Mi piacerebbe davvero l’8 marzo avere la bacchetta magica e poterlo festeggiare regalando un piccolo rametto di mimosa a tutte, ma proprio tutte le donne del mondo: dalle più giovani alle meno giovani, dalle più importanti alle più neglette, dalle più fortunate alle più umili.
Sì, lo so che in questo giorno da noi la mimosa è diventata ormai troppo banale, scontata, inflazionata: ma per me resta sempre il mio fiore preferito, il fiore che mi fa pensare all’arrivo della primavera, al mondo che si riveste di colori e di profumi, che rinasce a nuova vita dopo il gelo e i grigiori dell’inverno. Un rametto di mimosa: ovvero un piccolo gesto simbolico, pieno di riconoscenza, per poter far sentire importanti, anche solo per un momento, tutte le donne del mondo e poter loro dire grazie. Grazie di stringere i denti e tirare avanti. Di soffrire e continuare a sorridere. Di sacrificarsi per bambini e anziani e per tutti coloro che ne hanno bisogno e aver ancora voglia di cantare. Di sopportare soprusi e violenze e di lottare contro i soprusi e le violenze. Di lavorare in casa e fuori casa e riuscire anche a sognare. Di andare in pezzi e di cercare di rimetterli insieme. Di seguitare a scorgere le stelle anche nel buio più profondo e più doloroso e di commuoversi e di … Un grazie che arrivi a tutte le donne, indistintamente: grazie di esserci, qui in questo mondo. Che se fosse in mano alle donne (permettetemi questo tardivo rigurgito di femminismo) sarebbe senz’altro migliore.
Fior di Mimosa
Tu, misterioso Fior di Mimosa, che ti ricordi di noi con simpatia, allegria e solidarietà - è bello quello che dici, è bello questo riconoscimento della fatica tutta femminile di andare avanti e non dimenticare il sogno. E tutte le bellissime figure simboliche della donna,la grande madre, l'eterno femminino... è bello essere donna - nonostante tutto.
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