Poi tutto passa nel giro di poco, ma la sensazione è uguale a quella che ho quando
inizio un viaggio in un Paese poco conosciuto.
Sicuramente ad oggi l’atmosfera che si respira non è delle migliori per guardare al futuro, bombardati come siamo da notizie catastrofiche, pessimistiche, ansiogene e ricche di sospetti.
Ma allora penso che se i contemporanei delle invasioni barbariche, delle crociate, delle guerre intestine del Rinascimento, della Rivoluzione francese, delle guerre civili, ecc. avessero avuto la televisione con tutti i suoi TG e le sue trasmissioni pseudo informative e i suoi astiosi dibattiti e avessero letto i giornali ricchi di articoli pieni di allarmismi e incertezze, sicuramente avrebbero avuto le mie paure ad affrontare un nuovo anno.
Comunque Buon Anno.
Donata Povoleri
cc alicepopkorn NoDerivs
Quanto all'ansia verso quello che riserva il futuro, non credo sia andata meglio per i nostri antenati. Certo non potevano leggere il giornale o, peggio, ascoltare il telegiornale. Ma quanto ad avvenimenti che presagivano disastri tremendi nei secoli non sono affatto mancati. E i disastri si sono puntualmente verificati. Guerre e battaglie ininterrotte, la peste, il vaiolo, le impiccagioni. Comunque è vero che ogni cambiamento sia reale che simbolico rappresenta un po' la morte di qualcosa e la paura di quello che segue e che non conosciamo e sono quindi d'accordo, cara Donata, con i tuoi sentimenti.
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