancora di più
RispondiElimina... che bello!! le tue parole, il tuo video, i tuoi ricordi.... una musica poetica e sognante che ci parla di differenze e diversità, sono una parentesi romantica, aperta su una vita fatta di culture e vite insolite, di cambiamenti e di ricordi, che sfumano nel passato.
RispondiEliminaGrazie della tua cara presenza sul mio Blog. :-)
Come descrivi bene, Ambra, il tuo soggiorno negli Emirati Arabi!
RispondiEliminaMi è piaciuto molto anche il video che hai deciso di abbinare.
Bellissime immagini di luoghi incantevoli.
Buona domenica!
erika
Dovremmo ritrovare lo stesso spirito di allora..ma quello che abbiamo oggi non avevamo in quei tempi.Era facile rinunciare a cio' che non si aveva..Ma oggi rinunciamo al pc, telefonino, lavatrice,lavastoviglie, e tanto altro? Buon inizio settimana Gio'
RispondiEliminaTi auguro buone vacanze e ti ringrazio per il tuo commento al mio ultimo post.
RispondiEliminaCiao,
aldo il monticiano.
Ciao Ambra. Un bacione!!!
RispondiEliminaerika
Ciao Ambra! Passa da me
RispondiEliminahttp://erikafotoviaggiando.blogspot.com/
cìè un premio per te
bacione
Passa da me
RispondiEliminahttp://erikafotoviaggiando.blogspot.com/
c'è un premio per te
Ciao Amba . Spero di rileggerti presto. Un abbraccio. Sandra
RispondiElimina...ehm...AmbRRRa.....sorry ;O)
RispondiEliminaHo scritto il tuo nome senza la "r"...sorry
RispondiElimina;0)
E' vero Ambra! La maggior parte delle città, che ho avuto modo di visitare, apparivano incredibilmente diverse, di notte, dall'aspetto diurno. La notte nasconde la povertà, la bruttura delle case di periferia e ispira un senso di mistero e sospensione che arriva a diventare incanto.
RispondiEliminaBello anche il filmato allegato.
Brava Ambra, come sempre, brava!
Elio
Buona domenica con un sorriso
RispondiEliminaGio'
interessante il tuo blog. Complimenti!!
RispondiEliminaun saluto e buon fine settimana!
ciao :)
ti auguro un cuore sempre giovane e innamorato!!!
RispondiEliminaUn abbraccio